Entro in camera, dopo aver passato quasi tutto il giorno dentro l'università, appoggio lo zaino vicino alla scrivania e mi butto sul letto distrutta, le lezioni e lo studio sono sempre più pesanti, essendo al terzo anno, ma devo impegnarmi almeno per quest'ultimo anno, prima di poter finalmente chiudere questo breve ed intenso percorso universitario; per quanto sia stata una mia scelta continuare gli studi, lo stress che sta portando mi fa solo venir voglia di mollare tutto, ma mi ripeto sempre che devo resistere ancora un po', fortunatamente non sono l'unica in questa situazione e le lamentele nel gruppo con i ragazzi ne sono la prova. A proposito dei miei amici, qualche giorno fa, quando sono venuti a vedere che fine avessi fatto la sera precedente, ho provato ad avere più informazioni su di loro e sul motivo per cui non vanno d'accordo con Jackson e gli altri, ma non ne ho ricavato nulla, anzi hanno sempre fatto i vaghi, cercando di sviare l'argomento con altri discorsi; per non parlare di quando la mia curiosità ha prevalso e gli ho chiesto se i loro occhi cambiassero colore, ma mi hanno guardata sconvolti, come se non sapessero minimamente di cosa stavo parlando, eppure qualcosa mi dice che la loro era solo una messa in scena. Sento che loro sanno tutti i segreti del The Soul, sento che mi stanno nascondendo qualcosa e loro me l'hanno quasi confermato quel giorno, ma non capisco questo loro non voler dirmi nulla; infondo siamo amici, anche se da poco, ma credo che dovremmo aiutarci a vicenda in questa situazione strana, quasi irrealistica.
Recupero il mio diario, quello in cui ho sempre scritto tutti i miei pensieri, dove ora però sto anche riportando tutto quello che sto vedendo in questa piccola città, mi sembra di star indagando su una cosa più grande di me, probabilmente anche pericolosa, visto il modo in cui i ragazzi si stanno comportando con me, lo apro e rileggo quello che ho scritto nell'ultimo periodo, più passo gli occhi su quelle righe, più mi sembra di non capirci assolutamente nulla; presa dalla frustrazione chiudo il diario e lo butto poco più in là sul letto, non mi piace quando le persone mi nascondono le cose, a meno che non siano delle sorprese, queste le apprezzo sempre, al contrario delle menzogne.
Chiudo gli occhi e cerco di rilassarmi, mi ci vuole proprio dopo questa giornata stressante, scaccio ogni tipo di pensiero, ma la mia mente non sembra essere d'accordo, così mi riporta alla sera in cui sono stata allo Sweet Night, precisamente all'arrivo dei tre ragazzi misteriosi; quanto vorrei conoscere le loro identità, ma so già che se chiedessi ai miei amici, loro non mi direbbero nulla. Nonostante il buio all'interno del locale, quei tre visi mi sembra di averli già visti, ma proprio non riesco a ricordare il luogo, la curiosità mi sta divorando, così decido di alzarmi dal letto, prendere l'mp3 ed uscire nuovamente dalla stanza; anche se sono esausta, so che fino a quando non scoprirò chi sono quei tre ragazzi, non riuscirò a mettermi l'anima in pace.
Mi infilo le cuffiette e faccio partire la solita playlist, attraverso il corridoio e scendo le scale fino ad uscire dal dormitorio, il vento autunnale subito mi fa rabbrividire ed io mi maledico mentalmente per non aver indossato il giubbotto, prima di essere uscita dalla mia stanza; inizio a camminare senza avere una meta ben precisa, mi guardo attorno passando negozi di tutti i tipi, la biblioteca e il cinema, fino ad arrivare vicino al complesso delle varie facoltà universitarie. Come se qualcosa dentro di me mi dicesse di essere nella giusta direzione, entro nel grande edificio, abbasso il volume della musica e comincio ad osservarlo meglio, senza la folla di studenti che ogni giorno lo popola, senza il solito vociare fastidioso per una persona che, dopo ore di lezione, ha la testa che scoppia, senza quella fretta di dover arrivare in aula in orario per non sprofondare nell'imbarazzo, avendo tutti gli occhi puntati su di te; ora non c'è nessuno e il silenzio regna in questo posto, talmente tanto che, quando spengo la musica, posso sentire il lieve rumore dei miei passi sul pavimento. Continuo a guardarmi attorno, sento che c'è qualcosa che mi sfugge, eppure per ora non ho trovato nulla di insolito, anzi ho solo visto molte aule e laboratori per tutte le facoltà, come in ogni complesso universitario, salgo le scale ed arrivo al piano superiore, non ci sono mai stata, dato che le mie lezioni sono sempre al piano terra, noto che ci sono diverse stanze per i professori, il cui nome è scritto sulla porta, e una più grande per le riunioni, arrivo alla fine del corridoio e vedo una porta diversa dalle altre, è metà bianca e metà nera con delle piume disegnate dei colori inversi rispetto ai due sfondi; incuriosita mi avvicino lentamente, sento una voce maschile che però si ferma nel momento in cui faccio un altro passo in avanti, quasi mi stesse osservando, cerco di leggere il nome nella targhetta dorata, ma qualcuno appoggia una mano sulla mia spalla e mi fa quasi gridare dallo spavento.
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The Secret City Of The Swan {BTS||FF}
FanficDarcey, all'apparenza una semplice studentessa universitaria dalle troppe ferite interiori, nota degli strani segni sul proprio corpo, piccoli tatuaggi visibili solo a lei, che la porteranno ad essere rinchiusa in una piccola città di cui nessuno sa...