Mi svegliai ancora un po' intontita dalla sera precedente, ma il senso di inquietudine era sparito. Qualcuno stava suonando il campanello con insistenza. Scesi le scale controvoglia, trascinandomi come un cadavere. Guardai dallo spioncino e vidi Jessica con un borsone che aspettava che aprissi la porta. Diedi un giro di chiave e la porta si aprì, rivelandomi Jess in tutta la sua figura. Era in tuta, con i capelli biondi sistemati in una crocchia scombinata, un po' di trucco e il suo immancabile sorriso.- Ehi Jess, cosa ti porta qui?- Chiesi un po' stupita. - Sono venuta a farti compagnia e ad approfondire il nostro rapporto! Ho portato un po' di prodotti per la skincare!- Disse entusiasta. - Ok, non so cosa sia questa "skincare" ma spero che non sia una cosa demoniaca!- Dissi ridacchiando. La feci entrare e la portai di sopra. Entrò nella mia stanza senza commentare e lo apprezzai. Posò a terra il borsone dall'aspetto pesantissimo e iniziò a tirare fuori tubetti di ogni tipo. - Ci siamo per caso trasferite in un centro di bellezza?- Dissi osservando la sfilza di smalti e trucchi che stavano uscendo dalla borsa di Mary Poppins. - Diciamo che l'obbiettivo è lo stesso.- Disse con un sorrisetto che non mi piaceva. Prese una fascetta pelosa con delle orecchiette carine e un corno arcobaleno al centro e me la mise.- Mettila, così non ti bagnerai i capelli.- La osservai confusa, mentre si metteva una fascetta simile alla mia. - Perché?- - Perché adesso ti farò un trattamento al tuo povero viso.- Disse seria. Filammo in bagno e lei mi bagnò il volto con dell'acqua fredda. Poi prese un barattolino e versò un po' del suo contenuto nella mano curata, spalmandomelo poi in faccia. - Siccome ti conosco ti spiegherò tutto quello che faccio. Quello che ti sto spalmando è un detergente viso, che serve a pulire bene la pelle prima di fare il trattamento.- Dopo averlo spalmato per bene mi sciacquò la faccia con litri d'acqua e poi tirò fuori alcuni pacchetti. - Allora, prima ti metterò delle cose per i punti neri, poi degli impacchi sulle occhiaie per farle sparire ed infine, una maschera esfoliante.- Mi spiegò. Fece tutto in orine, mentre io mi beavo di quelle coccole. Mi sentivo come se in quel momento Jess fosse un po' la mia mamma che mi dedicava un po' di tempo. Mi piaceva sentirmi così amata...
Come faceva la nonna quando mi aveva insegnato a fare una buona base trucco.
Per un momento quel ricordo si mescolò al presente, facendomi sentire un po' di nostalgia dei bei tempi. Tornai in me e mi lasciai cullare dai profumi e dalle attenzioni che mi circondavano, cercando di smettere di pensare. Ma ecco che il pensiero dell'assenza dei miei tornava a farsi sentire, insieme al rifiuto l'insicurezza.
I miei genitori non l'hanno mai fatto e ora una sconosciuta lo fa. Ottimo.
- Tutto bene?- Mi chiese Jess. - Sì, assolutamente. Solo, non sono abituata.- Dissi facendo un sorriso. Quando la mia amica ebbe finito la magia, rimasi stupita dal mio volto: la pelle sembrava molto più liscia e luminosa, le occhiaie si vedevano di meno e i puntini neri che avevo sul naso erano spariti. - Questa roba è decisamente demoniaca!- Affermai osservando di sbieco i prodotti. - Ma no, sciocchina! Si tratta solo di curare la pelle e non lavarsi la faccia al mattino con lo stesso sapone per il sedere!- Disse ridendo.
Bah... Sarà mai...
- Non abbiamo mica finito, signorina! Adesso ceretta integrale!- - No! Ti prego no! Risparmiami!- Urlai con lei che mi sventolava bastoncini e striscette già pronte. Tirò fuori un lettino (non ho idea di come facesse a stare dentro a quel borsone strapieno) e mi obbligò a mettermici sopra. Iniziò a scaldare la cera mentre mi osservava i peli. - Ahi-ahi! Ci sarà un bel lavoro da fare, ma non temere, mi ringrazierai!- Sbuffai. - Sì, come no...- Dissi metà stizzita, metà preoccupata. Quando la cera fu pronta iniziò la tortura, ma tra urla e imprecazioni, sia mie che sue, finimmo abbastanza in fretta. Sentivo ogni centimetro di pelle bruciare come l'inferno e la voglia di strangolare Jess raggiunse livelli assurdi. Lei tirò fuori un tubetto e iniziò a spalmarmi un po' di quella sostanza fresca sulla pelle arrossata, dandomi sollievo. - Non è stato così male... Vabbè... Più o meno. Ti facevo meno delicata, ecco.- Dissi. - Bene. Ora passiamo alla manicure!-
Finalmente il diavolo l'ha abbandonata!
