Avevo appena finito di studiare chimica per la verifica del giorno dopo, quando mi accorsi che Matteo si era addormentato nel mio letto. Mi alzai dalla scrivania e mi avvicinai per svegliarlo, era ora di cena e doveva tornare a casa. Mi fermai davanti al letto e mi sedetti sul bordo. Mi persi a rimirare i suoi capelli corvini sparsi sul cuscino, il suo volto scolpito da Dio rilassato e le sue labbra carnose invitanti come mai. Continuai ad osservarle e inconsciamente allungai la mano per sfiorargliele. Il mio polpastrello si fermò sul suo labbro inferiore, feci passare il dito lungo tutta la sua lunghezza per poi accarezzargli lo zigomo e tracciare la linea della sua mascella. Proprio mentre realizzavo cosa stessi facendo e stavo scostando la mia mano, la sua la prese e se la sistemò sul volto di nuovo. -Non smettere...- Sussurrò, biascicando le parole, probabilmente ancora incosciente. O forse no... Continuai ad accarezzargli il viso.
No, ma certo, continua a toccarlo come se fosse niente. E' assolutamente normale assecondare i tuoi istinti malati e fare come ti ha detto.
Feci scivolare la mia mano sul petto, la posai sul suo cuore e lo sentii battere forte, come se riconoscesse il mio tocco. Se avesse sentito il mio, avrebbe sentito un martello pneumatico al posto del cuore. Mi decisi a svegliarlo, con uno scrollone deciso. Non si svegliò. Lo scossi di nuovo e niente. Ci provai ancora e ancora, ma aveva il sonno pesante il ragazzo. Allora usai il mio metodo infallibile. Gli tappai il naso e lui si svegliò, spalancando la bocca. Lasciai subito la presa e lui mi guardò storto. -Grazie, veramente. Chiamarmi come una persona normale no? Ah, no, tu sei fuori di testa, scusa la domanda stupida.- Disse irritato e divertito. -Hai un sonno così pesante che nemmeno un cannone a due centimetri da te ti sveglierebbe.- Ribattei. Lui ghignò, ma poi, spostando lo sguardo, si accorse della mia mano ancora posata sul suo petto. Il suo cuore batteva così forte che temetti che gli sarebbe volato fuori. Non che il mio fosse da meno. Spostai la mano, ma lui la riprese e se la portò di nuovo in quel punto. Mi prese anche l'altra e mi trascinò su di lui. Mi ritrovai tra le sue braccia, il mio posto preferito e lui posò una mano sul mio cuore. -Batte fortissimo...Come il mio.- Disse in un sussurro. I suoi zaffiri puntarono le mie labbra e una forte attrazione fece crescere una tensione tale che respirare stava diventando difficile. Il suo capo si avvicinava sempre di più al mio, fino al punto che i nostri respiri si scontrarono. Mi umettai le labbra e fissai con insistenza le sue. Il profumo di Matteo era ovunque e mi stava facendo impazzire. Aveva un che di agrumato, ma non era un profumo troppo forte, era piacevole, come il sottofondo di una canzone quando si legge o dipinge. La sua mano si posò sul mio volto, mi attirò a lui e... Il suo telefono squillò.
Oh no, il tuo momento cliché da libro romance è stato rovinato! Che peccato!
Lui si spostò a malincuore e prese il telefono. -Pronto?...No grazie, non sono interessato.- Un maledetto spammer aveva rovinato il nostro momento.
Ma dico io, questi chiamano a ogni ora del giorno e proprio ora dovevano chiamarlo!
