Ritorno dal mio migliore amico con un sorriso che va da orecchio a orecchio.
<<Immagino sia andata bene>> esclama Nicholas una volta che l'ho raggiunto.
Mi slancio in un abbraccio quasi fraterno, tant'è che anche lui rimane un po' spaesato inizialmente, ma successivamente mi abbraccia sorridendo.
<<Rettifico, mi sa che è andata molto bene>> esordisce scoppiando a ridere.
Io lo seguo a ruota.
Com'è che mi sento così felice oggi?
<<M'ha chiesto de annà a bè quarcosa insieme>> esclamo più euforico che mai, mentre con un braccio gli cingo una spalla e insieme ci avviamo alla macchina <<adesso>> aggiungo subito dopo.
Nicholas si ferma e mi squadra da capo a piedi.
<<Cosa ne hai fatto del mio migliore amico e chi sei tu?>> domanda staccandosi improvvisamente dalla stretta con cui stavo tentando di tenerlo. Essendo più alto di me, è quasi impossibile arrivarci.
Lo guardo di traverso non capendo a cosa si stesse riferendo, ma quando mi rendo conto che mi sto sbilanciando troppo in atteggiamenti che non mi competono molto, mi ritraggo all'istante quasi imbarazzato.
<<Scusame, non so che me sta a succede>> cerco di giustificarmi quasi subito.
Perchè nonostante ci conosciamo da veramente troppi anni, io e Nicholas non siamo mai andati oltre a una pacca amichevole sulla spalla. Raramente ci siamo concessi gesti di affetto improvvisi.
<<Non fraintendermi Jo, sono contento di vederti così, ma ammetti che fa strano>> sorride prendendomi in giro <<comunque prendo la tua macchina, se quando hai finito, hai bisogno di un passaggio, basta fare un fischio>> mi dice togliendomi le chiavi della macchina dalla felpa e sparendo con la mia auto chissà dove.
Resto per un attimo interdetto, ma mi ricompongo subito ricordandomi dell'appuntamento.
Guardo il cellulare e mi rendo conto che sono ancora le due del pomeriggio e che sto morendo di sete, quindi a passo cadenzato, mi dirigo verso il bar Caracciolo che dista più o meno due minuti da dove mi trovo ora e quando leggo l'insegna in stile retrò, entro e mi siedo al primo posto disponibile che trovo.
È un po' deserto a quest'ora, ma non mancano alcune persone che si concedono una siesta pomeridiana in compagnia di un buon caffè.
Un cameriere mi si avvicina e mi chiede se voglio ordinare qualcosa.
Scuoto la testa, spiegandogli che stavo aspettando una persona e che una volta arrivata, saremmo andati noi a ordinare da bere.
Si congeda sorridendo e resto in attesa di vedere una chioma bionda venirmi incontro.
Il cellulare squilla insistentemente nella tasca della felpa, lo prendo e noto con piacere che Nicholas si è gia messo all'opera per investigare sulla mia attuale giornata pomeridiana in sua assenza.
Mi chiede come sta andando, se lei è bella come la ricordavo, se è simpatica, o se mi sono già innamorato.
Sorrido all'ultimo messaggio, scrivendogli che non è ancora arrivata, di conseguenza non posso rispondere a tutte quelle domande, ma che non mancherà occasione per constatare una volta che sarà arrivata.
<<Dev'essere veramente importante quella persona, se ridi a un suo messaggio>> esclama una voce che ormai ho imparato a conoscere fin troppo bene.
Sorrido imbarazzato mentre poso il telefono sul tavolino a faccia in giù, mentre quello, imperterrito, non la smette di vibrare neanche sotto tortura.
Smettila Nic, la mia figuraccia giornaliera l'ho già fatta, non ti ci mettere anche tu.
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Salvami da me - Holden
FanfictionJoseph non era contento della sua vita. Ogni cosa che faceva e che viveva, era come un eterno loop infinito. Neanche la musica, sua compagna di vita da sempre, riusciva a dargli quelle emozioni che i suoi occhi stanchi celavano dietro a finti sorris...