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"Delilah apri! Sta succedendo un casino, per favore..." gridò la mia amica da dietro la porta della nostra stanza, o meglio dire della nostra vecchia stanza.

E volevo gridare, avrei voluto farlo ma lo Xanax che avevo preso sembrava mi stesse quasi tenendo in trappola nel mio stesso corpo.

Ero arrivata nella stanza senza un piano preciso circa un'ora prima e senza volerlo mi ero imbattuta nel flacone di pasticche, le quali erano state le mie migliori amiche per così tanto tempo.

La testa pulsava, martellava talmente forte ed i miei pensieri mi stavano facendo contorcere dal dolore.

Avevo vomitato un paio di volte al solo pensiero di quello che mi stava succedendo, una cosa talmente surreale da mandare il mio cervello in tilt.

Avevo preso cinque pasticche di Xanax senza un motivo ben preciso.

Non volevo morire.

Non dopo tutto quello che avevo attraversato, sapevo di essere molto più forte di tutto ciò.

Ma allo stesso tempo non volevo neanche più vivere, in quei momenti non sembravo aver alcun buon motivo per farlo.

La persona che rallegrava le mie giornate non ci sarebbe più stata, tutto quello che avevamo era stato costruito su una bugia, la nostra storia era come un castello di sabbia colpito dalle onde del mare e faceva dannatamente male.

Mi era impossibile non pensare al fatto che se magari fossimo entrambi stati in grado di raccontarci quei maledetti due segreti magari non sarebbe stato così difficile in quel momento.

Dio, perché stava capitando a me?

E perché nonostante sapessi la verità il mio cuore mi urlava di correre da lui, di alzarmi da quel letto e cercarlo per parlarci? Perché credevo saremmo davvero riusciti a trovare una soluzione? Quale sarebbe stata?

Avevo preso cinque pasticche di Xanax per zittire i pensieri eppure nonostante quello erano più forti che mai e sempre più destabilizzanti.

"Delilah apri, Harry mi ha detto quello che è successo io, c'è qualcosa che dovresti sapere..." disse a voce un po' più bassa rispetto a prima.

Non risposi, non ci riuscii.

"Del, Harry sta andando proprio in questo istante alla stazione di polizia più vicina per denunciare quello che ti ha fatto anni fa, io ho provato a fermarlo ma non mi ha voluta ascoltare." sussurrò dietro la porta e nonostante la distanza che ci separava, la sentii perfettamente.

Chiusi gli occhi di scatto e un turbine di emozioni mi divorò completamente ed io glielo lasciai fare.

Respiravo a fatica e non ero davvero sicura del motivo.

Sprofondai la mia testa nel cuscino e cacciai l'urlo più forte che mi era mai uscito soffocandolo con il cuscino.

Lo morsi fino a quando la mia mascella cominciò a fare male, rimasi in apnea per alcuni secondi e mi strozzai quasi con la mia stessa saliva a causa delle lacrime e dei singhiozzi che non mi davano tempo neanche di respirare.

Strinsi in un pugno le lenzuola accanto al mio corpo e sentii che sarei presto impazzita perché sapevo cosa sarebbe successo da quel momento in poi e non potevo permetterlo.

Avevo guardato molti film del genere ed ero certa che dopo aver rilasciato la sua dichiarazione, la polizia sarebbe venuta a cercarmi e mi avrebbe trovata, non importava quanto avrei provato a nascondermi.

Oblivion |Harry Styles|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora