Hermione non riusciva a smettere di piangere. Quando riuscì a controllarsi, fu solo per il pensiero dei suoi genitori al piano di sotto.
Era di nuovo nel rassicurante mondo Babbano. I gufi di Ron ed Harry aspettavano di essere letti, volevano sapere se prima della ripresa della scuola si sarebbero visti e com'era andato il viaggio a Parigi.
Anche i genitori di Hermione erano convinti di essere stati a Parigi e che si fosse trattato di un soggiorno meraviglioso. La ragazza aveva chiuso la porta della sua stanza.
Non ce la faceva a sentire sua madre rigirarsi tra le mani foto e ricordi fittizi come se fossero veramente stati lì e come se lei, Hermione, si fosse divertita un mondo durante quello shopping serale.
Davanti ai suoi genitori aveva dovuto impegnarsi per dissimulare, concentrandosi esclusivamente sui ricordi piacevoli che sapeva di possedere, evitando in tutti i modi di indugiare in zona Malfoy, buttando certi dopocena in una cella buia della sua mente.
Però, al momento di andare a letto quella cella buia si apriva, riversandole nei sogni tutto ciò che conteneva.
Quello era uno di quei momenti.
Il viso bello e crudele di Lucius rideva sopra di lei, le sue spalle le oscillavano ancora addosso e lui la chiamava 'sgualdrina mezzosangue'. Ora avrebbe dovuto rispondere alle lettere di Ron ed Harry, ma non sapeva cosa fare.
Non andare sarebbe parso strano.
Voleva andare, pensare al nuovo programma di studi ed alla ormai evidente ingerenza del Ministero della Magia ad Hogwarts, ma al tempo stesso voleva solo seppellirsi nel punto più oscuro delle terra ed urlare a squarcia gola.
Perciò tirò fuori il suo diario dal cassetto della scrivania. Hermione teneva un diario dall'età di dieci anni. Sfogliò le pagine già piene... sorridendo al fantasma di ciò che era stata, guardandolo con affetto.
Se i genitori di Hermione avessero aperto il cassetto della sua scrivania e trovato quel voluminoso quaderno, avrebbero visto solo pagine bianche. Hermione aveva imparato presto quell'incantesimo. Bastava scrivere e richiudere il diario.
Hermione si sedette e le parole iniziarono ad uscirle di getto, in una versione della sua grafia leggermente più spigolosa del solito.
Aveva avuto paura che solo lèggendo le sue risposte, Harry e Ron potessero capire che qualcosa in lei era cambiato.
Aveva ragione.
Il suo modo di scrivere era cambiato.
Lei era cambiata.
E Ron ed Harry non erano come un certo ragazzo ad Hogwarts, che....
ma Hermione si rifiutò di pensarci. Strinse forte la penna e continuò a scrivere.
Si accorse di aver riempito dieci pagine quando la mano iniziò a dolerle.
Le sfogliò...aveva descritto ogni cosa per filo e per segno, non il soggiorno e la permanenza da Draco, ne' la dolcezza del ragazzo e l'intelligenza e la sensibilità che lei penava nascondesse sotto quella patina di boriosa noncuranza che aveva sempre esibito con Harry a scuola, - si sarebbe sentita ridicola.
Tutto quello che Lucius le aveva fatto.
Lucius Malfoy, che il mondo adesso credeva rispettabile, mentre Albus Silente non era che un vecchio pazzo che si immaginava il ritorno di Voldemort.
Rabbrividì. Aveva messo ciò che la tormentava nero su bianco.
Era tutto vivido, fin troppo a fuoco.
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You Must be Miss Granger
FanfictionLucius sorrise crudelmente, Hermione Granger si riempì di un mesto luccichio sardonico. "Piccola, sporca....!" Ma Hermione Granger - che aveva imparato a sue spese a non fare più incantesimi per rabbonire o soggiogare quell'uomo - decise di...