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Oggi è lunedì, un trauma alzarsi ma l'unica cosa positiva che c'è di questo risveglio è essere poggiata con la testa sul petto della persona che amo.
Io e Kenan dopo la partita di ieri sera siamo andati a mangiare in un ristorante non tanto distante da casa mia e dopo l'ho invitato a dormire da me, siamo passati prima a casa sua a prendere qualche vestito pulito per il giorno dopo e poi siamo tornati nella mia bella casetta finalmente libera e solo per me.
Essendo lunedì, ed essendo che ieri i ragazzi hanno giocato come è solito fare avrebbero avuto solo due orette di allenamento che si incentrava particolarmente sullo scarico del muscolo per questo avrebbero fatto allenamento sia in palestra che nella piscina della Continassa dove solitamente i ragazzi facevamo il loro ingresso quando magari dovevano recuperare qualche infortunio, infatti proprio quando saranno in piscina dovrò esserci anche io essendo che il mio lavoro mi permette di fare anche ciò.
Subito dopo pranzo invece io e Kenan partiremo per Roma per andare a casa dei miei genitori, inoltre abbiamo deciso di posticipare la cena che dovevamo fare per conoscere le ragazze dei giocatori ed è stata rimandata dopo le festività essendo che tutti saremmo stati dalle proprie famiglie, il trenta dicembre, però saremo già di ritorno poiché i ragazzi devono giocare contro la Roma all'Allianz Stadium.
Il capodanno invece lo passeremo insieme ai ragazzi che stanno organizzando già la giornata, e penso che proprio lì conoscerò le ragazze.
Abbiamo convinto i genitori di Kenan a farli venire il due qui in modo tale che poi il quattro avrebbero visto la partita di Coppa Italia contro la Salernitana e l'otto gennaio sarebbero ripartiti per tornare a casa.
Sono le otto e mezza e dovremmo stare alla Continassa alle dieci cosicché a mezzogiorno mangiamo insieme ai ragazzi e poi partiamo.
Sento dei baci che si fanno spazio si tutta la mia guancia, e non posso che sorridere a ciò.
Apro gli occhi lentamente e vedo il viso di Kenan sorridermi, mi sporgo di più per andare verso le sue labbra e lui per avvicinarmi ancora di più mette una mano dietro al mio collo e fa scontrare le nostre labbra in un bacio dolce che si trasforma in qualcosa di più.
Ci stacchiamo ormai privi di fiato e gli sorrido.
«Buongiorno patato» gli dico dandogli un'altro veloce bacio a stampo.
«Buongiorno kukuc yildiz» mi dice lui.
Rimaniamo per ancora un po' sdraiati sul letto a farci le coccole a vicenda e poi ci alziamo.
Andiamo in cucina e metto subito a fare il caffè per entrambi e nel frattempo metto a tavola qualche biscotto da mangiare.
Poi delle mani mi avvolgono in fianchi e una testa si poggia sulla mia spalla, mi giro e do un bacio in testa al ragazzo che mi sta abbracciando.
«Piacerò ai tuoi genitori» mi chiede lui con fare preoccupato.
«Ma certo che gli piacerai, hai visto ieri mamma era entusiasta quando gli ho detto che saresti venuto e poi anche se non dovessi piacergli non ti deve importare, basta che io ti amo ed è tutto risolto» gli dico io cercando di tranquillizzarlo, lui annuisce e mi dà qualche bacio sul collo nel mentre che metto il caffè in due tazzine con un cucchiaino di zucchero.
Ci mettiamo a tavola a fare la nostra bella colazione e nel frattempo continuo a tranquillizzare il mio ragazzo che tra poco deve conoscere i miei genitori.
«Perfetto piccola, allora io vado a casa mi preparo la valigia per stare dai tuoi fino al ventisette e poi alle dieci meno dieci ti passo a prendere così arriviamo puntuali alla Continassa» mi dice ed annusico, gli dò tanti baci a stampo e poi lo lascio andare a casa sua per prepararsi le cose necessarie e così farò anche io.
Infatti, salgo sopra in camera e recupero le due valigie che mi sarei portata ormai certa che le cose non mi sarebbero entrata in una sola valigia.
