Capitolo 35. Un segreto svelato

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"All these little things"

"All these little things"

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Raggiunsi Taehyung nel cortile con milioni di farfalle nello stomaco

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Raggiunsi Taehyung nel cortile con milioni di farfalle nello stomaco. Scesi le scale quattro a quattro, ignorando Ethan nel salotto, che si voltò a guardarmi mentre correvo come una furia verso il portone.

Forse temeva che scappassi nuovamente, ma non sapeva quanto in verità restare fosse l'unica cosa che desideravo in quel momento. Taehyung mi aspettava davanti casa con due bubble tea in mano e un sorriso da bambino stampato in volto, e di andarmene proprio non avevo nessuna voglia.

Mi era mancato, nonostante il mio orgoglio non mi permettesse di esternarlo, e infatti una volta fuori, mi portai le braccia al petto mentre lui, a disagio, veniva verso di me, in piedi sugli scalini.

Mi tremavano le gambe e avrei tanto voluto abbracciarlo, ma mi limitai a sedermi per terra e lui m'imitò senza troppo preamboli. Eravamo spalla a spalla, sotto un cielo coperto di stelle che illuminavano la sennò oscurità. C'era un gufo che bubolava da un tetto vicino e milioni di cicale riempivano il silenzio con le loro canzoni stonate.

Taehyung fece un piccolo sbuffo mettendosi ancora più vicino, adesso ci sfioravamo e il mio cuore rischiava di scoppiare. Ci frequentavamo da poco più due settimane e per me non era mai abbastanza il tempo che passavamo insieme. Lui era sempre freddo e distaccato nonostante la nostra vicinanza, ma quando mi baciava, anche se raramente, sentivo tutto il calore del mondo avvolgermi in una bolla tiepida e dolce. Se mi sentivo stanca lui mi risollevava, se ero triste mi faceva tornare il sorriso. Eppure c'erano ancora dei segreti a dividerci, lontani e indistruttibili. Non mi permetteva di avvicinarmi e se per sbaglio abbassava la difesa li rafforzava mettendo un muro tra di noi.

-Come stai?- mi chiese passandomi uno dei bicchieri.

Lo afferrai con gentilezza, rigirandomelo tra le mani come se fosse una bomba pronta allo scoppio. Mi portai le ginocchia al petto e guardai il cielo immenso con una punta di tristezza che mi faceva vacillare. Io ero ancora sconvolta per quello che avevo scoperto grazie a lui, e nonostante il fatto che fosse lì insieme a me mi rendeva euforica, dall'altra parte la mia angoscia non si era ancora placata.

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