Capitolo 14

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A volte è incredibile come una semplice discussione possa scaturire un miglioramento di un rapporto coltivato da anni.
Era proprio ciò che successe a quel gruppetto di ragazzi.

Tutti sempre presi dalle proprie vite, che quando si ritrovavano assieme non pensavano minimamente a voler fare una domanda di troppo o ad indagare su qualcosa che non era nelle corde...
Eppure essere stati messi di fronte a quella realtà, una realtà così strana alla quale non avevano mai fatto caso...

Ed eccoli lì, in disparte, accanto a quel focoso falò scoppiettante, che creava una tenue luce sulle fronde degli alti alberi, con le ultime cicale del giorno ed i grilli che risuonavano tra le foglie donando un'armonia naturale, a ridere e scherzare tra loro, con delle bottiglie di birra in mano ed altre vuote a giacere di fianco a loro.

Erano semplici ragazzi... quelli che non erano mai stati, troppo presi dal vivere al meglio le loro vite, a pensare di diventare grandi, di maturare, che avevano saltato così tanti step della loro esistenza che inizialmente rimasero addirittura straniti da quella strana piega che aveva preso tutta la loro amicizia.

Katsuki in quel momento aveva in testa una coroncina naturale, fatta di rametti, foglie e piccole margherite gialle e bianche, appositamente creata da Denki, e beh, gli stava decisamente bene!

Era delicata e giocosa, rendendo il viso del biondo decisamente più leggero e meno burbero di quanto non fosse solitamente.
Era un contrasto delicato, con quelle belle decorazioni intrecciate tra i suoi capelli disordinati che andavano in ogni direzione, e quei rametti davano una splendida cornice a quella bellezza che era proprio Katsuki, così naturale ed al tempo stesso selvaggia.

E lui, che solitamente non si faceva ridicolizzare o infastidire, si era lasciato toccare ubbidientemente, sbuffando appena quando sentiva delle ciocche tirare un po' troppo, ma poi si era lasciato andare, poggiandosi contro le ginocchia del biondino che sorridente e felice come un bambino la mattina di Natale, aveva creato quel capolavoro.

Dovettero fare poi letteralmente una guerra con un Izuku ubriaco, che anch'egli desiderava a tutti i costi una splendida decorazione di quel tipo, ma le viste annebbiate di tutti e quattro ed i capelli riccioluti del verdino fin troppo disordinati non erano certamente una combinazione adeguata.

Così, con una nuova bottiglia tintinnante di birra in mano, Izuku si arrese, godendosi le mani forti e robuste di Eijirou che avevano iniziato a toccare le sue spalle, affondando con decisione ma al tempo stesso dolcezza i pollici lungo le scapole, ammorbidendo i muscoli e, per poco, non fece addirittura le fusa!

"Beh, Kacchan, tu devi ancora raccontarci un po' di roba, non credi?!". Denki, con le dita a coprire le proprie labbra sottili e delicate, soffocò un rutto che era risalito, facendo scoppiare a ridere il rosso che scosse la testa, attento però al migliore amico che aveva semplicemente alzato gli occhi al cielo senza però sbraitare inutilmente come era solito fare!

"Non credo di dovervi raccontare tutti i miei cazzi... - Fulminò con lo sguardo Denki che aveva sollevato immediatamente le sopracciglia nel sentir pronunciare quelle parole - Però... ieri notte ho ricevuto un gran bel pompino".

Un fischio fortissimo lasciò le labbra di Eijirou, muovendo con rapidità le mani verso il cielo riflettendo la gioia e l'orgoglio per il suo amico, reso accentuato dall'alcool che aveva in corpo.
Sapeva quanto fosse difficile per Katsuki lasciarsi andare, non temere i giudizi e, a testa alta, divertirsi senza pensare alle conseguenze.
Era felice per lui, per quelle leggere esperienze che aveva fatto in un semplice giorno, e soprattutto fiero.

Fiero anche perché aveva finalmente dato parola ai suoi pensieri, un leggerissimo sfogo ai suoi avvenimenti che avevano sicuramente una determinata importanza.