Pensai, ma avevo cantato vittoria troppo presto. Iniziò a tirare fuori forbicine di ogni tipo, lime, smalti e un fornetto. iniziavo a preoccuparmi. Preparò la postazione e mi fece segno di sedermi. Feci come aveva detto e lei iniziò a tagliuzzare e sistemare le mie unghie consumate e un po' mangiucchiate. Diede una forma ad esse e poi mi sistemò quelle che lei chiamava "cuticole", dandomi un po' fastidio. Una volta finita la parte di preparazione, mi fece scegliere un colore per il gel e ovviamente scelsi il nero. Iniziò a lavorare e tra una chiacchera e l'altra, finimmo presto. Mi sentivo già una persona nuova, ma non avevamo finito. mi aveva detto che mi doveva acconciare i capelli, scegliere un outfit e farmi il make-up. In tutto questo era già pomeriggio inoltrato, in quanto mi ero accorta di essermi svegliata tardi. Mi fece una mezza coda, facendo un accenno di boccoli sulla fine dei capelli. Poi dalla sua borsa tirò fuori una montagna di vestiti. - Ora ti sceglierò un vestito, tu te lo proverai e mi dirai cosa ne pensi. - Disse e così facemmo. Prima prese un vestito rosso con le spalline che cadeva morbido sui fianchi, corto ed elegante. Mi guardai allo specchio, ma non mi convinceva. Poi ne provai uno verde bottiglia, con le spalline spesse e vaporose, anche questo corto e che però era un po' più attillato. Non mi piaceva per niente. Dopo qualche altra prova andata male, lo trovai. Era un vestito corto, color azzurro pastello, che sull'addome ricordava un corpetto senza spalline e la gonna che arrivava poco sopra al ginocchio cadeva morbida creando un bel contrasto con il busto. Il tessuto era morbidissimo e appena mi guardai allo specchio rimasi stupita, innamorandomi subito del mio riflesso. - Eccolo...- Dissi estasiata. - Ottimo, lo puoi pure tenere! Tanto a me non piace. - Disse Jess, che nel frattempo si era cambiata. Indossava un abitino nero corto molto vaporoso e aveva i capelli biondi sciolti e messi in piega. Le sorrisi sinceramente e vidi la soddisfazione sul suo volto. Poi mi truccò e finalmente le feci la domanda che mi assillava da tutto il tempo. - Ma perché tutto questo? Cosa succede oggi di importante?- Lei sgranò gli occhi. - Davvero non lo sai? Oggi c'é la festa di compleanno di Matteo Parodi! Tutta la scuola è invitata a questa enorme festa!-
Oh... Perché Teo non me l'ha detto?
- Chi è Teo?- Oddio, lo avevo detto davvero. - Oh... Ehm... Nessuno.- Dissi sbrigativa. Mi sentivo di nuovo esclusa, rifiutata. Assurdo di come fosse bastato così poco a deludermi. - Allora andiamo a questa festa e spacchiamo il culo a tutti quanti!- Dissi con finto entusiasmo. Avrei preferito spararmi in testa più che presentarmi! Però era l'occasione perfetta per conoscere meglio Teo.
Spazio Autrice:
Ciao raghy, come va? Ecco un capitolo nuovo! Giornata tra donne, delusione e curiosità. Ed ecco l'arrivo imminente di un ballo, nel prossimo capitolo ci divertiremo!( o meglio io ) Comunque io sto avendo una crisi pk non riesco a continuare il 14° capitolo e tra poco dovrò pubblicarlo. Quindi se farò fatica a essere puntuale sapete che è pk sto sclerando davanti al computer. Se vi è piaciuto il capitolo votate e commentate per farmelo sapere! Bisou<3
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Il Filo del Destino
ChickLit" Amavo i paesaggi invernali perché all'apparenza, sembra tutto morto, ma in realtà sta aspettando di sbocciare, sta aspettando la primavera. Amavo quei paesaggi perché mi rispecchiavano: stavo aspettando la mia primavera, ma sembravo morta. " Valen...