Capitolo 1

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Era stata una decisione strana quella che avevano preso... generalmente chi festeggiava l'anno della maggiore età tentava di rendere l'avvenimento epico.
Con un viaggio, con attività straordinarie o spericolate!

Eppure non tutti hanno nel proprio giro di amicizie una persona talmente tanto fissata con il proprio futuro e lo studio da rischiare di minacciare di morte (se non uccidere) chiunque provasse a convincerlo di fermare i suoi studi, anche solo per qualche giorno, per andare a fare festa ogni sera in chissà quale città straniera.

A lui non importava, lui voleva raggiungere i propri obiettivi, voleva scalare la piramide sociale... Voleva diventare il migliore, in tutto, e certamente non con feste e vacanze avrebbe ottenuto il meglio.

Diciotto anni si raggiungono una volta sola, certo, ma i giorni da sfruttare per il migliorare sé stessi rischiavano di scivolare con troppa facilità... Come sabbia, che scivola morbida tra le dita solleticando la cute.

Bakugou Katsuki era letteralmente l'immagine della perfezione, sotto gli occhi di tutti. Di bell'aspetto, con fantastici capelli biondi ed iridi rosse come le fiamme dell'inferno, con voti straordinari in ogni materia, arguto e furbo... forse il carattere era decisamente da migliorare, ma per il resto era qualcosa di quasi irraggiungibile per chiunque!
Anche perché, il suo carattere attirava decisamente molte attenzioni, forse per la sua strafottenza e quella costante sfida che riservava per chiunque!

Era un combattente, e mai nessuno sarebbe riuscito a metterlo da parte, nessuno sarebbe mai riuscito ad oscurare quella costante luce che sembrava baciarlo dall'alto dei cieli.

E si era categoricamente rifiutato di visitare qualsiasi città avessero nominato i suoi compagni, addirittura quelle di Izuku che comunque avevano delle scelte culturali importanti.

Ma sicuramente non avrebbe mai assecondato il nerd in una sua decisione, senza dargli almeno un po' contro.

Così, quasi a battuta, il suo migliore amico Eijirou aveva sparato una destinazione: un'escursione estiva, in mezzo alle montagne ed ai boschi.

Un'idea che stimolò silenziosamente la mente del biondo, che, dopo essersi informato attentamente sulle varie attività che venivano svolte durante la trasferta ed i luoghi da visitare, aveva selezionato attentamente quella che sembrava decisamente un'ottima organizzazione, con un resort da paura immerso nella natura.

Veniva svolto ogni giorno uno studio approfondito naturalistico, il che avrebbe sicuramente migliorato le sue doti nella Biologia, attività sportive erano all'ordine di ogni attività motoria, oltre a semplici trekking eseguiti sui percorsi angusti delle montagne e decisamente molto faticosi, venivano svolti anche giri in canoa lungo il fiume ed escursioni in mountain bike, e le immagini delle piscine e della spa era decisamente stimolanti.

Quindi, aveva a sua disposizione uno svago, collegato sia alla sua attività fisica, che alla sua attività mentale. Tutto in un singolo pacchetto!

E per di più, sapeva molto bene che nessuno avrebbe negato la sua richiesta, perché Katsuki era Katsuki, ed era un vincente. Sempre sotto quella luce, già anticipata precedentemente...
Ma mai gli era capitato di trovare qualcuno di fronte al suo cammino che avesse la possibilità anche solo di tenergli testa. Non aveva mai trovato un'arroganza che si avvicinasse anche solamente di una virgola alla propria, e mai aveva incontrato qualcuno che aveva  le palle di mantenere il contatto visivo per più di quattro secondi senza farsela addosso.

E questo qualcuno, aveva degli occhi talmente tanto magnetici che lo lasciò totalmente senza fiato. Totalmente ipnotizzato da quelle pozze celestiali, blu, che ricordava le acque del mare...

Ma non la riva, cristallina e frizzante, quel blu era talmente profondo che sembrava un Oceano aperto... tempestoso ed impetuoso al tempo stesso, capace di travolgere chiunque si scontrasse con le sue onde, trascinando la preda nei meandri delle profondità degli abissi.

E per guardare all'interno di quelle pozze... bisogna saper nuotare.

"Lasciami...". Sibilò il biondo, con voce tagliente, mentre strattonò via il braccio con il cuore che saltò uno o due battiti.

Era stato colto alla sprovvista, ed era rimasto totalmente inerme di fronte a quel ragazzo, che con l'aria sfacciata ed un sorriso beffardo, si divertì estremamente a vedere quelle guance tingersi di un caldo rossore.

"Un cagnolino spaventato... che morde fino a che non gli viene fatta una carezza... - Ridacchiò quel ragazzo, scuotendo la testa e mostrando la chioma scura, come la pece, eppure riusciva a sembrare così morbida - Un tenero cucciolo smarrito...". Le mani cariche di tatuaggi affondarono nelle proprie tasche dei jeans strappati, che fasciavano alla perfezione quelle gambe esili e snelle, mentre dei passi vennero fatti all'indietro.

E la bocca del biondo rimase totalmente priva di saliva... asciutta, secca, che per riprendere un po' di umidità avrebbe avuto sicuramente bisogno di bere litri e litri di acqua.

Si vergognò terribilmente, rimanendo muto anche quando i suoi amici, presi da un momento di disagio ed imbarazzo, poggiarono in un tombale silenzio i propri telefoni tutti assieme all'interno di quel contenitore, sotto allo sguardo appena divertito del tutore, nonostante quella velatura decisamente assonnata.

Il loro viaggio sarebbe cominciato di lì a poco, appena i loro sederi si fossero poggiati sui vari sedili di quel pullman, i telefoni sarebbero stati segregati ed ogni loro contatto esterno bloccato (ovviamente, se non per necessità!), cosa che Katsuki aveva scoperto proprio quella mattina assieme a tutti gli altri!

Come avrebbe potuto organizzare il suo programma di studio? Aveva tutti gli appunti e tutte le schede raccolte dentro ai suoi file!

Doveva scegliere lì, in quel momento, se andare o rintanarsi a casa e studiare...

Per di più, il suo nome era stato decisamente infangato... quel moro, che si trovava dall'altro lato della fila, avvolto da qualche suo amico, lo aveva ammutolito senza dire in pratica niente, e continuava ad osservarlo, con un ghigno dannatamente affascinante a delineare le sue labbra, lasciando delle colorite imprecazioni nella mente del biondo, incapace di rifiutare...

Perché quella era decisamente una sfida... e lo avrebbe sotterrato sotto metri e metri di terra.

Nessuno poteva pretendere di superarlo, nessuno poteva anche solo osare ridicolizzarlo...

Guardò il proprio polso, proprio dove poco prima quelle dita affusolate si erano legate... e gli sembrò di avere quella sensazione ben stampata sulla sua cute, come se bollenti tizzoni avessero segnato la sua carne...

"D'accordo... andiamo...". Ringhiò, afferrando brutalmente lo zaino del suo migliore amico, che, preso alla sprovvista, lanciò un gridolino proprio mentre gli occhi vennero coperti da quella bandana che si stava sistemando sui capelli rossi, cercando di tirarli all'indietro per evitare sudore inutile e fastidio.

"Bakubro! Aspetta!".

"Bakubro! Aspetta!"

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