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Scendiamo dall'auto dopo che Kenan ha fermato il motore.
Il ristorante è di lusso, Kenan ha davvero buon gusto, il mio outfit è azzeccato e me lo ha detto anche Kenan appena mi ha visto.
Entriamo nel locale e per una volta il tavolo prenotato non è in una stanza solo per noi ma insieme ad altre persone.
Inevitabilmente sorrido perché non era mai capitato che quando andiamo a cena fuori soltanto io e lui siamo in mezzo ad altre persone ma ogni volta avevamo un tavolo riservato in qualche sala allontanata dal resto dei clienti.
Ci sediamo ai nostri posti e nonostante ci furono molteplici sguardi dagli altri tavoli cercai di ignorarli per concentrarmi pienamente sul ragazzo che avevo di fronte a me e che da ben otto mesi mi aveva fatto perdere la testa.
Nonostante io sono qui con la mia persona preferita e come amo chiamarlo io il mio patato il pensiero della lettera ricevuta dalla Roma mi vaga ancora per la testa, e più cerco di allontanarlo più non se ne vuole andare ma cerco comunque di non dare a vedere che qualcosa mi turba o che mi faccia essere più pensierosa del solito perciò cerco un qualsiasi pretesto per svagare la mente e riempirla di altre cose.
«Allora kukuc ti piace qua?» mi domanda Kenan mentre mi mantiene la mano e mi sorride.
«Si, mi piace tanto, e poi sono contenta che hai scelto un tavolo non tanto appartato» gli dico io e lui si sporge per darmi un bacio a stampo.
Il cameriere torna per prendere le nostre ordinazioni e mentre Kenan sceglie di prendere un risotto agli scampi io decido di prendere una pasta allo scoglio.
Dopo un'altro po' arrivano i nostri due piatti di pasta e iniziamo a mangiare mentre ridiamo e scherziamo tra di noi.
«Amore perché non senti i ragazzi e per questo fine settimana non organizziamo una cena tutti insieme» gli domando io e annuise mentre si pulisce i lati della bocca con il fazzoletto bianco.
«Io invece penso a sentire le ragazze per vedere che cosa dicono»
«Va bene amore domani che andiamo ad allenamento lo dico subito agli altri» mi dice lui.
Finiamo di mangiare quello che abbiamo ordinato e senza prendere il dolce chiediamo il conto e bisticciamo per vedere chi deve pagare ma alla fine vince lui.
Dopo aver pagato prendiamo la macchina e andiamo in centro a Torino dove decidiamo di farci una passeggiata visto che non è ancora tanto tardi, decidiamo di prendere anche un gelato nonostante sia gennaio e faccia abbastanza freddo.
Una volta preso il nostro gelato ci sediamo in una panchina un po' più appartata e lo iniziamo a mangiare, io sono seduta sopra le gambe di Kenan ed un mio braccio è intorno alle sue spalle mentre un'altro suo braccio è intorno alla mia vita.
«Ken sei tutto sporco di cioccolato» gli dico io mentre mi giro verso la figura del calciatore che è sporco di gelato al cioccolato fino al naso.
«Aspetta ci penso io, sei peggio dei bambini» dico io e lui se la ride divertito.
Gli passo il fazzoletto sulla bocca e anche ai suoi lati e poi gliela passo sulla punta del naso visto che si era riuscito a sporcare fin la.
«Sei bellissima quando ti prendi cura di me come se fossi mia mamma» mi dice quasi un un sussurro mentre finisco di pulirlo.
Gli metto una mano sulla sua guancia che è fredda a causa della bassa temperatura.
Lui mi avvicina ancora di più a lui e mi inizia a baciare.
Un bacio passionale che si trasforma sempre di più.
Intreccia la mia lingua con la sua e continua così finché i suoi polmoni non hanno più aria e si deve necessariamente staccare ma prima di farlo del tutto mi morde il labbro e poi mi fa un sorrisino beffardo.
«Mi fai impazzire» mi dice lui mentre con una mano si poggia sulla mia coscia e va sempre di più verso lo spacco del vestito avvicinandosi all'interno coscia e avvicinandosi alla mia intimità, un calore mi invade il ventre e una scia di brividi mi percorre la schiena.
I brividi poi si propagano anche per tutto il corpo.
Dopo poco decidiamo di tornare alla macchina per andare a casa del turco, nel viaggio di ritorno il calciatore mi mantiene una mano sulla coscia facendo con il pollice dei cerchi immaginari.
Una volta arrivati subito dopo aver chiuso la porta alle mie spalle Kenan si attacca alle mie labbra e mi fa toccare il muro dietro di noi con la schiena.
Le sue mani vagano per il mio corpo ancora coperto dal tessuto del vestito, entrambe le sue mani arrivano sotto le coscie sfiorandomi i glutei.
Mi fa alzare e circondò il suo bacino con le mie gambe mentre lui mi mantiene con le sue mani da sotto il sedere.
Ci stacchiamo dal bacio che avevamo iniziato e andiamo verso la camera del turco dove lui si siede sul letto e con una piccola spintarella da parte mia lo faccio cadere sul letto dove si sistema bene, mi metto poi a cavalcioni su di lui e prima di riprendere mi accarezza la guancia sorridendomi.
La sua mano poi passa sul collo dove mi avvicina alla sua bocca e attacchiamo di nuovo le nostre labbra.
Ci continuiamo a baciare con una passione e un fuoco diverso dal solito.
Kenan poi fa ribaltare la situazione e quella stesa sul letto sono io mentre lui si appoggia sopra di me mantenendosi però con i gomiti sul letto per non farmi sentire troppo peso.
Gli inizio a sbottonare la camicia che indossava e piano piano inizio a vedere il suo addome scolpito e i suoi pettorali muscolosi, gliela sfilai e gli iniziai ad accarezzare il petto per poi scendere ai suoi addominali.
Lui invece mi fece sollevare leggermente e mi slacciò la zip del vestito che mi tolse con cura e poi lo mise in un'angolo della camera.
Dopo che lui mi svestì, andai verso i suoi pantaloni neri e gli slacciai il bottone con la zip facendoglieli sfilare anche a lui e così eravamo in intimo entrambi.
«Sei bellissima già adesso, non immagino dopo» disse lui senza darmi il tempo di rispondere visto che poi mi ribaciò subito.
Nello stesso modo con cui mi ha slacciato il vestito mi slaccia anche il reggiseno e molto lentamente me lo sfila buttandolo in qualche angolo della stanza.
Mi guarda ammaliato come se avesse visto la cosa più bella che potesse vedere e ne sono più che felice.
Mi inizia a percorrere tutto il corpo con le sue possenti mani fino ad arrivare al seno, ne prende uno tra le sue mani e lo inizia a stuzzicare per poi passare all'altro.
Scende ancora più giù finché non arriva al lembo delle mutandine nere che indossavo e che anche queste vengono scaraventate a terra.
Allontana le sue mani dal mio corpo e si prende qualche momento per osservarmi bene mentre vedo che un luccichio gli passa negli occhi.
«Sei stupenda zümrüt»  mi dice e mi scappa una risata per il nomignolo buffo che ha usato per chiamarmi.
Dopo avermi osservato per un'altra po' riprende con il suo lavoro e iniziai lasciarmi una scia di baci che parte dal collo dove mordicchia la pelle e per alleviare il dolore ci posa un bacio sopra.
Mentre scende con i baci mi osserva dritto negli occhi non perdendo mai il contatto visivo.
Arriva all'altezza dei seni e lascia due baci su di essi ed il calore nel ventre si accentua ancora di più.
Poi arriva vicino la mia intimità che per il momento lascia perdere e passa per l'interno coscia che mi inizia ad accarezzare con le sue mani mentre stacca la sua bocca dalla mia pelle.
Dopo avermi stuzzicata ancora un po' lo blocco e lui mi lascia fare.
Gli tolgo i boxer che ancora indossava e lo faccio sdraiare al mio posto mentre io mi metto a cavalcioni su di lui facendo toccare le nostre intimità.
Gli do prima un bacio a stampo che dura molto più del dovuto e poi continuo a scendere per tutto il suo corpo mentre nella mia mente continuo a dire come sia bello il suo corpo scolpito dal tanto lavoro che fa.
Gli inizio a dare tanti baci a schiocco che partono dal petto e scendono fino al bacino.
Al centro dei suoi pettorali lascio qualche succhiotto e glieli lascio anche sul collo.
Poi lui rigira nuovamente la situazione e sono di nuovo sdraiata sul letto mentre lui mi accarezza la guancia ed infila un dito dentro di me facendomi gemere per il piacere che mi ha provocato.
Dopo qualche secondo ne infila anche un secondo e mi fa estasiare.
Molte volte cerco di contenermi dal non gridare il suo nome ma qualche gemito di puro piacere esce dalla mia bocca e lui non fa che sorridere.
Mi aggrappo alle sue spalle quando sento che sto per arrivare al culmine del piacere e quando anche lui lo capisce tira fuori le due dita da dentro di me con molta delicatezza.
«Continueremo solo se ti senti davvero pronta e so lo vuoi per davvero, va bene zümrüt»
«Sono sicura di volerlo fare solo ed esclusivamente con te» gli dico e mentre sorride per l'ennesima volta in tutta la serata prende da un cassetto la bustina del preservativo.
Per non staccare una mano che era ancora posata sulla mia guancia strappa la plastica con i denti ed è davvero eccitante vederlo fare, poi dopo averlo levato dalla bustina lo indossa e dopo avermi chiesto di nuovo se ero pronta, entra con una spinta decisa ma molto delicata che mi provocò solo un leggero fastidio che però era normale perciò lo lasciai fare.
Ha iniziato con delle spinte leggere e con un ritmo lento, mi morsi il labbro per cercare di trattenere un gemito di piacere ma non ci riuscì e la mia voce riecheggiò nella camera da letto.
Avevo i capelli tutti scompigliati e delle piccole goccioline di sudore mi cadevano dalla fronte ma non ci feci caso.
«Dio Kenan, va più veloce» lo implorai e lui non se lo fece ripetere due volte.
Aumentò notevolmente il ritmo andando più veloce ma la cosa non mi dispiaceva affatto.
Ad ogni spinta mi aggrappai sempre di più alla sua schiena graffiandola con le mie unghie finché non avvolsi le mie gambe attorno al suo bacino e lui anche fu estasiato dal piacere, inarcai anche la schiena e alcuni brividi di piacere mi percorsero tutto il corpo.
«Dai principessa urla il mio nome» mi disse Kenan provocandomi mentre continuava con le sue spinte.
«Kenan» dissi in una sorta di sussurro.
«Mmh» mugugnò lui mentre stava dando ancora spinte su spinte.
Stavo arrivando al pieno orgasmo e me ne ero accorta fin troppo bene e avevo la necessità di dirlo a Kenan.
«Sto per venire» gli dissi tirandolo verso di me per sussurargli all'orecchio la frase, lui mi guardo e poi sorrise involontariamente.
Diede le ultime due spinte e con l'ultima l'orgasmo mi pervase tutto il corpo e ciò mi fece gridare a tutta voce il nome di Kenan.
Lui uscì lentamente da dentro di me e si sfilò il preservativo utilizzato.
Si accasciò poi di fianco a me poggiandosi sul mio seno e copri i nostri due corpi nudi con le lenzuola.
Non avevo freddo ero ancora pervasa dagli ormoni del post-sesso.

«ti amo zümrüt»

«ti amo pure io patato»

Era vero che l'amavo, l'amavo più di qualsiasi altra cosa e non sarei riuscita a vedere un futuro senza avere al mio fianco Kenan perché anche se ci conosciamo da oggettivamente poco, io e lui è come se ci conoscessimo da sempre, come se siamo cresciuti insieme.

Io per te, tu per me

io per te, tu per me ; Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora