Chapter 5

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Dopo aver passato qualche altro minuto a guardare quel misterioso palazzo, mi sono incamminata verso il My Time, l'edificio dedicato alla salute mentale e ai vari disturbi, come quello alimentare, dove si trovano gli studi della mia psicologa e della mia nutrizionista, e proprio con la prima ho una seduta nella speranza di non essere in ritardo a causa della mia curiosità, ammetto che mentre ero davanti a quel cancello, mi sentivo osservata, così ho pensato che forse i padroni, i cosiddetti KIM, mi stessero guardando dall'interno, eppure quella sensazione non mi ha lasciata nemmeno un secondo durante il tragitto, come se qualcuno mi stesse osservando, ma al di fuori di quel cancello; probabilmente è solo una mia sensazione dovuta a tutti gli avvertimenti di Yoongi.

Entro nell'edificio di fianco al grande ospedale e percorro i corridoi bianchi ormai familiari, arrivo davanti allo studio della psicologa e mi siedo in sala d'attesa per essere chiamata, il silenzio che c'è in questo posto mi rende nervosa ogni volta, come se ci fosse qualcosa, a me sconosciuta, che non mi fa stare tranquilla, eppure non ho mai notato nulla di strano; dovrei proprio ascoltare Yoongi e scoprire questo grande edificio di cui sono prigioniera, se non voglio continuare a sentirmi perennemente nervosa e avere l'aria disorientata che a quanto pare attira l'attenzione qui.

"Darcey, è il tuo turno, accomodati pure" afferma la psicologa uscendo dal suo studio, dopo aver salutato la ragazza che era, precedentemente, con lei all'interno.

Annuisco in risposta accennando un sorriso e mi alzo dalla sedia per seguirla nel suo studio, mi fa segno di sedermi sul solito divanetto nero per farmi stare a mio agio, mentre lei si accomoda alla scrivania per prendere appunti e tenere aggiornata la mia scheda clinica; faccio un respiro profondo per calmarmi e resto in attesa che sia pronta per la seduta.

"Innanzitutto, come stai? come hai passato questi giorni?" mi chiede accennando un sorriso, voltandosi verso di me e rivolgendomi tutta la sua attenzione.

"Vado a momenti, a volte mi sembra di star meglio, altre volte mi faccio prendere dall'ansia e spesso ho attacchi di panico, aver iniziato l'università mi sta aiutando a distrarmi, non ho più tempo di stare in stanza tra i miei pensieri, mentre fisso il vuoto in lacrime, però se di giorno sono occupata, di notte mi ripiomba tutto addosso" rispondo sincera abbassando lo sguardo nell'essere così esposta ai suoi occhi, eppure so che non mi giudicherebbe mai, anzi è stata la prima a dirmelo e ad avermi chiesto di essere sincera con lei, sennò non sarebbe servito a nulla parlare e cercare di farmi star bene.

"Hai ancora gli incubi notturni? Prendi regolarmente le pillole?" mi chiede con tono calmo per non farmi agitare e così chiudere in me stessa.

"Si, quasi ogni notte, le pillole le prendo, ma sembrano non fare più effetto, proprio per questo volevo chiederle se potrebbe aumentare la dose" rispondo alzando lo sguardo per vedere la sua espressione a questa mia richiesta, ma probabilmente in questo momento sta valutando se accettarla o no.

"Se mi dici che mangi regolarmente e segui l'alimentazione che ti ha dato la nutrizionista, potrei anche aumentarti la dose" afferma seria fissando lo sguardo sul mio per capire se le dirò la verità e so bene che può capirlo semplicemente guardandomi negli occhi; ancora non comprendo come fa a capire quando dico la verità e quando mento.

"Ci sto provando, ho dei momenti difficili, ma i pasti principali non li salto mai, al massimo mangio poco" rispondo solo con la verità sapendo che non avrebbe senso mentirle, non quando sta cercando di curarmi.

"Ho parlato con la nutrizionista, dovresti mangiare di più, vedo che ci stai seriamente provando, ma dovresti sforzarti di più" replica annotandosi tutte queste informazioni sul computer per vedere se con il tempo sto migliorando o peggiorando.

"Lo so, ma sa non è facile quando guardo il cibo e mi viene il voltastomaco, quando mangio e vorrei solo rigettare tutto, quando anche se solamente ci provo e mi ritrovo in lacrime o con l'ansia di dover consumare quel pasto che mi ritrovo davanti, ma la cosa che più fa male è che quando guardo gli altri mangiare tranquillamente, mentre io non ci riesco, mi chiedo perché anch'io non posso essere come loro" dico con le lacrime che mi bagnano il viso e la voce spezzata dai singhiozzi, odio farmi vedere così, ma quando parlo di questo o di altre cose che mi fanno soffrire, mi riduco sempre in questo stato.

The Secret City Of The Swan {BTS||FF}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora