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Harry's Pov

"Ragazzo per favore torna a casa prima che ti sbatta dentro per disturbo alla quiete pubblica" disse severo il poliziotto di fronte a me, per poi sbadigliare sonoramente e continuare a leggere il giornale che sembrava attirare tutta la sua attenzione.

"Ma lei ha sentito cosa le ho appena detto? Sei anni fa ho abusato di una ragazza e adesso sono qui per confessare" spiegai duro, al limite della sopportazione perché a stento credevo al fatto che la persona di fronte a me non sembrasse minimamente turbato dalla mia dichiarazione.

Chiuse il giornale di scatto e mi guardò a lungo cercando probabilmente di notare una qualsiasi titubanza sul mio viso.

"Porta la ragazza e poi ne riparleremo, adesso sparisci prima che ti arresti per aver guidato in stato di ebbrezza" aggiunse facendomi venire i brividi.

Lo guardai allibito, pronto a saltargli addosso da un momento all'altro perché sembrava non volermi ascoltare, non mi stava capendo o forse non voleva farlo?

Il mio cellulare cominciò a suonare insistentemente nella mia tasca posteriore e quello mi fece fare dei passi indietro per allontanarmi dalla scrivania di quell'incompetente.

Lo estrassi dalla tasca una volta che fui investito dal vento leggero di quella sera di aprile.

Mi accigliai quando notai il nome di Grace lampeggiare sullo schermo e quando la chiamata finì sospirai frustrato.

Passò più o meno un secondo prima che il mio cellulare si illuminasse di nuovo ma quella volta il destinatario cambiò.

Il mio cuore sobbalzò quando lessi quel nome e senza più esitare neanche per un secondo risposi, risposi pronto a prendermi i peggio insulti della mia vita ma avrei sopportato tutto, tutto pur di risentire la sua dolce voce.

"Harry? Si può sapere perché cazzo non rispondi?" chiese un Josh alterato e lui non l'era mai.

Vari rumori di sottofondo mi fecero allontanare il telefono dall'orecchio.

"Perché mi stava chiamando dal telefono di Delilah? Fu la sola cosa a cui riuscii a pensare.

"Cosa è successo?" chiesi flebilmente, puro timore ad avvolgermi.

"Dove sei? Ti vengo a prendere adesso" chiese Josh e quando riuscii a percepire alcuni singhiozzi sentii i brividi percorrermi e i peli rizzarsi sulle mie braccia.

"Sulla Fifth Avenue, perché? Chi sta piangendo?" chiesi ma non ricevetti alcuna risposta perché la chiamata venne spenta improvvisamente.

Sbuffai e mi sedetti a terra sul marciapiede con la testa tra le mani perché mi sembrava una situazione assurda.

Quanto c'era voluto affinché il mio mondo crollasse?

Meno di dieci minuti per l'esattezza.

Ero confuso, le lacrime sembravano essersi prosciugate ed io non avevo mai pianto così, neanche dopo la morte di mio padre.

Sentii le ruote di un'auto stridere contro l'asfalto di fronte a me e quello bastò per risvegliarmi dai miei pensieri.

"Sali, adesso!" disse una Grace dagli occhi gonfi, una Grace distrutta che mai avevo visto in quelle vesti.

Feci come mi aveva detto non importandomi nemmeno più se la mia macchina sarebbe rimasta alla stazione di polizia.

Le mie mani tremavano a causa dell'adrenalina che stava attraversando il mio corpo ed il silenzio dei due ragazzi seduti di fronte a me non aiutavano a calmarmi.

Oblivion |Harry Styles|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora