❄️Prologo❄️
"If we could only have this life
for one more day"
La primavera a Seoul è un risveglio, un rinascimento di colori e vita dopo il lungo sonno invernale. Le strade si animano con i delicati petali dei ciliegi in fiore, che dipingono la città di un rosa tenue e sognante. I parchi si riempiono di magnolie, azalee, tulipani e glicini, un mosaico di sfumature che incanta gli occhi. Le temperature miti invitano a lunghe passeggiate lungo il fiume Han o a picnic rilassanti nei prati verdi, dove i cittadini si godono il tepore del sole primaverile.Quando la primavera si insinua tra le vie di Seoul, la città si trasforma in un palcoscenico di meraviglie naturali. Le loro corolle si aprono al cielo, creando un soffitto naturale che incornicia il blu terso di giornate primaverili impreziosite da leggere piogge.
Tutti abbandonano le proprie tane calde e armoniose e si godono la bellezza delle lunghe giornate di sole e calore. Tutti, tranne lui.
I miei compagni di classe erano entusiasti dell'estate che arrivava; si leggeva nei loro occhi vispi e luminosi mentre si alzavano le maniche delle camicie dell'uniforme scolastica e aspettavano impazienti il suono dell'ultima campanella. Tutti, tranne lui.
Lui era l'eccezione, lui era l'inverno.Nel crepuscolo della sua anima, lui era un iceberg alla deriva. La sua superficie, scintillante e impenetrabile, nascondeva un mondo di segreti e solitudine. Le sue parole erano come fiocchi di neve che si scioglievano al contatto, e il suo sguardo, gelido come il vento artico, tagliava attraverso le illusioni.
Le rughe sul suo volto raccontavano storie di inverni passati, di battaglie combattute e di cuori infranti. I suoi occhi, profondi come abissi senza fondo, non riflettevano alcuna emozione. Erano come pozze d'acqua ghiacciata, dove nessun calore poteva penetrare. Le sue mani, sempre nascoste nelle tasche dei pantaloni, in quelle delle felpe, lontano dagli occhi, sembravano scolpite dal ghiaccio stesso. Ogni gesto era misurato, ogni parola pesata come un cristallo di ghiaccio che rischia di rompersi.La gente lo temeva, lo rispettava, ma nessuno osava avvicinarsi troppo. Era un enigma, un uomo che camminava tra le ombre, con il suo passato avvolto in nebbia. Forse era un assassino, un eroe dimenticato o semplicemente un'anima spezzata. Ma una cosa era certa: il suo freddo abbraccio era come il gelo dell'inverno, capace di congelare anche il più ardente dei cuori. Non si capiva mai se volesse ucciderti con il suo sguardo ghiacciato e gelare o se cercasse uno spiraglio di calore per sciogliersi come neve al sole.
La nostra aula sembrava rimpicciolirsi quando i suoi occhi si posano su qualcosa o su qualcuno; sembrava ti giudicassero con scherno, con assurda freddezza.
Ho ricevuto poche occhiate da parte di Kim Taehyung, poche ma veramente intense. Il tempo di un battito di ciglia ma abbastanza lunghe da lasciarmi un profondo senso di inquietudine addosso. Ma questo non bastava a tenermi lontana dalla sua vista.
I miei occhi quasi non riuscivano mai a staccarsi da quella bellezza immortale.Si perché Taehyung, gelare e distante, aveva un fascino micidiale. Lo notai dalla prima volta che mise piede all'interno della nostra classe.
Per qualche strana ragione, tenuta nascosta e gelosa su fascicoli segreti, Taehyung era stato espulso dalla sua scuola a Busan, a sud della Corea.
Arrivò con un giorno di ritardo e il fastidio dipinto in viso come pennellate pesanti su un quadro delicato. Ricordo ancora; con una mano reggeva lo zaino, l'altra era nascosta gelosamente dentro la tasca dei jeans strappati.
La sua pelle, dal tono caldo e dorato, ricordava il caffè appena versato. Aveva gli occhi scuri come l'ebano, profondi e misteriosi, che sembravano nascondere segreti antichi. Un neo piccolo e perfetto adornava il lato sinistro del suo naso, come una stella nel cielo notturno. Una piacevole controversia al suo carattere gelare.
I suoi capelli erano lisci come seta nera, cadendo in morbide ciocche intorno al suo viso. Sembravano riflettere la luce come l'oscurità di una notte senza luna. Il suo sorriso, ampio e sincero, aveva un contorno quadrato, come se fosse stato scolpito da un artista.
