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Kim Taehyung, un orfano di padre, ha trascorso la sua infanzia in un freddo orfanotrofio. Quando sua madre finalmente riesce a prendersi cura di lui, qualcosa dentro di Taehyung si spezza inesorabilmente.
Il suo caratte...
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Era ufficiale, io non capivo per niente Taehyung. Insomma, che senso aveva tutto quello che stava accadendo? Sembrava che volesse fingere di non aver mai avuto a che fare con me quando era persino venuto fino a casa mia a portarmi gli appunti! Ma perché si comportava in quel modo tanto stupido?
Mi sono tormentata tutta l'ora di storia in questo modo, cercando di comprendere i motivi che spingessero quel ragazzo a fingere di non aver alcun legame con nessuno. Avrei voluto sapere che cosa gli passava per la testa, ma sembrava che più mi avvicinano e più lui si allontanava per non dovermi dare delle risposte.
E allora che senso aveva dirmi che somigliavo a una persona che conosceva, forse anche cara a giudicare dai suoi occhi tristi e vuoti, senza però specificare chi fosse e cosa rappresentasse per lui? Mi faceva impazzire.
Mentre pensavo distratta a tutte queste cose, senza prestare attenzione a niente se non a ciò che si stava rincorrendo nella mia testa, giocavo con la collana che mi aveva regalato mio papà e non mi accorsi neanche che Nam-Bin mi osservava in maniera curiosa.
Aspettò che il professore si allontanasse per rispondere a una chiamata, per cogliere la palla in balzo, facendomi trasalire. Ero così immersa nelle mie congetture da non averla sentita mentre mi chiamava, la guardai solo quando mi batté un dito sulla spalla in maniera gentile.
-Che bella collana! Dove l'hai comprata?- Mi chiese gioviale, come se non mi avesse sparlato dietro, dicendo quelle cose cattive a Taehyung, nemmeno una settimana prima.
-No l'ho comprata io, è un regalo- dissi spiccia.
Non riuscivo a guardala senza provare una grande rabbia quindi mi concentrai su tutto tranne che sulla sua faccia falsa e ipocrita mentre mi osservava in silenzio. La vidi attenzionare per più di una volta la farfalla che pendeva nel ciondolo della collana e non potei fare a meno di riflettere su ciò che poteva star pensando mentre io continuavo a giocarci. Taehyung mi chiamava farfallina, e forse aveva il timore che fosse stato proprio lui a regalarmela.
-Come mai non hai risposto alle mie chiamate e sei sparita per una settimana? Mi hai fatto preoccupare.- Cambiò discorso.
Chiusi il quaderno di storia con distrazione mentre un piccolo sorriso amaro, contro la mia volontà, sbucava fuori dal mio viso serio e contratto.