Inizio a fare una selezione di cose da portare iniziando dall'intimo che è la cosa necessaria, passo poi ai pantaloni ed ho deciso di portare cinque pantaloni della tuta e cinque jeans o comunque pantaloni più eleganti per poterci uscire e insieme a questi abbino anche cinque magliette per stare in casa e cinque per uscire, insieme a queste aggiungo anche tre vestitini da discoteca visto che ci potrebbe prendere di andare in discoteca una sera e devo essere pronta ad ogni evenienza, e per il resto riempio la valigia mettendo le cose che mi servono per stare in casa.
Come già avevo previsto non entra tutto dentro in una singola valigia infatti nella seconda metto le cose che mi servono per quanto riguarda il make-up, la skin-care ed i prodotti per i capelli.
Finalmente dopo non so quanto tempo infinito che ci ho impegnato per preparare le cose cerco qualche cosa da mettere per andare dopo alla Continassa.
Oggi comunque avrei dovuto lavorare perciò ho deciso di mettere sotto una maglia a maniche corte, una a maniche lunghe che avrei mantenuto anche per tutto il viaggio mentre come parte inferiore misi dei semplici pantaloni della tuta grigi chiaro, le solite scarpe e poi alle dieci meno dieci scesi giù dopo il messaggio di Kenan che mi stava aspettando.
Come avevo previsto alle dieci in punto eravamo alla Continassa e tutti si stupirono sul fatto che eravamo arrivati in orario ma soprattutto eravamo arrivati senza fretta ma al contrario con molta anzi moltissima calma.
«Chissà magari l'aria del Natale ci sta facendo bene» dico facendo ridere tutti quanti.
I ragazzi alla fine di una chiacchierata breve vanno in spogliatoio per prepararsi e poi vanno direttamente in campo per fare qualche esercizietto mentre io ho ben pensato di preparare qualche esercizio da fargli fare quando dovranno essere in piscina visto che devo andare io stessa.
Infatti sono i ragazzi che mi vengono a richiamare per andare dentro la piscina al chiuso che si trova vicino alla mia saletta per fortuna.
Arrivo per prima dato che tutta la squadra si deve cambiare ed il primo a venire non può che essere il mio ragazzo che viene in fretta e furia davanti a me mettendomi entrambe le mani sugli occhi.
«Ma sei scemo o cosa» gli dico mentre non vedo assolutamente nulla ma sento le risate divertite dei ragazzi che erano ormai arrivati.
«No Chià non ti permetto di guardare gli altri, mi sento male solo al pensiero» dice lui facendomi voltare di spalle alla piscina e togliendomi le sue mani da davanti.
«Stai tranquillo, è solo per il mio lavoro e poi si tratta di farlo per venti minuti al massimo, e poi ricordati che posso farmi idee solo vedendo te degli altri mica mi importa» gli dico facendogli un'occhiolino e lo faccio sorridere, mi dà un bacio a stampo e poi entra in acqua insieme agli altri.
Non è di certo la prima volta che faccio queste cose perciò sono molto abituata e non mi lascio stupire da ciò che vedo, come succedeva le prime volte che facevo questo lavoro dove mi imbarazzavo particolarmente.
Inizio facendo fare ai ragazzi qualche minuto di riscaldamento seguito da una buona parte di stretching fondamentale, e gli faccio fare poi qualche esercizio di scarico, li lascio andare verso le undici e mezza dato che a mezzogiorno devono essere puliti e profumati per il pranzo.
Prima di essere bagnata me ne vado salutandoli superficialmente e torno un'attimo nel mio studio giusto per fare il resoconto degli esercizi fatti poco fa, cosa davvero da poco dato che dopo neanche quindici minuti avevo finito perciò mi ritaglio un piccolo spazietto per stare qualche minuto con il telefono prima di essere chiamata per il pranzo.
Proprio questo accadde dopo neanche dieci minuti dove Dusan mi era venuto a chiamare, mi metto al tavolo con gli altri mentre ci servono il primo e parliamo di quello che avremmo fatto durante queste vacanze di Natale e di come volevamo organizzare la grande festa di Capodanno.

io per te, tu per me ; Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora