Epilogoå

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Tre settimane dopo (Los Angeles)

Come si faceva ad imparare a vivere dopo una cosa de genere?

Come si faceva a ritornare indietro nel tempo?

Come potevo andare avanti dopo aver conosciuto un amore simile?

Quelle erano alcune delle tante domande che mi ero porta nelle ultime settimane della mia vita, dopo che mi ero risvegliata su quel maledetto lettino d'ospedale.

Se avessi saputo che mi avrebbero salvata non lo avrei mai fatto, non ci avrei mai neanche pensato perché era stato tremendo guardare le facce distrutte dei miei amici, di mio padre e perfino della madre di Harry.

"Perché? Mi avevano assillata tutti nello scoprire il motivo che mi aveva portato a compiere un gesto talmente disperato.

Nessuna risposta era mai uscita dalla mia bocca e ad un certo punto gli altri avevano cominciato ad incolpare mia madre, accusandomi di essere entrata in depressione dopo la sua morte e che essa, non curata, mi aveva portata al limite.

Ed io li avevo lasciati parlare e pensare al posto mio e a Grace era risultato davvero difficile restare in silenzio ma l'aveva fatto, per me e forse anche un po' per Harry.

Sospirai una volta scesa dal taxi e rimasi incantata a guardare l'Artspace di Los Angeles che avevo di fronte.

Il mio cuore batteva davvero forte e nessuno sapeva del mio viaggio, nessuno sapeva che mi trovavo letteralmente dall'altra parte d'America.

Ero lì per sostenere Harry, glielo avevo promesso che ci sarei stata ed ero una persona che manteneva sempre le sue promesse, non importava quanto rotta fossi in quel momento.

Non l'avevo più visto, ma come avevo potuto se io ero ritornata a Cincinnati lo stesso giorno che mi avevano rilasciata dall'ospedale?

Ero stata costretta a seguire un gruppo di supporto per le persone tendenti al suicidio ed era davvero terribile, era orrendo scoprire quante altre persone oltre a me avevano sofferto, ognuno per motivi diversi.

Il mondo era davvero pericoloso e lo avevo sperimentato sulla mia pelle, e nonostante fossi spaventata generalmente, in quel momento non l'ero per nulla.

I suoi occhi verdi mi avevano tormentata in sogno, tutte le notti ma almeno gli incubi avevano smesso, quasi come se dopo aver scoperto la verità, tutta la verità, la mia mente si fosse calmata.

Era forse stato un segno che non avevo colto? Qualcosa che avevo ignorato?

Tirai in basso il mio vestito perché aveva cominciato a svolazzare a causa della brezza del mare di Los Angeles.

Forse in un universo parallelo io ed Harry saremmo andati alla mostra d'arte insieme, avremmo varcato la soglia di quell'enorme edificio con le mani strette ed io sarei stata fiera di quello che era riuscito a fare, di come la sua arte avrebbe toccato i cuori degli sconosciuti.

Ma lo ero anche se lui non era accanto a me.

Le probabilità che fosse dentro erano davvero tante ma io non avendone parlato con nessuno, non potevo saperlo per certo e l'idea mi turbava e rendeva felice allo stesso tempo.

Strinsi il piccolo quadro al petto e sospirai prima di cominciare a salire gli scalini.

Forse avevo davvero perso la ragione, perché lo stavo facendo?

Oblivion |Harry Styles|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora