È passata più di una settimana da quel pranzo insieme a Namjoon ed ora è arrivato il tanto atteso weekend, quello che ogni studente universitario attende dopo una settimana intensa di lezioni, quello in cui ci si dovrebbe buttare sui libri, invece io sto gironzolando per i corridoi della villa con fare annoiato e con la voglia di studiare sotto ai piedi in cerca del blu o dei miei amici per passare un po' di tempo assieme, ma sembrano essersi tutti volatilizzati; dopo aver bussato alle loro stanze, sto vagando alla loro ricerca, ma senza risultati fino ad ora, eppure sono sicura che non sono usciti dopo pranzo. Continuo a camminare per i corridoi, a mio parer infiniti, costellati da opere d'arte e piccole sculture di ogni genere che guardo curiosa e sorpresa dalla diversità di ognuna di esse rispetto alle altre, se non fossi sicura che questa sia un'abitazione, la scambierei di certo per un museo o per una mostra d'arte; rappresenta perfettamente gli inquilini che ospita, degli intellettuali con la i maiuscola.
Arrivo davanti ad una porta chiusa, da dove provengono strani rumori, la apro lentamente con la speranza di non trovarmi di fronte a scene compromettenti, ma fortunatamente all'interno trovo solo un enorme palestra arredata con ogni attrezzo per tenersi in forma o per aumentare la massa corporea, sempre in silenzio entro nella grande stanza e solo dopo noto i sette ragazzi impegnati in vari esercizi, capendo così che gli strani rumori, che sentivo dall'esterno, non sono altro che il frutto dei loro sforzi fisici; sono talmente concentrati nei loro allenamenti che non si sono accorti della mia presenza ed io decido di godermi la vista di sette Dei scesi direttamente dall'Olimpo tra pesi per le braccia e le gambe, plank, addominali, squat e molti altri esercizi di cui non conosco il nome, non essendo mai stata una fan delle palestre e dell'esercizio fisico. Passo lo sguardo su ognuno di loro vestiti solamente con dei pantaloncini neri e delle canotte bianche, che a causa del sudore stanno pian piano diventando trasparenti, lasciando ben poco spazio all'immaginazione, e da cui noto sulla schiena di ognuno un grande tatuaggio, ovvero due bellissime ali piumate, una bianca e una nera, identiche alle piume disegnate sulla facciata della villa e sulla porta dell'ufficio di Namjoon; proprio su quest'ultimo i miei occhi si fermano e seguono ogni suo singolo movimento, che si riflette sull'estensione e contrazione dei muscoli di tutto il corpo, dai bicipiti, pettorali, addominali, ai quadricipiti e potrei continuare all'infinito ad elencarli e a fissarli lucidi di sudore, facendomi avvampare all'istante. Proprio nel momento in cui decido di distogliere lo sguardo da quella visione illegale e di uscire dalla palestra, indietreggio senza guardare, facendo così cadere un attrezzo che fa un rumore enorme, rumore che fa girare tutti verso di me, facendomi imbarazzare ancora di più nell'essere stata colta in fragrante; il blu fa segno a tutti di uscire dalla stanza, mentre mi maledico in tutte le lingue del mondo per essere così curiosa.
"Che ci fai qui?" mi chiede Namjoon ansimando a causa dello sforzo fisico, facendomi quasi sobbalzare dallo spavento per l'improvvisa vicinanza ed abbassare lo sguardo.
"Ehm...vi stavo cercando, ma non volevo disturbare il vostro allenamento" rispondo nervosa con le guance talmente rosse, che non mi sorprenderei se prendessero fuoco.
"Non è questo, puoi venire qui quando vuoi, però la prossima volta bussa" afferma il blu accennando un sorriso ed asciugandosi il sudore con un asciugamano.
"Sarà fatto" replico accennando a mia volta un sorriso, dato che probabilmente non si aspettavano di trovarmi alle loro spalle.
"Anche se non mi dispiace questa sorpresa mentre indossi solo una mia felpa che ti rende ancora più piccina e non solo" afferma squadrandomi dalla testa ai piedi, mettendo poi un dito sotto il mio mento per farmi alzare il viso e lasciarmi subito un dolce bacio a stampo, che ci fa sorridere entrambi.
"Ora se permetti, finirei di allenarmi" aggiunge allontanandosi con un sorriso che non promette nulla di buono, voltandosi poi di spalle e togliendosi la canotta, mentre io decido di sedermi su una panca, sentendomi sempre più accaldata.
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The Secret City Of The Swan {BTS||FF}
FanfictionDarcey, all'apparenza una semplice studentessa universitaria dalle troppe ferite interiori, nota degli strani segni sul proprio corpo, piccoli tatuaggi visibili solo a lei, che la porteranno ad essere rinchiusa in una piccola città di cui nessuno sa...