02. The Party

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Non amavo le feste organizzate da mia madre, tanto meno quelle a sorpresa. Anche se questa, di sorpresa, non aveva nulla, visto che mi aveva avvisata.

Probabilmente aveva imparato la lezione dopo l'ultima volta; glielo dicevo sempre che non avrebbe mai dovuto organizzare qualcosa senza dirmi niente. Quindi, a quanto pare l'aveva capito.

“Ecco a te, tesoro. Li vuoi i biscotti?” chiese, dirigendosi verso il cassetto.

“No, mamma, va bene così.” risposi.

“Uhm, mi dici cos'hai? Non sei felice di essere tornata?”

“Sono felicissima, anche se ci avete messo un po' per farmi tornare.”

“Era per il tuo bene, piccolina.”

“Non apriamo questo argomento se non vuoi litigare.” sbuffai

“Va bene, mi racconti qualcosa? Hai continuato a sentire Topper?” chiese curiosa

“È complicato, ma sì, lo sento ancora.”

“Se posso dire la mia, lui mi sembra il ragazzo giusto per te. Insomma è perfetto ed è un Kook, soprattutto.”

“Dovrei essere io a dire chi è giusto per me, non credi, mamma?”

“Sì, certo, il mio era solo un pensiero.”

“Non me ne faccio un cazzo dei tuoi pensieri, evita pure di esporli ad alta voce.”

“La solita aggressiva, e comunque io fin'ora ho sempre avuto ragione.” disse per poi sorseggiare il suo caffè.

Lei aveva sempre avuto ragione? Certo, come no. Prova ad andargli contro anche quando ha torto marcio e vedrai che si infuria comunque come una belva. È sempre stata così. Non cambierà mai, non mi capirà mai.

Dopo aver bevuto quel caffè, pensavo che mia madre mi avrebbe lasciata respirare. E invece no. Mi sbagliavo:  aveva ancora voglia di chiacchierare, stranamente.

“Ti sei trovata bene dai nonni?” chiese

“Sto sempre bene con loro, quando li andiamo a trovare una volta l'anno.” risposi

“Non vuoi che apra quell'argomento, ma continui a rispondermi in questo modo. Ti rendi conto?”

“Avrò le mie ragioni, non credi?”

“E un Pogue, cavolo! Come puoi!” urlò

“Ti agiti senza motivo, stai calma.”

Sentendo quelle urla da parte di mia madre, mio padre fece capolino in cucina.

“Che sta succedendo” chiese

“Tua moglie si agita senza motivo.”

“Invece il motivo c'è, eccome se c'è.”

“Ti ho solo detto che ho le mie ragioni per risponderti in questo modo, e tu hai tirato fuori uno dei Pogue.”

“Senti, se ti abbiamo fatta tornare è perché...”

La interruppi. “Stai tranquilla, non ho intenzione di rivederlo, mamma. E poi... ti ho detto che ho continuato a sentire Topper, no?” dissi, per poi uscire da quella cucina.

Ma prima di allontanarmi del tutto da lì, sentii le parole di mio padre.

“Lily, l'abbiamo fatta tornare perché ci mancava, quindi per favore, non iniziamo a nominare l'unica persona che ha la colpa di tutto questo.”

STOP, STOP, STOP. J.J. avrebbe la colpa di tutto? Fantastico, la maturità è andata a farsi fottere. Quindi sì, perché non buttare addosso tutta la colpa ad un ragazzo che, purtroppo o per fortuna, fa parte dell'altra isola.

A quel punto alzai gli occhi al cielo e andai in camera mia. Rimasi lì per tutto il pomeriggio, sdraiata sul letto di una stanza che ormai non sentivo più mia. Me ne stavo ferma a guardare il soffitto e a pensare a quelle poche semplici parole che quella ragazza aveva pronunciato. “il mio ragazzo.” aveva detto...

