Lucius reagiva sempre con rabbia, quando a fotterlo erano i suoi stessi punti deboli. Di perdere avrebbe accettato con minori riserve, se si fosse trattato di un avversario più forte.
Ne avrebbe almeno ammesso la superiorità, cercando subito dopo una strategia per aggirare il problema ed uscirne pulito.
Ma Hermione Granger gli aveva fatto perdere il controllo e così lui aveva tralasciato di ragionare sugli eventi.
Era ovvio che Potter aveva avuto una delle sue preziose Visioni.
Stupido, stupido, stupido!
Lucius si tolse rabbiosamente il mantello e lo buttò sul divano.
Si liberò dei vestiti strada facendo, raggiungendo il bagno dei suoi appartamenti.
L'acqua gli schiarì i pensieri, lavò via la rabbia, gli fece riordinare le priorità.
Soprattuto, aveva perso l'occasione di esercitare piccole, preziose pressioni sulla Mezzosangue, facendole intuire che conosceva il segreto di Potter.
Quella sua azione di lenta, feroce coercizione era fondamentale per il lavoro dell'Oscuro Signore.
Aveva lasciato Hermione Granger nel cuore di quella lontana serra di Erbologia dopo averla scopata furiosamente, aver rischiato di lasciarle segni sul corpo.
La verità era che lei aveva agito deliberatamente per fargli perdere la testa, no?
Per scoparsela, aveva dimenticato tutto il resto.
Ma non avrebbe più fatto un simile errore.
Si vestì di un nuovo, caldo pigiama Lucius, e si infilò a letto sperando di prendere sonno.
L'indomani lo aspettava un evento di cui avrebbe fatto volentieri a meno: una partita di Quidditch.
*
Il clima non era male, per essere sotto lo stretto controllo della Umbridge.
Lucius sedeva nella sua tribuna riservata, dietro ai professori di Hogwarts. La cosa buona, forse la sola di tutto quel pasticcio, era che il potere di Silente nella scuola era quasi nullo. Lord Malfoy non era una presenza gradita e nessuno, tanto meno la direttrice di Grifondoro, dava segno di aver notato la sua partecipazione alla partita. Ma era un prezzo così piccolo, per godere della sconfitta progressiva di Albus Silente.
Non erano obbligati ai convenevoli e ne approfittavano per esprimere così il loro dissenso. Poco male, per contro Lucius sorrise ancora di più.
Potter entrò in campo con il viso duro e chiuso, una pietra altrettanto slavata contro il cielo coperto, Draco Malfoy sfrecciò come una scheggia al suo fianco. Draco non guardava nulla, evitando con cura le tribune. Potter si scambiava piccoli cenni con i suoi compagni di squadra.
Lucius si disse in seguito che avrebbe dovuto presentire qualcosa, da quella tensione: era come se il campo ne fosse pieno, pieni di tensione i volti degli spettatori.
Serpeverde perse.
Perse clamorosamente.
Poi, all'improvviso, Theodore Nott spintonò Lee Weasley, e dal centro della mischia Lucius scorse la testa di un grosso Portiere di Grifondoro. Qualcuno urlò: "McLaggen!". Lucius seppe il suo nome in quel modo. Poi Nott attaccò Potter, George Weasley ed il suo gemello intervennero... in meno di due minuti scoppiò l'inferno.
Lucius balzò in piedi solo quando vide Draco a terra, colpito dai pugni degli altri ragazzi.
La direttrice di Grifondoro, quella sorta di cariatide, marciò in campo come se scendesse in battaglia. A quel punto lord Lucius Malfoy le era dietro. Alle sue spalle, da qualche parte, sentì tossicchiare Dolores Umbridge.
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You Must be Miss Granger
FanfictionLucius sorrise crudelmente, Hermione Granger si riempì di un mesto luccichio sardonico. "Piccola, sporca....!" Ma Hermione Granger - che aveva imparato a sue spese a non fare più incantesimi per rabbonire o soggiogare quell'uomo - decise di...