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"M-mi stai facendo male" sussurro, spaventata dalla sua reazione, ma l'unica cosa che ricevo sono le deboli grida di Jungkook che chiede a Tae di lasciarmi andare, ma al ragazzo più grande non importa e continua.
"Se succede qualcosa a Jimin, non vedrai più la luce del giorno, fidati di me," dice con voce rauca e tesa e, come se apposta, sbatte il mio gomito su una delle maniglie della porta, al che sibilo di dolore .
Ma quella non era più la cosa che mi dava fastidio, il mio dolore fisico non aveva più importanza perché quello che volevo veramente sapere era, dove poteva essere Jimin?
E perché Hoseok era così perso nel suo stato d'animo? Succederà qualcosa a Jungkook una volta che sarò chiusa nella camera?
Mentre diverse domande iniziano a sorgere nella mia testa, sento un senso di frustrazione travolgermi.
La vista di Jeon Jungkook tenuto fermo, con l'aria così impotente, era davvero straziante. Cosa ha fatto veramente al punto che il membro della sua banda gli ha puntato una pistola in gola?
Prosciugata di tutta l'energia residua che possedevo, guardo lo stesso ambiente in cui mi sono imbattuta così tante volte stasera.
Le stesse stanze, le stesse persone, lo stesso pavimento, lo stesso corridoio e lo stesso tappeto ma questa volta le cose erano molto diverse perché sapevo che Jungkook non sarebbe stato più in grado di aiutarmi.
Dovevo andarmene da sola, adesso dipendeva tutto da me. Prima, quando venivo trascinata dai due agenti, almeno avevo qualche speranza che il corvino sarebbe venuto a salvarmi, ma questa volta non sarebbe stato in grado di farlo; non quando quattro sicari lo stavano trattenendo.
"Entra"
Scattandomi dai miei pensieri quando la presa di Taehyung sulla mia vita si allenta prima di procedere ad aprire il cancello metallico che pendeva sui suoi cardini con un angolo disinvolto, mi giro indietro per vedere la stanza da cui siamo appena usciti diventare silenziosa.
Nessun rumore, nessun grido o mormorio, tutto era diventato silenzioso in un attimo.
"Che cosa?" Deglutendo esitante, i miei occhi vagano per il seminterrato buio, una specie di posto senza luci tranne l'unico spazio vuoto dove i costruttori si erano dimenticati di aggiungere un mattone o forse lo avevano semplicemente lasciato per far entrare l'ossigeno.
"Ho detto entra" si ripete Taehyung e mi costringe ad entrare, ma quando il mio piede entra in contatto con una pozza di liquido, quasi grido di paura e mi afferro immediatamente alla sua giacca per sostenermi.
Sbuffando brevemente, strizzo gli occhi per guardare la pozza di sangue che presumo abbia lasciato l'agente D quando Jeon gli ha sparato.
"Smettila di recitare, sei figlia di un mafioso" dice arrabbiato il ragazzo e mi spinge dentro, questa volta con una pressione maggiore che mi fa quasi inciampare su una tavola di legno originariamente destinata al riposo.
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HIS HOSTAGE || JJK || ITA
FanfictionIN CORSO... -Una volta finita la storia inizierò a correggere eventuali errori- ___ "Vaffanculo... e lasciami guardare" ... "Confinatela nella stanza delle torture," ordina Jungkook con un ghigno malizioso che gli solca il volto, "ma non osate sfior...