IN CORSO...
-Una volta finita la storia inizierò a correggere eventuali errori-
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"Vaffanculo... e lasciami guardare"
...
"Confinatela nella stanza delle torture," ordina Jungkook con un ghigno malizioso che gli solca il volto, "ma non osate sfior...
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"Idiota" borbotto dolcemente.
"Quindi... continueremo quello che stavamo facendo o...?" Chiede, sorridendo come un gatto del Cheshire con il suo sguardo cauto ancora fissato sulla porta del bagno.
"Jeon Jungkook non avevamo nemmeno fatto nulla prima, smettila di sognare" Rispondo e lo allontano da me, vedendo che l'agente A se n'era già andato a causa della chiusura della porta della stanza degli ospiti.
Jungkook alza leggermente le sopracciglia per creare un'espressione offesa, portandomi a distogliere lo sguardo prima che quel suo sguardo malizioso potesse diffondersi ulteriormente.
Giuro che l'esuberanza di questo ragazzo per i problemi è un contagio. Ma prima di poter rafforzare la mia determinazione ad essere distante, prendo già una rapida occhiata alla sua figura e lui se ne accorge.
"Irresistibile, vero?" Interroga, infilandosi le mani in tasca mentre marcia ancora una volta verso di me, facendomi fare qualche passo indietro.
Un po' sì, ecco perché hyerin è così innamorata di te ma non di me, non sono lei e non lo sarò mai.
"Chi l'ha detto? Ho la capacità di resistere anche ai cioccolatini"
"Sono dieci volte meglio del cioccolato, assaggiami una volta e diventerai dipendente"
Per cosa è così presuntuoso... ma ha avuto un odore delizioso un po' di tempo fa.
Pensando a un po' di tempo fa, che cazzo stavo facendo con lui ew mi aveva le mani addosso.
Ricordando tutte le scene che hanno avuto luogo in così poco tempo, una tonalità di rosso si diffonde tra le mie guance e iniziano a bruciare per l'imbarazzo.
"Cosa c'è che non va?" Chiede Jungkook, facendomi uscire dalla mia fase di zona, ma quando mi rendo di nuovo conto di ciò che mi circonda, mi rendo conto che mi aveva appuntato contro il lavandino con il busto appoggiato troppo vicino al mio e le sue mani giacevano su ogni lato dei miei fianchi, fino a quando non ho potuto sentire il suo rigonfiamento sulla mia coscia nuda.
"Ti dispiace darmi un po' di spazio? Forse tornare un po' indietro?" Chiedo, mi schiarisco la gola.
"Perché? Ti senti timida adesso?"
Un'ondata di calore incontrollabile mi precipita in faccia alle sue parole; come dovrei dirgli che è perché il suo membro sporge letteralmente dai suoi pantaloni.
"Il tuo cazzo" ok merda, non avrei dovuto dirlo così coraggiosamente, avrei dovuto chiamarlo suo membro o la sua parte privata.
"Cosa c'è di sbagliato nel mio cazzo?" Ridacchia, tirando alcune ciocche di capelli dietro l'orecchio, la diavolia in agguato chiaramente nelle sue labbra e nei suoi occhi.
"Sei troppo vicino, ok? Sento il tuo cazzo che mi tocca la coscia ed è piuttosto grande. È questo che volevi sentire?" Alzo un po' la voce.
Uhsihofattouncasinoe Mi dispiace per quello che ho appena detto.
