Capitolo 15

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I due zaffiri, quelle gemme tanto preziose, erano capaci di racchiudere il mare più tormentato... in quelle iridi blu, una profondità incredibile nascondeva segreti reconditi...

Ed erano calamitate in quelle gemme rosse che tremarono appena, sentendosi schiacciare sotto quella pressione...

Qualche ora prima, in quel bagno del campeggio, era successo qualcosa... un qualcosa che non poteva essere ignorato...

E un fulmine scoppiò tra quegli sguardi, fu un istante, come una corrente elettrica che percorse entrambi i corpi.
Da quegli occhi così freddi uscì fuori uno sguardo carico di emozione, un mix di passione e sfida, ed in risposta ottenne un miscuglio di interesse ed irritazione.

Come se un dialogo silenzioso fosse iniziato tra loro, ricco di tensioni non dette... una connessione intensa che sembrò isolarli completamente dal resto del mondo.
Il tempo parve fermarsi, lasciandoli in quella crepa dello spazio solamente per loro due, intrappolati in quel fuoco vivo che bruciava, non ferendoli, ma rendendoli ancora più caldi.
Un desiderio che sembrava consumarli entrambi, lasciando che tutti i dettagli che li circondavano svanissero nel nulla...

Ma Katsuki non avrebbe potuto rischiare tutto quello, uno stupido gioco come "obbligo e verità" poteva mandare a rotoli ogni cosa, soprattutto quella calma interiore che era riuscito a raggiungere semplicemente passando quasi due interi giorni immerso nella natura... non poteva ridicolizzarsi in quel modo, non di fronte ai suoi amici.

Quella sensazione di paura era sempre dentro di sé, nonostante sapesse al cento per cento quanto fosse ingiustificata. Ma c'era... recondita e nascosta.
Era come se una parte di lui pensasse che i suoi amici potessero vederlo in modo diverso...

Percepiva una stretta allo stomaco, un senso di ansia e una corsa accelerata del cuore ogni volta che il pensiero di ciò che era avvenuto proprio con quell'individuo strafottente potesse uscire fuori.

Quelle labbra, con quel cerchietto metallico che stringeva appena il labbro inferiore, si erano avvolte attorno al suo cazzo... quella lingua calda aveva giocato con lui... quegli occhi lo avevano guardato, carichi di lussuria... e per di più, ciò che era avvenuto in quel bagno era stata la goccia...
Quanta intimità può creare un'azione di quel tipo? Quanto imbarazzo o insicurezza...?

"Nah, non ho proprio voglia... vado a dormire". Sbottò infastidito, sollevandosi da terra, da quel giaciglio che si era comodamente sistemato per poter stare con il sedere sul terreno, ottenendo una lamentela insoddisfatta da parte del verdino, che provò a tirargli una pigna ma eseguendo un lancio talmente debole e scoordinato, che l'unica che riuscì a colpire, fu solamente la punta della sua scarpa.

"E dai....! Kacchan...!". Denki sfarfallò le palpebre, incassando le spalle e ciondolando su quel ceppo sul quale era seduto, godendosi quell'ira che stava montando dentro quei rubini focosi.
Era rimasto calmo per decisamente troppo tempo... e probabilmente proprio la presenza di quel ragazzo dai capelli neri come la pece disturbava la pace interiore che aveva iniziato ad albergare dentro di sé.

"Ho detto che non ho voglia, comprendete?!". Il fastidio divenne palpabile, mentre uno sbuffo di risata lasciò le labbra di Touya, che con le mani premute dentro alle tasche dei suoi jeans strappati, lanciò uno sguardo al suo amico appena arrivato, con i capelli candidi come la neve lasciati lunghi sulle spalle, mossi dall'asciugatura del vento dopo la doccia.

"Obbligo e verità? Ci può stare...!".

"Oh, ma il cucciolo ha paura di ciò che potrebbe uscire fuori... - Un sorrisetto sbieco ammorbidì le labbra morbide del corvino, che tornò ad osservare il biondo gonfio di rabbia, lasciando andare un colpetto con il gomito sul fianco dell'amico albino - Probabilmente si vergogna delle sue verità peccaminose... non è vero...?".

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