"E chi è?". Izuku, con voce squillante e leggermente impastata, ciondolò con la testa, con quel sorrisetto sornione che sbucò nuovamente non appena le mani potenti del rosso tornarono sulle sue spalle a toccare e rilassare il suo fisico.

Non ne poteva fare a meno... ormai erano mesi che gli trotterellava appresso come un cagnolino, quasi vergognandosi di quegli atteggiamenti così sottoni che aveva iniziato a dimostrare, ma non poteva farci niente...

Gli bastava vedere quel sorriso, così bello e gioviale, pieno di gentilezza e comprensione.
Un sorriso che riusciva sempre ad attirare la sua attenzione, rapendo i due smeraldi e facendolo sciogliere totalmente, facendogli fremere anche il cuore.

Era bello poter notare come sugli angoli delle labbra si formasse quella linea delicata di divertimento, mentre quegli occhi rossi brillavano di una luce così particolare...

Come se quel sorriso gli comunicasse così tante cose... ed una di quelle era proprio "Verrò a conquistarti".

Lo aveva proprio fatto... ed essere rimasto da solo con lui, la sera precedente, era stato come vincere alla lotteria.
Si erano guardati, dopo i loro balli e le loro risa, si erano osservati, si erano stretti una mano, dolcemente, lasciando che le dita si unissero in quella maniera tanto perfetta.

Con quella presa ferma, ma gentile, con le dita forti e un po' ruvide, grazie alla palestra continua che eseguiva giorno dopo giorno per mantenere il suo fisico forte ed allenato.

Le loro dita avevano trovato un incastro perfetto, si intersecavano come i pezzi giusti di un puzzle, riuscendo a creare una connessione che li obbligò a vedersi davvero...

Ed in quel momento, stavano vivendo quello che si chiamerebbe un amore giovanile, quella cotta timida che ha quasi paura di uscire fuori... ma quanta dolcezza!
Gli sguardi del rosso così premurosi, come se esistesse solamente lui in tutto l'universo.

"Perché tutte le domande a me, ah?! - Sbuffò il biondo, bevendo un ultimo sorso della birra e poggiando con attenzione la bottiglia assieme alle altre vuote - Anche il fulminato ha avuto qualche esperienza".

"Ma-! - Denki sorrise divertito, portandosi le mani dietro alla nuca ed intrecciando le dita tra loro, con i gomiti aperti ed il petto espanso - Non è importante! Un po' di divertimento non guasta mai!".

"Potremmo giocare ad obbligo e verità, però... - Borbottò Izuku, prendendo una bottiglia vuota e girandosela tra le dita, con un sopracciglio inarcato - Almeno i segreti verranno svelati".

"Siete dei fottuti pettegoli...".

"Uhhh... ma che cosa abbiamo qui...!".

Il gelo conquistò il sangue di Katsuki nel sentire quella voce.
Roca, bassa... con un tono sicuro e deciso.
Una qualità di voce che conquistava l'attenzione di tutti, come un magnete in un campo metallico...

Non si prese nemmeno la briga di annunciarsi o di salutare, semplicemente con quel suo passo molleggiato e sicuro di sé venne seguito dagli occhi di tutti, soprattutto tutte quelle ragazze accomodate attorno al falò, che Katsuki avrebbe tanto voluto affogare proprio nel fiume cristallino.

Ed anche lui si voltò a guardarlo... bello come non mai.
Meraviglioso... con quei capelli corvini a fare da cornice a quel viso chiaro e pulito, decorato dai soliti piercing che gli donavano.

Dio, quanto era bello...

"Obbligo e verità...? Tenko, muovi il culo... - I due zaffiri incrociarono i rubini, con ben stampato sul viso quel sorrisetto sbieco che fece prudere le mani a Katsuki - Ho voglia di divertirmi un po'... ti va bene, cucciolo?".

 ti va bene, cucciolo?"

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(Mio disegno 👀🤍)

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