-Ehm...Ti ho svegliato perché è ora di cena e ho pensato che dovessi andare dai tuoi.- Dissi impacciata. -Oh, sì, prendo le mie cose e vado. Dopo dovrei poter tornare, nel dubbio poi ti aggiorno.- Mi rispose. Annuii. Mi alzai e lui scese dal letto, recuperando il telefono e il dipinto che gli avevo fatto lo scorso pomeriggio. Sorrisi nel vedere che lo trattava come se fosse un diamante. Scendemmo al piano di sotto e lo accompagnai alla porta. aveva appena messo un piede fuori, quando si fermò. Mi Guardò con i suoi occhi marini e la tensione di prima tornò più violenta, impregnando la stanza. Ricambiai il suo sguardo, ma resistetti per poco. I miei occhi caddero sulle sue labbra piene e invitanti, così attraenti che stavo per impazzire. Quando riportai l'attenzione sul suo sguardo, vidi che anche lui mi stava fissando le labbra. Mi si avvicinò, sentivo il suo fiato solleticarmi il volto. Poggiò la mano sulla mia nuca e mi avvicinò alle sue labbra. In pochi secondi, le mie labbra erano sulle sue. Le sue labbra erano morbidissime. La sua lingua si fece spazio tra le labbra e chiese accesso alle mie. Gli concessi l'ingresso e la sua lingua mi assaggiò dolcemente. Provai a ricambiare come potevo, erano anni che non baciavo qualcuno. Esattamente dalla terza media. Questo era il mio secondo bacio. I suoi movimenti erano lenti e pazienti, mi aspettavano e mi accompagnavano. Ci staccammo lentamente. Il cuore stava per scivolarmi giù dal petto e rimbalzare fuori dalla porta. Rimanemmo ad osservarci, l'aria carica di un nuovo sentimento, così bello che mi sembrava di volare. Il cuore che correva, il respiro affannoso e gli occhi carichi di un bagliore nuovo. Credevo di aver trovato un nuovo tipo di felicità. Sorrisi, le labbra ancora arrossate per il bacio, le guance rosee per l'imbarazzo e la sorpresa. Sorrisi con una felicità che fece illuminare non solo la stanza, ma tutta la casa, tutto il quartiere e la città. Lui sorrise con il medesimo sentimento e pensai che fossimo gli elementi più luminosi di tutto l'universo. Non ci fu bisogno di dire altro. Mi lasciò un bacio sulla guancia e se ne andò. Rimasi come una sciocca sulla porta ancora con il sorriso idiota in faccia.
Il pomeriggio precedente
Okay, al compleanno di Matteo mi sono presentata senza un regalo e devo rimediare. Non posso di certo comprargli qualcosa, sono povera come non so cosa. Menomale che sono brava a dipingere. Okay, nuovo problema: cosa dipingo? Non un paesaggio invernale, troppo scontato. E poi ne ho fatti tantissimi, sono stufa. Potrei provare una nuova tipologia di paesaggio... Sì! Lui sarà il primo a vedere e possedere il mio primo dipinto a tema marino! Ho già l'idea in testa. Sì, un tramonto sul mare, con dei delfini che saltano. Wow. Me ne pentirò, lo so già. Vado a prendere le tempere e i pennelli. Okay, tela, pennelli, tempere, cavalletto, acqua....Non manca nulla. Allora, prendo il giallo, il rosa, l'arancione, sfumature di azzurro e basta. Disegno la linea d'orizzonte e i delfini... Okay. Inizio dal cielo... Il sole è il punto di luce massima... Okay.... Qui un po' di rosa crea un bel contrasto... Ora passo al riflesso sul mare... Oddio è così difficile... No dai, non è male. Okay, ho fatto un casino... Dov'é l'acrilico bianco? Eccolo. Sistemato. Ottimo. Ultimi ritocchi e ci sono. Wow, è bellissimo. Speriamo che a Matteo piaccia...
Spazio Autrice:
Ciao raghy ✨ come va la vita? Ecco il nuovo capitolo! Ecco anche il famigerato bacio! 💋😘 All'inizio volevo lasciarvi con la bocca asciutta, ma alla fine mi sentivo particolarmente buona e quindi ho fatto scoppiare la scintilla 💋✨✨💅🏻 Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere votando ⭐ e commentando 🗨️ Baci<3
PS: il dipinto esiste veramente, l'ho creato io. Forse la prossima volta lo pubblico per farvelo vedere.
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Il Filo del Destino
ChickLit" Amavo i paesaggi invernali perché all'apparenza, sembra tutto morto, ma in realtà sta aspettando di sbocciare, sta aspettando la primavera. Amavo quei paesaggi perché mi rispecchiavano: stavo aspettando la mia primavera, ma sembravo morta. " Valen...