Capitolo 28. Irrilevanza

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"So, if love is nothing more than just a waste of your time waste it on me"

"So, if love is nothing more than just a waste of your time waste it on me"

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Mi sentivo umiliata e tradita mentre guardavo il mio riflesso ricambiare lo sguardo attraverso lo specchio; le lacrime mi rigavano le guance e mi sentivo appiccicosa per via del latte che mi aveva buttato addosso Lia

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Mi sentivo umiliata e tradita mentre guardavo il mio riflesso ricambiare lo sguardo attraverso lo specchio; le lacrime mi rigavano le guance e mi sentivo appiccicosa per via del latte che mi aveva buttato addosso Lia.

Non so cosa mi facesse più male, se il fatto che fossi stata presa in giro davanti a una mensa piena di ragazzi divertiti o se per la confessione riguardo i sentimenti di Taehyung nei miei confronti, che sembrava aver svelato a Hyun-De dopo averle dato la mia collana.

Non riuscivo a credere che si trattasse di una menzogna detta solo per il gusto di farmi stare male perché le avevo rubato il ragazzo: mi aveva chiamata con il nomignolo che mi aveva dato Taehyung e non poteva trattarsi di una coincidenza.

Quindi a chi stava prendendo in giro? Me o lei? Il dubbio mi faceva venire la tachicardia e l'orticaria. Io stavo sempre più affezionandomi a Taehyung e non l'avrei presa bene se dopo tanto tempo avessi scoperto che si trattava tutto di un gioco.

Sospirai mentre sciacquavo la faccia e i capelli, che poi legai in una treccia per nascondere il fatto che fossero umidi. Me l'avrebbero pagato caro quell'affronto! Non avrei più permesso a nessuna di loro di trattarmi nuovamente così.

Quell'episodio mi aveva aiutata a rendermi conto che anche io ero debole difronte alle angherie, realizzando che quando qualcuno ti perseguita con costanza forse è normale desiderare di scappare. Ogni giorno che passava capivo sempre di più le scelte del ragazzo di Busan, ma io sarei stata più forte. Non avrei di certo lasciato quella rivincita a Lia e al suo gruppo di ochette starnazzanti.

In più, ciò che aveva detto Jungkook riguardo la situazione di Taehyung mi tormentava. Io sapevo che era cambiato e che non avrebbe mai più fatto male a nessuno, però la presenza di Jun-Ho in quella scuola portava la mia mente a credere che si sarebbe trascinato Taehyung di nuovo in quello stile di vita sbagliato e meschino.

Mi chiusi la porta del bagno alle spalle portandomi con me le paranoie e i dubbi, fermandomi quando vidi Taehyung appoggiato sul muro vicino, in mia attesa. Aveva gli occhi bassi e le braccia incrociate al petto, e quando sentii i rumore dei miei passi si affrettò ad avvicinarsi.

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