Capitolo 12

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Gli piaceva il bello, come un'opera d'arte che spicca in mezzo ad altre opere secondarie.

Nei musei molto spesso utilizzano quella tecnica per far spiccare l'opera più importante, più prestigiosa...
Per esempio, sparpagliano lungo le pareti quadri sconosciuti e poco apprezzabili da occhi comuni, per poi lasciare il bel "palco" a quella che era lo spettacolo principale.

Al centro delle sale, vengono esposte le più belle, le più conosciute, quelle che attirano le attenzioni di tutti...

Ma, stranamente, Katsuki in quel momento non pensava alla bellezza oggettiva che gli era sempre sembrata così armonica... non aveva mai avuto uno spiccato senso di interesse nei riguardi delle persone, ma semplicemente perché non ne aveva avuta la possibilità.

E poi... intendiamoci... Katsuki era pur sempre Katsuki, e di fare scene romantiche e smielate non era propriamente nelle sue corde, ed in più non era proprio quello che correva dietro gli altri.

Sfortunatamente era inciampato su quel ragazzo... smilzo, e spilungone... eppure lo attirava così tanto...

Dall'aria addirittura un po' dark... ma quegli occhi riuscivano a brillare di luce propria!
Era incredibile...

Ed averlo visto riemergere da quell'acqua era stato come un colpo di fulmine... aveva visto la realtà, aveva imparato ad usare gli occhi... aveva assaporato quella figura, fino all'ultimo boccone.

Non importava avere muscoli prosperosi, no? O il futuro spianato... o la macchina sportiva...

Erano bastate due gemme, due zaffiri meravigliosi, e tutto si era distrutto... il suo castello si era trasformato in un ammasso di carte leggere, crollate precipitosamente.

Katsuki non era realmente ciò che tentava in ogni momento di mostrare... sperava di aver tirato su un muro di cemento armato, di fili metallici e acciaio interno... ma invece, ciò che aveva tirato su era semplicemente un muro fatto di paglia, che con una soffiata sarebbe rovinosamente volato via...

E con quella soffiata di vento era crollato, ritrovandosi in solitudine, con la mano stretta alla sua erezione...
Stringeva la base, quasi con forza, detestandosi terribilmente.

Non era il tipo da fare quelle... porcherie.
Soprattutto in un fottuto bagno pubblico!

Ed in più.. pensava a quel Touya...

Non gli era bastato immaginarlo mentre teneva il suo membro in bocca. Certo, un'immagine eccitante e decisamente sensuale... ma ciò che aveva stravolto ogni suo pensiero era stato vederlo emergere...

Quasi come se l'acqua avesse ripulito ogni pensiero che si era fatto su di lui... lo aveva purificato...

"M-Merda...!". Ringhiò, pompando con ferocia la sua erezione, scorrendo con velocità la mano sull'intera lunghezza, esitando sulla cappella mentre premeva il pollice sull'esatta punta.

Raccoglieva quelle goccioline solitarie di liquido pre-eiaculatorio, facilitando ogni movimento, rendendo più fluido il suo palmo che accarezzava con decisione quella pelle morbida e sensibile...

Sentiva scorrere sotto le pieghe delle sue dita la grossa vena pulsante, e i suoi occhi vedevano solo lui... I capelli corvini, umidi, gli occhi brillanti e perfetti... preziosi... quel ghigno strafottente, e la lingua che sbucava giocosa, mentre la sua guancia si strofinava su di sé.

Trattenne il fiato nel sentire l'orgasmo minacciare la fuoriuscita, aggrappandosi con tutta la sua forza alla parete di fianco a sé, fregandosi totalmente di rischiare di tirar giù quell'attaccapanni che era inchiodato alla parete.
Non gli importava di niente, solamente di quel turbinio di emozioni contrastanti che gli stavano bloccando il respiro, annebbiandogli la mente...

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