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Il rintocco del cucù spezzò i miei ricordi chiusi l'album di foto, presi i miei occhiali da sole per nascondere i miei occhi affossati e neri, andai nella mia stanza e afferrai lo zainetto e la chiave della macchina, accesi il motore  e mi avviai verso il mio destino; ero quasi a metà strada dalla mia ultima meta "gli scogli della morte" cosi li chiamavano poichè ci si erano suicidati alcuni ragazzi (era una folta scogliera con massi accuminati chi si lanciava non aveva scampo), avevo paura? Si come tutti gli esseri umani (stavo andando ad un inesorabile appuntamento con la  morte) ma ormai avevo ormai deciso e non potevo tornare indietro, finalmente avrei finito di soffrire e di incasinare la mia vita e quella degli altri! Mi sentivo un peso per tutti quelli che mi stavano intorno, finalmente non avrebbero più sopportarmi, li avrei liberati per sempre dalla mia insulsa presenza! Li avrei liberati dal vedere i miei occhi neri e affossati,il mio sguardo perso nel vuoto, il mio umore nero, più nero della pece, la mia tristezza, la mia angoscia, avrei liberato per sempre il mondo da questo orrendo e decomposto zombie in cui mi ero ormai inesorabilmente tramutato!

Diario di un'angosciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora