Capitolo 13

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Rilassato... perfettamente in armonia con l'ambiente circostante.
La sua pelle era tirata appena dal sole preso quella mattina, sentiva la cute sul suo naso calda e con quella nota di fastidio portato dalla leggera bruciatura.

Ma stava bene...

Stava bene anche mentre osservava quella zucchina troppo abbrustolita per i suoi gusti, mentre la girava pigramente sulla bacchetta, sotto i suoi rubini distratti...

Non era imbarazzato... non si vergognava... era soddisfatto.
Era abbastanza strano per sé stesso, non era qualcosa che avrebbe mai creduto di poter fare... si sarebbe dovuto fermare?

L'unico dubbio che si era un po' aggrappato ai suoi pensieri era che magari quel ragazzo tanto affascinante si sarebbe potuto fare una strana idea su di sé...

Magari lo avrebbe guardato con un occhio diverso?

Erano futili pensieri che non dovevano minimamente toccare il suo spirito, ma sentiva quasi il bisogno di sincerarsi...

"... brooo? Ci seeei?". Le palpebre sfarfallarono appena, mentre una delle grandi mani di Eijirou iniziò a sventolare di fronte al suo viso.

Le due iridi rosse, calde come un bollente fuoco strepitante, di quelli familiari, come lo scoppiettante camino invernale... dolci, affettuosi...

Troppo morbidi...

"Dove eri...?". Parlò Katsuki, spilluzzicando con gli incisivi la zucchina che addentò appena, assaggiando quel cibo con lo stomaco chiuso.

"Mh? Qui!".

"Seh... - Sbuffò sonoramente, stiracchiando la schiena all'indietro e creando una perfetta curva che andò a far scricchiolare le vertebre - Ed Izuku dove è...?".

"I-Io che ne so...? - Eijirou prese posto di fianco al biondo, con le guance appena arrossate e lo sguardo vacillante, che abbassò goffamente, cercando di evitare con discrezione il contatto visivo con il compagno, ben consapevole di quel senso di imbarazzo che sembrava averlo travolto - S-Sarà nella vostra tenda...!".

Le iridi del rosso cercavano di concentrarsi su qualsiasi cosa tranne che sull'amico, i suoi occhi che svolazzavano nervosamente attraverso l'ambiente, ad osservare gli altri ospiti che si godevano quella strana vacanza, fatta di movimento ed attività fisiche, eppure erano tutti così tremendamente rilassati.

Il suo viso era caldo, le sue guance bruciavano di una tonalità rosea, mentre pregava silenziosamente di venir risucchiato dalla terra per evitare prontamente quelle parole che stavano per uscire dalla bocca di Katsuki.

"Te lo sei fatto, non è vero?".

Questa frase lasciò totalmente sbalordito Eijirou, cogliendolo talmente di sorpresa da fargli andare di traverso un grumo di saliva mal deglutito.
Tentò di ricomporsi, tentò di riprendere un certo controllo di sé, ma fu decisamente difficile...

Mentre il fiato sembrava morirgli in gola, ad ogni colpo di tosse, il pensiero reale di ciò che avevano fatto quella notte... e quella mattina... lasciò diventare il suo viso ancora più rosso, quasi del medesimo colore dei suoi capelli.

"I-Io... - Si schiarì la gola, con gli occhi lucidi dovuti all'essersi sforzato così tanto per aver tossito - N-No! M-Ma che dici...?!".

"Tsk, mi credi scemo, ah..?!". Sbottò infastidito, finendo l'ultimo boccone di zucchina e divaricando le gambe al di sotto del tavolo, osservando il suo amico alle prese con la ricerca di una via di fuga da quella situazione.

Ma in fondo... beh, non era stato lui a rendersi conto di ciò, se non gli avesse comunicato l'avvenimento proprio Denki, non avrebbe visto assolutamente niente!

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