Oggi è venerdì ed è l'ultimo giorno della settimana per mia fortuna dato che domenica i ragazzi giocano ma domani come di consueto nessuno viene al centro sportivo visto che hanno sempre il giorno prima della partita libero.
Questa sera come succede da ormai tre anni c'è la festa di inizio stagione dove tutti e dico tutti siamo invitati quindi anche noi dello staff.
Ho già deciso cosa mettere da ben due settimane perché ogni volta mi riducevo all'ultimo e non ero mai soddisfatta di quello che avevo previsto di mettere, mentre quest'anno è il primo dove sono davvero felice di quello che indosso e inoltre questa sera avrò l'aiuto di Diletta la mia migliore amica e Sara la ragazza della segreteria che è diventata anche lei un'amica stretta e questa sera le ho proposto di venire a casa mia per potersi preparare e poi andare alla festa insieme.
Ovviamente il dress code è elegante dato che ci sarà anche il presidente che ci farà sicuramente il discorso iniziale prima della nostra stagione.
Come ogni mattina alle sette suona la sveglia ma è di certo una sveglia davvero più allegra rispetto a quelle dei giorni precedenti.
Questa mattina decido di mettere qualcosa di più comodo per affrontare le ore di lavoro che mi spettano, scelgo un semplice e banale leggins nero e sopra ovviamente la solita maglietta con la scritta staff e il cartellino personale attaccato al petto, metto le solite scarpe di sempre e pettino per bene i capelli facendo qualche accenno di trucco per sembrare più presentabile.
Esco di casa come sempre in ritardo però alle otto e mezza precise Sara mi segna la presenza nella tabella dello staff.
«Buongiorno tesoro» dico salutandola con due baci in guancia e sfoggiando uno dei miei sorrisi migliori.
«Buongiorno splendore, allora oggi a che ora vengo a casa tua» mi domanda e ci rifletto per qualche secondo.
«Bè noi dobbiamo essere lì alle otto direi che verso le sei e mezza puoi già iniziare a venire» le dico e la vedo annuire mentre se lo segna in un post-it che probabilmente perderà.
La saluto e vado nella mia saletta sistemando tutto ciò che mi serve e mettendomi a vedere svariate cose di lavoro al computer.
«Come sei concentrata questa mattina» mi dice Danilo con il suo accento e rido.
«Sto sistemando le vostre cose per domenica, non sto facendo nulla di nuovo» dico alzando la testa dallo schermo del computer dopo aver segnato l'ultima cosa sulla tabella che mi serviva.
«Ragazzi il mister vi chiama forse è meglio andare» compare Kenan davanti la porta della saletta che richiama gli altri per farli scendere ad allenamento.
I ragazzi annuiscono e dopo avermi salutato con la mano escono dalla saletta mentre Kenan ha ben deciso di restare sull'uscio della porta ad osservarmi.
«Ti serviva qualcosa Kenan» gli domando.
«Volevo chiederti se questa sera saresti venuta alla festa di inizio stagione» mi domanda grattandosi la nuca imbarazzato.
«Non ti devi imbarazzare con me, comunque si questa sera ci sono» affermò deciso e vedi un piccolo sorriso farsi spazio nel suo volto.
«Sono molto felice» dice finalmente tornando a guardarmi.
«Adesso vai prima che il mister ti venga a fare il cazziatone» lui ride e prima di uscire si mette a ridere facendo ridere anche me.
È mezzogiorno e mezzo preciso e noi dello staff insieme ai ragazzi stiamo andando verso la mensa dove mangeremo tutti insieme.
Prima di sederci al tavolo decidiamo alcune cose per stasera e poi ognuno sceglie il suo posto a tavola, io come sempre mi metto al fianco dei ragazzi che da quando sono entrata a far parte di questa grande famiglia vogliono che mangi insieme a loro sempre.
Mangiamo infatti ridendo e scherzando e verso le due e mezza il momento dove tutti fanno ciò che si vuole finisce dato che i ragazzi hanno palestra e poi alle tre e mezza tornano a fare allenamento, io invece mi ritiro dentro al mio studio per finire di lavorare dato che questa sera non avrei potuto finire.
Verso le cinque stacco dato che tra ben un'ora e mezza Sara verrà a casa mia per prepararsi alla grande serata che ci aspetta.
Prima di uscire dalla Continassa, vado verso il campo dove i ragazzi stanno facendo una partita finale tra di loro.
«Mister io oggi stacco prima in vista della serata di questa sera, qualsiasi cosa mi può chiamare» avverto Allegri che accorgendosi della mia presenza porta la sua attenzione sulle parole che gli sto dicendo e capendo annusice.
«Allora ci vediamo questa sera Chiara» mi dice il mister e lo saluto facendo un cenno anche ai ragazzi che non si accorgono della mia presenza.
Alle cinque e mezza sono a casa e per fortuna ho ancora un bel po' di tempo per poter fare una bella doccia lunga e rilassante come piace a me, per prepararmi ad indossare il vestito di questa serata.
