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Dopo la notte passata con Kenan ci svegliamo entrambi verso mezzogiorno.
«Buongiorno mio amore» mi dice lui dandomi tanti baci sparsi per la faccia facendomi aprire gli occhi che man mano si abituano alla luce del sole che filtra dalle tapparelle.
«Buongiorno patato» dissi io dandogli un dolce bacio a stampo.
Dopo esserci coccolati ancora un po' decidiamo finalmente di alzarci dal letto e scendiamo in cucina.
«Direi di fare direttamente pranzo, che ne dici» mi domanda lui ed annuisco mentre lo affianco.
«Per me va bene, ansi farei proprio una bella pasta al sugo, per te va bene?» gli domando e lo vedo annuire mentre va verso il frigo per tirare fuori la passata al pomodoro.
E mentre io faccio un piccolo soffritto con aglio e olio Kenan pensa ad apparecchiare la tavola.
Nel frattempo metto il sugo nella pentola dove stava soffriggendo l'aglio e aggiusto il tutto con il sale e visto che la passata è un po' amara ci metto un pochino di zucchero.
Dopo un po' che il pomodoro cuoce metto l'acqua per la pasta a bollire e nel frattempo Kenan viene da me con in mano almeno una decina di pacchi di pasta.
«Ma che ci dobbiamo fare con tutta sta' pasta» dico io mentre mi metto a ridere alla vista del ragazzo in difficoltà visto che sta per fare cadere tutto quanto.
«Non sapevo quale pasta dovevi buttare quindi ho preso un po' di tutto per farti scegliere» mi dice lui mentre inizia a posare i pacchi di pasta sul tavolo.
«Potevi anche chiamarmi invece di portarli tutti di qua» gli dissi io mentre continuavo a ridere e nel mentre lo aiutavo.
«Ma amore lo sai che le cose semplici a me non piacciono» mi dice io e questo non fa che aumentare la mia risata che non vuole proprio cessare.
Nel frattempo l'acqua aveva preso a bollire perciò scegliemmo di buttare delle mezze maniche a forma di cuore e le lasciammo cucinare per circa sette minuti, dopo le scoliamo e le condiamo con il sugo pronto da un po', e per finire impiatto.
Mangiamo mentre in mente ho la lettera e la proposta con cui devo discutere con il mister per avere anche una sua opinione.
Anche se sono molto pensierosa cerco di non fare notare nulla a Kenan.
Finiamo di mangiare e mettiamo tutto nel lavabo e prima di andare alla Continassa avrei lavato tutto quanto.
Vado in bagno per prepararmi e decido di mettermi un pantalone della tuta grigio e sopra metto una maglietta nera a maniche lunghe corta e sopra la felpa dello Staff, le solite Nike bianche, e poi mi trucco un pochino con mascara e correttore, spruzzo un po' di acqua di Victoria's Secret alla vaniglia e poi sempre con la borsa scendo giù in salone, lascio la borsa sul divano e mi metto a lavare i piatti del pranzo.
Appena finisco di lavarli Kenan scende pronto per allenamento e insieme andiamo verso la macchina del turco.
Arriviamo alla Continassa e dopo aver fatto passare il badge di entrambi in segreteria ci dividiamo poiché lui deve andare in spogliatoio mentre io devo andare a dare una sistemata al mio ufficio più incasinato del solito visto che non ci sono stata per abbastanza tempo.
Infatti appena entro sento odore di chiuso e decido quindi di lasciare la porta spalancata e aprire le finestre anche se la fredda aria di Torino si impadronisce subito dell'ufficio che man mano cala di temperatura.
Sistemo poi i vari fogli sulla scrivania dividendoli e mettendoli nei vari scomparti, riavvio il computer che mi serve per segnare i vari appuntamenti e le visite e poi sistemo i vari quaderni che utilizzo per le varie cose.
Dopodiché scendo giù al campo chiudendomi per bene nella felpa.
«Mister le volevo parlare un'attimo prima che iniziasse allenamento» gli domando e lui annuisce sorridendo, mi fa sedere vicino di lui sulle panchine di allenamento dei ragazzi.
«Dimmi tutto Chiara»
«Ieri mattina mi è arrivata questa lettera da parte della Roma vuole farmi fare uno stage di una settimana che parte da lunedì prossimo, io penso che da una parte sia una buona idea perché è una buona esperienza e sono consapevole che non me ne possono spettare altre, dall'altra parte però mi sembra una cattiva idea, penso che questo stage serva alla società della Roma per farmi una sorta di esame e vedere se prendermi e in caso mi prendessero sarei quasi costretta ad andare là, ma sono alquanto in difficoltà con questa scelta lei invece che cosa mi consiglia» domando al Mister spiegando anche tutta la situazione.
«Allora Chiara è sicuramente una situazione complicata più che altro per la scelta, io però credo che sarebbe una bella esperienza per te, quindi ti direi di accettarla e in caso loro ti volessero prendere ne discutiamo con calma» mi dice lui ed annuisco lo ringrazio per il consiglio e mentre stavo tornando nel mio ufficio i ragazzi mi richiamano poiché stavano arrivando in campo.
«Ehi amore che cosa stai facendo qui» mi dice mentre mi appoggia un braccio attorno alle spalle.
«Nulla amore stavo discutendo di alcune cose con il Mister» dico io e lui annuisce baciandomi a stampo davanti a tutti, vengono richiamati dal mister ed io torno in ufficio per sviluppare alcune pratiche.
In ufficio dopo una buona ora di solo lavoro entra Sara che non bussa neanche.
«Quindi che mi racconti amica» mi chiede lei sedendosi sul lettino delle visite.
«Nulla di che, ho conosciuto i genitori di Kenan e sono spettacolari proprio come loro e poi mi è arrivata una lettera da parte della Roma che mi vuole li per uno stage di una settima che inizia da lunedì prossimo, però adesso devo solo decidere se andare o meno, ma tralasciando questo tutto apposto» dico io.
«Aspetta mi stai dicendo che con quello stage potresti essere trasferita a Roma» mi domanda lei ed annusico.
«Oddio e io come faccio senza la mia fisioterapia preferita» mi dice lei abbracciandomi e venendo dall'altro lato della scrivania.
«Sarè però fammi in favore non dire nulla di questa cosa ne sa solo il Mister perché volevo un consiglio da lui» dissi io e lei annuisce.
«Adesso torno di la, tu però pensaci bene e mi raccomando parlane bene anche con Kenan dovrebbe essere il primo a saperlo nella squadra» mi dice lei ed annuisco.
«Si sono d'accordo, appena avrò presa una decisione glielo dirò, te lo prometto, ci vediamo a pranzo» le dico salutandola.
Dopo che Sara è tornata in segreteria vado alle macchinette del caffè per prenderne uno e nel frattempo rimango sovrappensiero rimanendo ferma sulla scelta da fare, anche se sono ancora troppo in bilico mi hanno dato tempo fino a giovedì per dargli la mia risposta il che vuol dire che il tempo per pensare è minimo e ogni singolo momento libero lo devo dedicare solamente a questa scelta molto importante.

io per te, tu per me ; Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora