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Kim Taehyung, un orfano di padre, ha trascorso la sua infanzia in un freddo orfanotrofio. Quando sua madre finalmente riesce a prendersi cura di lui, qualcosa dentro di Taehyung si spezza inesorabilmente.
Il suo caratte...
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Uno strano silenzio parve cadere all'interno della stanza nonostante la musica fosse molto alta e non riuscissi a sentire cosa diceva Jungkook, a pochi centimetri da me. Taehyung mi fissava da oltre la spalla di Hyun-De e aveva un sorriso furbo stampato in faccia. Mi fece persino l'occhiolino mentre giocava con la mia collana, ancora attorno al suo collo, nel frattempo beveva da un bicchiere riempito di un liquido bluastro.
Lo osservai per qualche secondo, con le guance tiepide e una grande curiosità di scoprire cosa stesse pensando e perché avesse quegli atteggiamenti, quando Jungkook mi schioccò due dita davanti gli occhi facendomi immediatamente sbattere le palpebre. Lo guardai facendo una risatina di circostanza, poi vidi Taehyung spostare finalmente lo sguardo sulla sua accompagnatrice.
-Allora? Tutto bene?- mi domandò. Rigirava la tonica dentro il bicchiere con fare annoiato, ma allo stesso tempo sembrava felice di essere lì con me.
-Cosa? Sì, certo- mi affrettai a dire e mi portai in bocca un tteokbokki bollente.
-Aish è una piaga essere minorenni. Non servono alcol e mi costringono a bere queste cose- si lamentò della bevanda gassata, facendomi ridere genuinamente. Di sicuro non ci si annoiava mai con quel ragazzo! E avrei potuto godermi anche la serata, se solo non ci fosse stato Taehyung a distrarmi con le sue lunghe occhiate.
-Meglio, l'alcol fa male, Jungkook- le patatine fritte avevano un buonissimo odore e il mio accompagnatore ne mangiò un paio prima di rivolgermi uno sguardo.
Taehyung ci guardava ancora, con espressione seria.
-Alla fine l'hai trovata la collana?- mi chiese. Dovetti mentire, non aveva senso raccontare che Taehyung l'avesse trovata ma non aveva alcuna intenzione di ridarmela. Mi chiedevo ancora perché facesse tanto il prepotente con qualcosa che mi apparteneva.
-No purtroppo. Se non era a casa tua non c'era altro posto dove potesse trovarsi. Purtroppo è perduta- e nel dirlo alzai gli occhi verso Taehyung: Hyun-De stava osservando da vicino il mio gioiello, toccando la farfalla che pendeva dal ciondolo mentre lui le sorrideva distratto. Forse pensava ad altro.
