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"Vengo con te" dichiarò Grace senza nemmeno starmi a sentire.

"Cosa vuoi dire Grace?" le chiesi allibita, non riuscendo a capire di cosa stesse parlando.

"Che frequenteremo entrambe il college di Indianapolis" disse sicura di sé, prima di cominciare a rigirare il cucchiaino nella tazza di caffè che stavamo bevendo.

Non aveva dormito da quando era scesa dall'aereo e forse non stava più pensando razionalmente a causa della stanchezza.

"Non ci pensare neanche" dissi tra i denti, mentre una certa rabbia cominciava ad invadermi.

Perché non poteva semplicemente gettare via i suoi sogni nel cassetto per me, a causa mia.

"Non c'è più nulla che tu possa dire o fare Delilah, anche perché ho inviato i miei documenti ieri sera tramite email" spiegò tranquilla, quasi come se non ci fosse nulla di male in quello che stava dicendo.

Spalancai leggermente la mia bocca e la guardai incredula.

"Perché?" fu la sola cosa che riuscii a chiedere mentre fissavo i miei occhi nei suoi.

"Perché ho sbagliato e vorrei rimediare ai miei errori Del, sei anni fa non ti avrei mai dovuta lasciare sola e non avrei dovuto permettere che ti succedesse quello che ti è successo. Sto solo cercando di rimediare il nostro rapporto e in più anche se non avrei mai voluto ammetterlo, il college in cui andavo a Los Angeles faceva davvero schifo" chiarì lei, facendo fare un tuffo al mio cuore a causa delle parole che erano uscite dalla sua bocca.

E non seppi se sentirmi offesa o toccata da esse.

"Io, non so cosa dire anche perché sembra che tu abbia già preso una decisione" ammisi sincera, prima di abbozzare un sorriso.

E quando capì che mi fossi arresa all'idea che avremmo studiato entrambe allo stesso college, strinse forte la mia mano.

"Ti rendi conto di quante cose belle faremo? Feste, alcool, ragazzi..." cominciò a dire con occhi sognanti e non riuscii proprio a contenermi, così scoppiai in una fragorosa risata.

Lanciai uno sguardo all'ora sul telefono e sobbalzai sulla sedia quando mi resi conto che ero in ritardo.

"Dobbiamo andare" dissi sicura, prima di alzarmi e correre via dal locale con Grace dietro di me.

Ero stata convocata dalla direttrice per parlare e non potevo essere più agitata di così in quel momento, anche perché quella era la mia ultima possibilità di riuscire a terminare il college.

Corsi attraverso il campus abbastanza persa e quando mi ritrovai a bussare alla grande porta di legno massiccio, aggiustai velocemente i miei capelli prima di sentire un "Avanti" ed entrare dentro seguita da Grace, la quale aveva promesso che non mi avrebbe mai più lasciata sola e per il momento stava mantenendo la sua promessa.

"Buongiorno" sussurrai leggermente agitata, prima di sedermi sulla sedia di fronte alla grande scrivania di quella signora che mi stava scrutando attentamente.

"Chi è Delilah?" chiese lei per poi alternare lo sguardo tra di me e Grace che aveva incrociato le braccia al petto e stava guardando male la direttrice di quel posto.

"Io signora" mormorai, quasi dimenticando come si parlasse.

"Presumo tu sia Grace allora" rispose la direttrice prima di ammiccare verso la mia amica.

I momenti di silenzio passarono davvero lenti mentre la direttrice sembrava quasi rimuginare sul da farsi.

"Sapete, normalmente non avrei mai nemmeno potuto prendere in considerazione la vostra proposta anche perché siamo nel mezzo del primo semestre, ma tenendo conto del fatto che le vostre medie rientrino nei criteri di questa università e anche perché abbiamo una stanza libera, farò un'eccezione. Perciò benvenute e spero che la permanenza sarà di vostro gradimento" concluse la direttrice, riuscendo sul finale del suo monologo a strapparmi un sorriso sincero.

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