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Il diciannove agosto è ormai arrivato ed io sto chiudendo la valigia per partite verso la mia amata Torino o come la chiamano i tifosi vecchia signora.
Ho deciso di affrontare il viaggio in macchina perché volevo che il mio ritorno a Torino fosse una cosa a sorpresa per tutti quanti, comprese le ragazze dei calciatori che ne sanno meno di zero di questa cosa che sto facendo.
Le sei ore e mezza di viaggio che mi aspettano da fare mi serviranno anche per riflettere su tutte le cose che mi sono successe in questo ultimo periodo e mi faranno prendere una grande bella decisone, con una grande responsabilità.
«Bene mamma allora io vado, ci sentiamo appena arrivo» dico io e lei annuisce stringendomi in un forte abbraccio.
Insieme a mia mamma c'è anche Virginia con la piccola Ginevra che voleva a tutti i costi salutarmi e c'è anche mio fratello che si è svegliato quando mi sono svegliata io.
Visto che volevo arrivare per un'ora abbastanza decente a Torino ho deciso di partire alle sei e venti per cercare di arrivare verso mezzogiorno massimo per l'una.
«Ciao piccollina» dico prendendo in braccio la bimba che aveva messo un piccolo broncio.
«Tia, ma tu tornerai» mi domanda la bambina e sono abbastanza in difficoltà a rispondergli ma cerco di anestetizzare tutto quanto con una riposta vaga che andrà benissimo alla piccolina.
«Probabilmente la zia resterà per un po' a Torino ma ti prometto che tornerò» gli dico io e lei annuisce, mentre i suoi occhioni azzurri gli si riempiono di lacrime.
Io allora l'abbraccio e gli do tanti baci sulla guancia e lei fa lo stesso, dopodiché la faccio scendere e saluto mia sorella che mi stringe in un forte abbraccio.
L'ultimo che rimane da salutare è mio fratello.
«Dai su vieni qui terremoto, e poi mica me ne sto andando dall'altra parte del mondo» dico io mentre trasporto il ragazzo tra le mie braccia.
Pochi mesi fa ha fatto diciotto anni ed è stata una festa bellissima dove ci siamo diverti ma ci siamo anche commossi.
«Mi mancherai tanto, e poi mi ero abituato a riaverti di nuovo a casa, ma il lavoro e il cuore ti chiamano perciò vatti a riprendere ciò che è tuo, in tutti i sensi» mi dice lui e sorrido mentre lo tengo ancora stretto fra le mie braccia.
«E ti fai il bravo, e tratta bene quella ragazza che ti sta appresso» gli dico facendo riferimento alla sua ragazza che lo sopporta da quasi sei mesi.
«Non ti preoccupare, farò il gentil uomo come mi hai insegnato tu» mi dice ed annusico lasciandogli un bacio sulla guancia.
Dopo essermi staccata da mio fratello raccomando mia mamma di salutare mio papà che purtroppo non ci può essere poiché è in viaggio di lavoro.
Salgo in macchina e dopo aver accesso il motore ed essermi assicurata di non aver dimenticato nulla di importante, avvio il navigatore e parto insieme a questo.

[...]

Sono ormai cinque ore che sono in viaggio e non mi sono fermata perché non ne avevo la necessità perciò finché riesco tiro dritta fino ad arrivare a destinazione.
Nel frattempo per farmi compagnia ho attaccato il bluetooth del telefono per sentire un po' di canzoni ed improvvisate un concerto giusto per fare passare il tempo più velocemente.
Tra tutte le canzoni la riproduzione casuale fa partire "devastante" di Olly.
La canzone che penso rispecchi più di tutti il rapporto che c'è stato in questo ultimo periodo tra me e Kenan.
Questa canzone per quante volte l'ho ascoltata ormai la so a memoria infatti la inizio a cantare ma, tra tutte le strofe ne canto una in particolare che è proprio il ritornello.

🎶ma quante volte devo ancora dirti che mi spiace, che non sono capace a vivere una vita senza te
non ci sono più canzoni da cantare, farfalle da mangiare
ho un dubbio dopo l'altro ma so che voglio te, solo te, soltanto te
ti dirò, finirà, e chissene frega
tu butta tutto via non è importante
per me sei devastante
per me sei devastante 🎶

Perché era vero, nonostante tutto io e lui eravamo devastanti e anche se volevamo non saremmo mai riusciti a metterci da parte e dimenticarci perché come lui mi ha sempre detto: noi siamo destinati.
Ed era la verità, era anche per questo che ho deciso di tornare a Torino e rimanerci per sempre, per ricominciare con Kenan perché anche se in questo ultimo anno siamo stati lontani il sentimento non è mai svanito.
E come dice la canzone anche se ho mille dubbi in testa la certezza è che voglio stare con Kenan e lavorare a Torino dove tutta la mia carriera è iniziata.
Sono riuscita a fare sei ore e mezza di viaggio senza fermarmi e sono appena arrivata a Torino, più precisamente sto entrando nel cancello di casa mia dove parcheggio la mia auto.
Ovviamente prima di tornare a casa mi sono fermata a comprare qualcosa per pranzo.
Sto riaprendo la mi amata casetta dopo davvero troppo tempo che non ci entravo, dopo aver inserito la chiave e avergli fatto fare tre scatti la porta si apre e appena entro in salotto mi riaffiorano in mente tutti i ricordi vissuti in questa casa, insieme a Kenan ma anche insieme ai miei amici più cari.
Visto che la casa è stata chiusa per molto tempo e la puzza di chiuso si fa sentire e anche abbastanza, prima di fare qualsiasi cosa apro tutte le finestre di ogni camera presente per far circolare dell'aria buona e non viziata.
Ho deciso anche di mangiare prima e dop avrei sistemato tutto quanto partendo dalle valigie e finendo con le pulizie della casa.
Prima di arrivare qua mi sono fermata al supermercato ed ho comprato dell'insalata di riso già pronta che devo solamente mettere in un piatto e condire con un po' di olio, infatti faccio come indica la confezione e dopo aver apparecchiato solo per me inizio a mangiare in compagnia del telefono.
In poco tempo finisco di mangiare e sistemo tutto quanto quello che ho utilizzato.
Dopo aver sistemato la cucina, mi lego i capelli in una coda bassa e torno in macchina per prendere le valigie che ho portato con me per questi giorni.
Infatti la prima cosa che faccio è svuotarle e mettere tutti gli indumenti nell'armadio e solo per fare questo lavoro ci impiego due ore belle abbondanti.
Infatti per le due finisco e mi dedico subito a fare una pulizia profonda della casa perché è davvero sporca.
Inizio infatti a spolverare tutta la casa accuratamente e mentre io spolvero ho messo in carica l'aspirapolvere che era rimasta qua a casa, dato che la batteria era del tutto morta.
Per fortuna nel tempo che ci impiego per spolverare tutta quanta la casa l'aspirapolvere ha abbastanza carica, e ciò mi permette di passarla per tutta la casa.
Riempio un secchio con dell'acqua e poi ci metto il sapone per lavare a terra che tra l'altro è anche igenizzante perché chissà quante così ci stanno su questo pavimento che fa davvero schifo.
Con l'aiuto del mocio inizio a lavare pian piano tutte le stanze e riesco a finire giusto in tempo per iniziarmi a preparare per questa sera.
Sistemo le cose che ho utilizzato per pulire casa e poi entro in bagno prendendomi tutte le cose che mi servono per fare la doccia.
Entro dentro il box della doccia e apro il getto dell'acqua fredda che mi rinfresca non appena mi bagna tutto il corpo, mi bagno anche i capelli e li inizio ad insaponare facendo due passate di shampoo e una passata di balsamo, cospargo sul mio corpo un bagnoschiuma al cocco e orchidea e poi mi risciacquo.
Esco dalla doccia e avvolgo il mio corpo in un accappatoio bianco e metto un'asciugamano sui capelli.
Torno in camera per cercare qualcosa da mettere nel mentre che sistemo i capelli e trovo una maglia abbastanza lunga bianca con delle scritte colorate dietro la schiena.
Torno nel bagno e inizio ad asciugare i capelli con il phon e l'aiuto di una spazzola per farli venire ancora più lisci del solito e dopo una ventina di minuti finisco di asciugarli e fortunatamente vengono perfetti.
Torno in camera mia per frugare nell'armadio alla ricerca di qualcosa da mettere adatto per andare allo stadio.
Le temperature sono ancora molto alte e mettere un pantalone lungo sarebbe troppo rischioso perciò cercando per bene nei cassetti trovo una gonna bianca estiva e sopra ci metto la maglietta che mi ha mandato Kenan esattamente due giorni fa, come scarpe ho deciso di indossare delle semplici air force bianche.
Dato che sono quasi le sette e mi ci vuole un po' per arrivare allo stadio inizio già a truccarmi, facendo una full-face molto leggera per non appesantire la faccia dato che già fa abbastanza caldo.
Una volta finito il trucco penso a vestirmi e dopo aver indossato anche le scarpe prendo la borsetta nera che ho deciso di portare con me e dentro ci metto il pass di quando ancora lavoravo per la Juventus e poi metto il biglietto che mi ha mandato Kenan.
Entro in macchina e dopo aver fatto un grande respiro la metto in moto guidando fino all'Allianz Stadium.

io per te, tu per me ; Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora