Il rumore della chiave che apre la serratura della porta di ferro mi fa svegliare, apro gli occhi lentamente a causa della troppa luce che sta entrando nella stanza, sbatto le palpebre per abituarmi ad essa e vedo tutto il gruppetto di pazzi entrare con degli oggetti in mano che subito nascondono dietro la schiena, mi metto a sedere sul letto e cerco di capire quello che succederà a breve, mentre un brivido di paura attraversa il mio corpo; potrei seriamente iniziare a maledirmi per essere uscita quella sera senza pensare che avrebbero potuto approfittarne, eppure lo shock della nuova scoperta mi ha talmente annebbiato la mente da non ragionare più razionalmente, arrivando così a farmi ritrovare in questa brutta situazione.
"Ora faremo un piccolo esame che decreterà il tuo percorso all'interno della nostra dimora, se sarà positivo, verrai spostata in un'altra area, se sarà negativo, dovremmo per forza di cose eliminarti" spiega Jackson con fare tranquillo, come se l'esito di questo fatidico esame, non deciderà anche della mia vita.
Senza aggiungere altro, fa segno a Mark e Lucas di afferrarmi per le braccia e seguirlo insieme alla sua pazza combriccola fuori dalla camera, non cerco nemmeno di dimenarmi perché peggiorerebbe soltanto la mia situazione già precaria e cammino con lo sguardo basso facendo ogni tanto qualche smorfia di dolore a causa dell'eccessiva forza nella loro presa su di me fino al momento in cui arriviamo davanti ad una porta stranamente diversa da tutte le altre e di colore rosso scuro, entriamo e subito noto una poltrona ospedaliera al centro e ai lati tanti attrezzi e oggetti che si usano in ospedale, come siringhe, garze, cerotti ed altre cose mediche; il mio istinto mi dice di scappare, scappare il più lontano possibile, ma la presa sulle braccia mi ricorda che non posso nemmeno muovermi e anche se potessi, sarei troppo debole per fuggire.
Sotto lo sguardo attento di Jackson, Lucas e Mark mi fanno sedere sulla seduta e mi legano i polsi, il busto e le gambe con delle cinghie per tenermi il più ferma possibile, Johnny indossa dei guanti blu ed aiutato da Felix prepara tutto il necessario per quello che sembra essere un prelievo del sangue, una delle cose che odio di più al mondo, avendo paura degli aghi, così tanto da essere pure svenuta una volta, anche se ora ho un tatuaggio e ho capito che il tipo di ago usato è totalmente diverso, infatti mi farei altri tatuaggi, invece i prelievi li evito come se fossero il male più brutto del mondo; in attesa di sottopormi a questa tortura, prendo dei respiri profondi e cerco di ricacciare indietro le lacrime formate negli occhi a causa del terrore di questo esame.
Quando tutto è pronto, Johnny si avvicina a me con un sorriso sadico, come se provasse piacere nel vedermi soffrire, mentre Felix toglie le cinghie dai miei polsi, mi disinfetta la parte interessata e lega il laccio emostatico sul braccio sinistro, volto la testa dall'altro lato e poco dopo sento l'ago entrare nella mia pelle, una sensazione orribile che vorrei finisse il prima possibile, mi preleva il sangue e con la coda dell'occhio noto ben tre fiale piene del mio sangue, toglie l'ago e mi mette un cotone con un cerotto per tenerlo fermo in quella zona, porto due dita sopra il cotone per non ritrovarmi con un ematoma causato dal prelievo, mentre cerco di non svenire sopra questa maledetta seduta; anche se tempo fa, sono arrivata a farmi del male da sola per non soffrire più, questo tipo di dolore non voluto è mille volte peggio.
"Bevi questo, ti serve per recuperare le energie" afferma Lucas con tono freddo porgendomi un succo di frutta; al di fuori di qui lo avrei trovato un gesto gentile, invece legata in questa stanza sto sperando che non ci sia qualcosa di strano all'interno.
Con questa speranza bevo il succo alla pesca, mentre vedo Mark concentrato seduto davanti ad alcuni computer e Jackson alle sue spalle, dopo che Johnny ha sistemato le fiale con il mio sangue in alcuni macchinari, non so nemmeno se volere che questo esame sia positivo o negativo, certo se fosse positivo, sicuramente la mia vita non finirebbe da un giorno all'altro, ma non saprei nemmeno in quale modo andrebbe avanti e soprattutto per quanto tempo, stando dentro a questa casa delle torture; quasi mi pento di essermi sempre lamentata di aver avuto una vita noiosa e monotona fino a qualche mese fa, perché ora non lo è per niente e fino a qualche giorno fa ne sarei stata pure felice, ma ora non più.
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The Secret City Of The Swan {BTS||FF}
FanficDarcey, all'apparenza una semplice studentessa universitaria dalle troppe ferite interiori, nota degli strani segni sul proprio corpo, piccoli tatuaggi visibili solo a lei, che la porteranno ad essere rinchiusa in una piccola città di cui nessuno sa...