«Ciao Dile, sono a casa adesso vado a farmi una doccia e dopo arriverà una mia amica nonché collega, è un problema per te» domando salutando la ragazza che trovo sul tavolo a studiare.
«Chiaretta mia, non c'è nessun problema, dopo vi trucco io, sai ho una certa esperienza» dice vantandosi degli studi che sta facendo.
«Grazie mille, ti lascio studiare» le dico dandole un bacio sulla guancia andando verso la mia stanza.
Tiro fuori dall'armadio il vestito che avrei indossato, è un vestito lungo e nero con qualche accenno di brillantini, monospalla e con uno spacco su un lato solo che arriva fino alla metà della coscia e con dei lacci che si intrecciano sulla schiena lasciandola completamente scoperta.
Vado nel bagno e inizio a fare scorrere l'acqua per farla diventare calda nel frattempo levo tutti i vestiti e li metto nella cesta dei panni sporchi, entro nella doccia e lavo per bene i capelli con due passate di shampoo e una passata di balsamo, il corpo invece lo lavo con il mio solito bagnoschiuma alla vaniglia, lo massaggio per bene sul corpo e dopo averlo sciacquato delicatamente mi avvolgo nell'accappatoio e metto l'asciugamano ai capelli in modo che assorba l'acqua in eccesso.
Intanto metto l'intimo che ho scelto e una tuta semplice giusto per sistemare i capelli e poi mi sarei vestita.
Tolgo l'asciugamano dai capelli e dopo averci spruzzato uno spray districante li pettino con calma cercando di non tirarli troppo e dopo ciò inizio ad asciugarli con cura in modo che mi evito di passarci la piastra e risparmiare un po' di tempo.
Alle sei e mezza precise sento suonare il campanello e vado ad aprire rilevando la figura di Sara con in mano il vestitino e le scarpe che avrebbe indossato, le faccio fare la conoscenza di Diletta informandola che ci avrebbe truccato lei.
Intanto vado a rimettere a posto il phon appena finito di utilizzare e sistemato il bagno che è veramente in uno stato indecente.
«Allora Chia che cosa ne pensi del mio vestito»
me lo mostra, a differenza mia è un vestito corto che arriverà su per giù fino a metà coscia è di un bianco candido quasi perlato ed ha una bella scollatura in tutto ciò è sorretto da due spalline realizzate con lo stesso tessuto del vestito, come scarpe indossa delle décolleté nere e una borsetta anch'essa nera.
Io invece sotto al vestito appena messo metto delle décolleté anche io nere che rimangono molto eleganti ed a differenza di Sara metto una pochette bianca.
Nel mentre che io mi vesto Diletta trucca Sara in modo tale che dopo abbiamo il cambio, infatti dopo circa dieci minuti facciamo cambio.
«Amo qualsiasi cosa di non troppo esagerato» dico io e la vedo annuire per poi lasciarmi nelle sue mani.
Dopo un quarto d'ora finisce di stendere il rossetto sulle mie labbra che ho deciso di lasciare leggere e il più naturali possibili dato che tra non molto si sarebbe tolto a causa del cibo.
Alle sette e mezza io e Sara usciamo da casa mia dopo esserci spruzzate forse litri di profumo e dopo esserci messe ognuno nella propria macchina andiamo verso il ristorante che ogni anno ci ospita per questa cena.
Scendiamo e come sempre per eventi importanti sono sempre in orario, infatti alle otto meno dieci sia io che la mia amica stiamo scendendo dalle macchine e mentre lei va a parlare con i membri dello staff lasciando un saluto veloce ai ragazzi io mi avvicino a loro che mi riempiono come sempre di complimenti.
«Questa sere fattelo dire sei proprio una diva» mi dice Chiesa mentre mi abbraccia e mantiene una mano sul mio fianco, mi distacco giusto il tempo di salutare tutti e tornare dal mio migliore amico che ancora mi stringe a se come gesto di affetto.
L'ultimo della squadra che manca è Kenan che ha detta dei ragazzi è in ritardo come sempre.
«Ecco la nostra sposa che si fa attendere» ride Gatti indicando il ragazzo che si stava avvicinando al nostro gruppo.
«Non trovavo la strada sono giustificato» dice alzando le mani ridendo e scrutandomi da testa a piedi, cosa che feci anche io.
Era davvero bello come la prima volta che l'ho visto d'altronde, avevo un completo blu scuro che comprendeva pantalone e giacca e sotto una camicia bianca con i primi due bottoni slacciati.
I capelli erano ben sistemati e il taglio al sopracciglio dava il tocco di classe che incorniciava bene il suo viso ma soprattutto i suoi occhi di un verde tendente al grigio chiaro, erano davvero qualcosa di spettacolare.
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io per te, tu per me ; Kenan Yildiz
RomanceChiara Afilani vive a Torino da quando ha iniziato studi più approfonditi per il lavoro che voleva fare da quando era bambina. Dopo sforzi e sacrifici che ha fatto riesce finalmente ad avere il suo posto di lavoro e non uno qualsiasi, bensì, si trov...