Quindi in poche parole, lui mi aveva messa da parte per la sua fidanzata? Era così che funzionava adesso?

***

Si erano fatte le 21:00 e io ancora me ne stavo in bagno a scaricare tutto il nervosismo che avevo nel corpo.
Ballavo e cantavo, Ma soprattutto ignoravo le continue urla disperate di mia madre che continuava a dirmi di sbrigarmi.

Non avevo voglia di rivedere tutta quella gente, ma c'era Topper. Lui era probabilmente l'unico motivo per cui sarei scesa e avrei partecipato a quella festa che mia madre aveva organizzato. Quindi Avrebbe dovuto ringraziare lui. Perché altrimenti, sarei rimasta sdraiata sul letto a rimuginare su quello che era accaduto poche ore fa.

“Madelyn Fisher! Hai un secondo per uscire da quel bagno e venire al piano di sotto.” disse mia madre con tono arrabbiato

“Arrivo mamma, arrivo.” sbuffai

“Me lo auguro”

Sentii i suoi passi sempre più lontani, segno che finalmente mi aveva lasciata respirare. Dopo aver finito il mio mini concerto, decisi di asciugarmi in fretta, prima che Lily Hall tornasse e sfondasse la porta a forza di pugni.

Quando finii di asciugarmi i capelli, gli diedi una semplice passata di piastra. Non avevo voglia di fare quei boccoli che sarebbero scomparsi nel giro di un solo secondo. Quindi niente perditempo. Addosso avevo solo l'intimo che mi riportava a vecchi ricordi... Ricordi che mi fecero sorridere come una stupida.

Uscì dal bagno e andai verso l'armadio, dove mia madre mi aveva lasciato il vestito da indossare. Era rosso, lungo, con due spacchi ai lati e le bretelle sottili. Rimasi pietrificata: avrei dovuto indossare quel vestito? Gli sarebbe venuto qualcosa.

Mi mordicchiai nervosamente il labbro e alla fine indossai quel vestito. Mi misi un po' di trucco e, dopo aver guardato l'ora e aver capito di essere davvero in ritardo, Scesi al piano di sotto.

C'era davvero tanta gente. Quando mi videro mi accolsero come una vera famiglia. Questo non era cambiato: l'affetto da parte di tutti quanti, era rimasto. Salutai così tante persone che quasi mi sentii confusa, tranne quando rividi lui.

“Ero convinto di non rivederti più.” disse sorridendo

“Eravamo convinti della stessa cosa.” risposi

Topper aveva un'eleganza tutta sua, era sempre perfetto quando c'erano queste feste, perché al di fuori quando si vestiva sapeva perfettamente che ero pronta a prenderlo in giro. Ma era chiaro, potevo farlo soltanto io.

Quella sera indossava una camicia bianca, la cravatta blu. Orrenda e la giacca e il pantalone color sabbia. Era perfetto, tranne che per quella cravatta, appunto.

“Posso dire?” dissi portandolo via dalla confusione

“Hai già da ridire?” sorrise

“Sei perfetto ma la cravatta fa davvero schifo” Dissi trattenendo la risata isterica

“Apprezzo lo sforzo per non ridermi in faccia ma.... grazie per la sincerità.”

“Ti ha vestito arlecchino?”

“E a te invece? Hanno dimenticato un pezzo lo sai?”

A quel punto iniziammo a ridere, la sua compagnia era sempre ben accetta, mi era mancato lui, le sensazioni che provavo e ancora lui...

🖋📚🌟🎉

Bellezze! Secondo capitolo.
Tutto vostro, fatemi sapere cosa ne pensate.

Quindi ricordatevi di lasciare una stellina e un commento. Xoxo🥂

𝐄𝐘𝐄𝐒 𝐃𝐎𝐍'𝐓 𝐋𝐈𝐄 || 𝖱𝖺𝖿𝖾 𝖢𝖺𝗆𝖾𝗋𝗈𝗇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora