"I'm in love with you"
Se il primo bacio di Taehyung era stato un'emozione dolce, un semplice e innocente sfiorarsi di labbra, il secondo fu un turbine di farfalle nello stomaco. Con una mano calda e grande mi cinse la nuca, cercando quasi disperatamente il conforto che gli era mancato in quei giorni, assaporando con ardore la mia bocca. Non ne volle sapere niente di allontanarsi da me, sembrava che una forte calamità lo attraesse come ai poli opposti, e per cinque minuti buoni, nonostante fossimo a corto di respiro, continuò a baciarmi con tanta passione da aumentare a dismisura le temperature, già tiepide, di fine maggio.
Si mise in piedi, facendomi cadere la valigetta delle medicine, e con entrambe le mani sui lati della mia faccia, mi spinse verso il muro vicino per potersi appoggiare lì. Non credevo nemmeno io a quello che stava accadendo in quel ritaglio del mio soggiorno: mi chiesi se l'indomani non sarebbe di nuovo venuto a dirmi di dimenticare tutto perché non aveva idea sul motivo per il quale mi aveva baciata, come la prima volta, e che era meglio se gli stavo lontano... eppure, nonostante l'alta possibilità che tutto ciò si realizzasse, io non riuscivo nemmeno a staccarmi da quel tepore che il suo affetto mi stava procurando. Non ebbi neanche il timore che mio fratello tornasse a casa e ci cogliesse lì, in fragrante, a scambiarci smancerie. L'unica cosa che desideravo era che quel secondo bacio gli provocasse le stesse identiche emozioni che stava provocando a me. Volevo che si rendesse conto di aver perso tempo fino a quel momento e che io gli avrei dato tutta la felicità e la lealtà che cercava in una persona.
-Scusa, l'ho fatto di nuovo,- sorrise dandomi un ultimo bacio prima di accarezzarmi i capelli. Le mie guance dovevano essere incandescenti.
-Sì, è vero. L'hai fatto di nuovo,- sussurrai.
Taehyung mi guardò dritto negli occhi; si era portato una mano sul petto e respirava lentamente, in pace. Come se tutto questo gli avesse dato la spinta a fidarsi. Non conoscevo ancora i motivi della sua diffidenza nei confronti dell'amore, ma ebbi come la sensazione che ne avesse risolto, in parte, i conflitti.
-Questa volta non sento alcun pentimento qui,- mi prese una mano e l'appoggiò sul suo petto. Batteva incontrollatamente, proprio come il mio.
-Forse dovresti solo lasciarti andare,- risposi.
Taehyung si passò la lingua sulle labbra e mi fissò una volta ancora; le sue iridi erano tuttora immerse nel dolore ma una strana serenità gli conferiva una luce nuova.
-Non è semplice per me, ho vissuto nel dolore fin da bambino e ho cercato di riscattarmi dalle angherie del mondo facendo del male agli altri. Io sto ancora guarendo questa parte di me. Ammetto che la vicinanza a una persona tanto dolce come quella che sei tu mi ha aiutato a vedere le cose da un'angolazione diversa però non ho ancora imparato come ci si prende cura dell'altro,- ammise d'un fiato, come se volesse togliersi quel peso dal cuore da tanto.
-So che non è semplice, ed è bene che tu sappia che per la maggior parte del nostro tempo insieme litigheremmo, forse ci saranno lacrime, rabbia, ma sicuramente non mi vedrai mai insieme a un altro dopo un litigio o un'incomprensione. Quello che voglio dirti è che nemmeno io so come ci si comporta, però voglio impegnarmi perché tu capisca quanto sei importante per me,- più aggiungevo una parola a quel discorso e più lui mi osservava attentamente, mettendomi in imbarazzo.
-E Jungkook? Se fosse lui quello perfetto per te?- mi chiese con un tono aspro nella voce, forse infastidito alla sola idea di vedermi insieme a lui.
-Jungkook è un bravo ragazzo, ma per una strana ragione ogni volta che sono insieme a lui io penso a te, come se volessi che ci fossi tu al suo posto,-
A quella affermazione Taehyung non poté fare a meno di sorridere genuinamente, mostrando quasi tutti i trentadue denti bianchi e dritti.
-Ti fa ridere?- domandai in imbarazzo, sentendomi stupida alla sola idea di aver detto qualcosa di troppo sdolcinato o di fuori luogo. Ma lui mi spostò una ciocca di capelli da davanti gli occhi.
-Mi fa sorridere, è diverso Selen,- un bacio sulla fronte moltiplicò quelle farfalle.
-Finalmente hai memorizzato il mio nome, Taehyung,- lo presi in giro.
Lui fece un piccolo sorriso così affascinante dal farmi rimanere letteralmente bloccata per qualche secondo buono.
-L'ho sempre saputo, stupida Helena. Anche quando sei venuta a comprare il mazzo di rose per il compleanno di tua madre e ho detto alla mia che non sapevo come ti chiamassi. Cercavo solo di darti fastidio così che ti ricordassi quanto sono diverso degli altri,- mi fece l'occhiolino.
Stavo riuscendo a distrarlo un po' da quel macigno dell'addio. Capita a tutti quanti di perdersi nel tragitto della vita, e io avrei fatto di tutto per aiutarlo sempre a ritrovare la strada verso casa. Anche se fosse stato difficile, io l'avrei fatto per lui.
-Mmh, quindi...- non sapevo cosa dire.
Avevo ammesso per la seconda volta di essere innamorata di lui, ma non mi aveva dato risposta. Dopo quel bacio cosa eravamo, esattamente? Eravamo tornati punto e daccapo o adesso potevamo definirci qualcosa di più?
-Selen, tu mi ispiri fiducia. Ci voglio provare allora, ma non corriamo troppo va bene? Iniziamo con calma, frequentiamoci con più assiduità e impariamo a conoscerci. Non voglio che tu rimanga delusa da quello che sono o che sono stato in passato,- credo di aver sentito il petto quasi scoppiare a quella risposta.
-Non c'è il rischio, ma faremo a modo tuo,- gli sorrisi.
Taehyung mi baciò un'altra volta.
-Adesso andrò a cambiarmi e poi in orfanotrofio. La direttrice... non ha preso molto bene la dipartita della piccola So-Yoon,- gli s'incrinò la voce mentre parlava e i suoi occhi divennero nuovamente lucidi e liquidi.
-Se vuoi posso farti compagnia,- gli afferrai una mano per dargli conforto e lui accarezzò il dorso della mia con il pollice.
-Non voglio che tu ti rattrista o che conosca quel posto in cui io ho passato un anno e mezzo proprio in questo momento. Un giorno ti porterò con me, e ti farò conoscere tutti i bambini meravigliosi che ci stanno, ma non oggi. C'è troppo dolore,-
-Va bene Taehyung,-
-Appena finisco passo da te. Magari andiamo a bere qualcosa insieme, va bene?-
Mentre annuivo mi diede un bacio sulla testa e se ne andò. Non appena varcò la soglia della porta di casa mia mi misi a fare i salti di gioia! Taehyung mi voleva frequentare e stavo letteralmente fremendo dall'impazienza di vederlo anche quella sera! Era tutto successo così inaspettatamente che mi sembrava un sogno... certo, forse, non dovevo esultare così velocemente.
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||Il Silenzio delle Nevi||🦋❄️
FanfictionAGGIORNAMENTI TUTTI I GIORNI Kim Taehyung, un orfano di padre, ha trascorso la sua infanzia in un freddo orfanotrofio. Quando sua madre finalmente riesce a prendersi cura di lui, qualcosa dentro di Taehyung si spezza inesorabilmente. Il suo caratte...