Taehyung camminava con grazia, la sua figura slanciata e atletica. Le mani, dalle dita lunghe e affusolate, piene di piccoli taglietti, sembravano fatte per creare e toccare. Era un uomo che attirava gli sguardi ovunque andasse, ma la sua bellezza non era solo superficiale: c'era qualcosa di profondo e misterioso in lui, come se portasse con sé una storia da raccontare.
Una storia che volevo conoscere a tutti i costi. Una storia che forse non avrei mai ascoltato.Il giorno in cui è entrato dalla porta di quella classe mi ha guardato con ardito astio, quasi fossi io la causa della sua espulsione. Ha alzato un sopracciglio scuro e dritto in maniera offesa, poi mi ha mimato un "che diamine guardi, razza di idiota?"
Quella è stata la prima, e anche l'ultima volta, che Kim Taehyung mi ha rivolto la parola.Era passato un anno da quando eravamo diventati compagni di classe, eppure non mi aveva mai più chiesto niente, nemmeno un appunto, nemmeno una parola. L'unica persona con cui era riuscito a legare era Jungkook, uno studente più grande della classe davanti la nostra e Yoongi, il ragazzo che lavorava al bar. Nessun altro era riuscito a entrare nelle sue grazie, e qualche ragazza moriva letteralmente per avere un solo suo sguardo.
Ammetto che ho sperato per più di una volta che i suoi occhi si posassero sui miei, e quando quelle poche volte lo faceva sentivo il gelo scorrermi nel sangue. Chi diamine era quel ragazzo? Cosa nascondeva in quei occhi tanto lontani?Era frustrante. Qualcosa di lui, di misterioso e intrigante, mi attraeva come calamite ai poli opposti. Sono sicura che non fossi innamorata di lui. Anzi, ne ero fermamente convinta. Eppure... cosa mi teneva così legata a una persona con cui non avevo
mai parlato?Mi sono tormentata a lungo con questa faccenda, ho cercato di trovare delle risposte, qualcosa che mi spiegasse chi fosse Taehyung ma... vanamente. Taehyung era come la neve, bastava veramente poco perché sparisse sotto il mio sguardo attento.
Dopo un anno e mezzo mi ero decisa a lasciare perdere. Era inutile sperare, era inutile bramare i suoi occhi marroni sfiorarmi con uno sguardo che fosse più sereno, più gentile...
Almeno fino a quando un giorno ci ritrovammo da soli in classe. Era un giorno primaverile, il sole era alto nel cielo e tutti eravamo in cortile a fare educazione fisica. Tutti. Tranne lui. Per qualche strano motivo spariva sempre quando si trattava di fare attività di gruppo.
Ero tornata in classe perché avevo dimenticato la borraccia dell'acqua. Ero distratta, felice, spensierata. Non avevo fatto caso che lui fosse lì, da solo, al suo banco. Si dondolava con la sedia mentre masticava un chewing-gum. La maglia larga bianca gli conferiva una carnagione più chiara e i suoi occhi sembravano piscine di miele al sole. In imbarazzo lo fissai per un attimo, quel giorno anche lui aveva deciso di guardarmi. Ma non riuscivo a decifrare il suo sguardo, era tagliente.
Non curante, anche se il mio cuore per qualche strana ragione batteva forte, lo ignorai. Presi la mia borraccia e feci per uscire dall'aula quando lui si mise all'improvviso in piedi e fece qualche passo verso di me.
Mi voltai; aveva le mani dentro le tasche dei pantaloni e gli occhi pungenti. Per un attimo mi chiesi se ce l'avesse con me, poi fece un sorriso a mezza bocca, beffardo. C'eravamo solo noi due, e qualcosa mi diceva che quel ragazzo mi odiasse, per qualche strano motivo.
-Hey, Morfo. Smettila di fissarmi. Mi fai venire il mal di testa- disse e prima che potessi rispondere mi passò accanto e se ne andò via, con passo strascicato.
Rimasi lì ferma per qualche minuto. Come una stupida. Quella era stata la prima volta in cui Kim Taehyung mi aveva rivolto la parola, e per dirmi di togliermi praticamente dai piedi.
E poi... che cosa diamine era un morfo?
STAI LEGGENDO
||Il Silenzio delle Nevi||🦋❄️
FanfictionAGGIORNAMENTI TUTTI I GIORNI Kim Taehyung, un orfano di padre, ha trascorso la sua infanzia in un freddo orfanotrofio. Quando sua madre finalmente riesce a prendersi cura di lui, qualcosa dentro di Taehyung si spezza inesorabilmente. Il suo caratte...