Se non era riuscito nell'intento di ammazzare il signor Weasley, sarebbe riuscito ad annientare Harry.
Glielo diceva l'espressione di sublime esaltazione su quel pallido volto affilato.
Hermione Granger trascinava Ron Weasley e cercava, senza successo, di far smettere Neville di sanguinare.
Era sporca, lacera e dolorante per essere precipitata in quella stanza sotterranea insieme a tutti gli altri, in quel mondo alieno che era l'Ufficio Misteri.
Mangiamorte li inseguivano, giocando con loro come fossero topolini presi in una trappola mortale.
Già, perché quello erano dopo tutto. Topolini caduti in una trappola più grande di loro.
Un paio di Mangiamorte si pararono di fronte ad Harry, ma lei era pronta: i due, insoddisfatti perché le loro fatture erano state respinte, ne approfittarono per farle gesti osceni, l'uno agitando i fianchi l'altro mimando con il pugno davanti alla bocca.
Anche se era almeno un'ora che chiunque la avesse di fronte lo faceva, ed anche se era sporca e lacera, Hermione Granger rabbrividì'.
Poi vide Lucius Malfoy piombare per l'ennesima volta su Harry e qualcosa in lei si ruppe.
Lo raggiunse. Se ne fregò della stazza, se lui era più alto ed imponente, se era uno scricciolo al suo confronto. Hermione colpiva alla cieca, combinando schiantesimi, sputi e calci. Lucius rideva.
La mischia era così densa, ormai, che Hermione non si aspettava che qualcuno le badasse. Invece molti Mangiamorte assistevano, divertiti o esterrefatti.
L'unica cosa che rallegrava Hermione Granger era questa: almeno la Profezia si era rotta e Lucius, il capo di quella spedizione, aveva fallito.
Il pensiero la sostenne anche mentre lui la afferrava per il collo e se la scrollava definitivamente di dosso, non la abbatterono neppure i cori lugubri ed osceni degli altri Mangiamorte che assistevano alla scena.
Nonostante l'Ordine della Fenice fosse accorso in loro aiuto nelle vesti di Lupin, Tonks e Malocchio, Hermione non si faceva illusioni circa la loro sorte.
Lucius Malfoy le ghignò proprio davanti agli occhi e un altro Mangiamorte si tolse il cappuccio, schivando l'Incantesimo di Hermione e deviando gli attacchi congiunti di Harry e Luna.
"Che dici, Lucius, me la fai dare una botta?"
Echeggiò la voce roca di Rodolphus Lestrange, più forte del caos, dritta alla gentile attenzione di Hermione Granger.
Lucius Malfoy si voltò come un serpente calpestato e lo guardò in un modo che di sicuro quel Lestrange non avrebbe mai dimenticato.
Per un attimo la ragazza fu assolutamente certa che Lestrange, cappuccio o non cappuccio, stesse per essere attaccato da Malfoy.
Ma questo distrasse Hermione Granger e Sirius ne approfittò per toglierla di mezzo con una spallata.
*
Hermione Granger urlava, ma sembrava che nessuno la sentisse.
C'era qualcosa di sbagliato, di terribilmente sbagliato.
La battaglia era finita. Il pavimento devastato dell'Ingresso del Ministero non poteva nascondere insidie del genere, non era semplicemente giusto.
Non era possibile, umano, venire trascinata verso un camino pieno di fuoco verde, uno degli ingressi per gli impiegati.
Non era possibile, ammissibile o umano alzare il collo contratto e vedere un baluginare di lunghi capelli biondi.
Hermione si sentì scivolare dolorosamente contro alcune schegge di granito, perché Lucius all'ultimo momento ebbe bisogno di schivare una selva di incantesimi.
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You Must be Miss Granger
FanfictionLucius sorrise crudelmente, Hermione Granger si riempì di un mesto luccichio sardonico. "Piccola, sporca....!" Ma Hermione Granger - che aveva imparato a sue spese a non fare più incantesimi per rabbonire o soggiogare quell'uomo - decise di...