Kenan Yildiz
Sono contento di tutto quello che ho fatto con Chiara fino ad oggi, finalmente è al mio fianco come mia ragazza ufficiale e non potevo chiedere di meglio davvero, non avrei voluto altro solo lei al mio fianco.
Lei è abbracciata a me mentre dorme ancora, il suo telefono suona e per non svegliarla mi allungo il più possibile per prenderlo, sono alcuni messaggi da Fede dove rispondo io rivelandogli che è a casa mia e che non si deve preoccupare.
Levo la suoneria al telefono della ragazza e poi mi rimetto giù con lei, sono ancora le sette di mattina perciò cerco di prendere sonno mentre le accarezzo con cura i capelli morbidi.
Infatti dopo aver preso sonno, mi sveglio dopo due ore, quindi verso le dieci, mi alzo senza svegliare la piccolina che dorme ancora, prendo dei vestiti al volo e li porto giù con me, mi levo la maglia dato che dentro casa fa abbastanza caldo e resto a petto nudo mentre decido di preparare la colazione alla ormai mia fidanzata.
Le preparo il solito cappuccino e poi metto al forno i cornetti che ho preso per farli scaldare un pochettino, nel frattempo cerco un vassoio carino dove poter mettere tutte queste cose e dopo averlo trovato sforno i cornetti mettendoli su due piattini e dandogli una spolverata di zucchero a velo.
Prima di portalo sopra prendo un pezzo di carta e scrivo un bigliettino, una volta fatto salvo sopra stando attento a non rovesciare nulla per me scale, la vedo ancora dormire perciò poso il vassoio sul tavolo e mi chino su di lei.
«küçük yıldız, svegliati» le dico dolcemente mentre gli do qualche bacio sulla guancia scoperta dal cuscino, dopo poco apre gli occhi lentamente e subito inizia a sorridere.
«Mmh, cinque minuti» dice lei con la voce ancora impastata dal sonno.
«No, no, si da il caso che qui ci sia una sorpresa per te e ti devi assolutamente sbrigare» dico levandogli le coperte di dosso.
Si alza con molta malavoglia e con un piccolo broncio sul volto che però scompare appena vede la colazione che gli ho portato, dopo aver notato il vassoio sul suo viso si allarga il suo splendido sorriso e dopo nemmeno un secondo la trovo attaccata al mio collo che mi stringe forte, dopo che si è staccata le metto le mani sulle guance e l'avvicino a me dandogli un semplice bacio sulle labbra.
Sorrido appena si stacca e poi si gira verso il vassoio che prende e si porta sulle gambe, prende in mano il biglietto si schiarisce la voce e inizia a leggerlo.Chiara Afilani
Per la mia piccola stella,
ti amo!
«Ti amo io» gli rispondo dopo aver chiuso di nuovo il biglietto, mi faccio passare il telefono dal turco, apro la cover e metto dentro di essa il biglietto che mi ha scritto.
Dopodiché iniziamo a mangiare tutti e due insieme.
«Prima ti aveva scritto Federico, gli ho detto che sei da me e che appena ti saresti svegliata lo avresti contattato» dice lui dopo aver bevuto un sorso della sua spremuta d'arancia.
«Vorrà sicuro sapere di più, lo chiamo e lo metto in vivavoce va bene» gli domando io e lui annuisce curioso di sapere la reazione del compagno di squadra.
Cerco in rubrica il numero di Federico e dopo meno di tre squilli risponde iniziando a farmi mille domande.
«Calmati adesso ti spiego tutto» gli dico io zittendolo e iniziando a raccontare tutto quello che è successo la sera precedente con Kenan.
«Fede stiamo insieme, ufficialmente» mi interrompe Kenan, forse mi stavo dilungando davvero troppo a parlare.
«Dai mi hai rovinato il finale della storia» dico io mettendo un piccolo broncio.
«Ma dai che mi frega che ti ha rovinato il finale almeno so che state insieme, adesso posso pure andare, Lucia mi starà dando per morto, un bacio ragazzi» dice Federico facendo ridere entrambi staccando la chiamata.
«Sei arrabbiata ciccia» mi domanda e lo guardo con il labbruccio e gli occhi dolci.
«Non puoi alzare la testa così, sai che non riesco a resistere» dice allacciando le braccia attorno alla mia vita e buttandomi sul letto con lui sopra di me mentre io gli allaccio le braccia intorno al collo.
«Ken, ti amo davvero tanto» gli dico e lui mi dà tanti baci sulle labbra.
Dopo tanto tempo che siamo distesi sul letto decidiamo di alzarci finalmente e cercare di fare qualcosa di produttivo in questa mattinata dato che il pomeriggio dobbiamo essere alla Continassa per fare l'ultimo allenamento in vista della partita di questa sera.
«Amore, allora io devo andare a casa per prendere le cose per cambiarmi tu aspettami qui tanto ci metto poco» dico a Kenan una volta che abbiamo finito di sistemare i piatti della colazione.
«Va bene amore, vuoi che ti accompagno» nego con la testa dicendogli di stare tranquillo, mi vesto come ero vestita durante la cena e mi incammino verso casa non molto distante da quella del turco.
Arrivo infatti per le undici meno cinque, ad accogliermi c'è Diletta che si fionda subito davanti la porta per sapere tutto nei minimi dettagli.
«Quindi, cosa è successo» mi domanda lei più che curiosa, le dico di seguirmi in modo che mentre le racconti tutto intanto mi preparo le cose per questa sera.
«È stato stupendo Dile, non puoi capire, mi ha prima portata a mangiare in un ristorante vicino al mare e poi dopo mangiato abbiamo fatto una passeggiata sulla sabbia, è lì che si è dichiarato e non ho potuto assolutamente dire di no, in fin dei conti stiamo insieme ufficialmente» le dico io e lei inizia a saltare per tutta la stanza mentre mi fa al quanto ridere, poi viene vicino a me e mi abbraccia.
«Soni così contenta per te, non puoi capire la mia felicità per te in questo momento» mi dice e sorrido dandogli un bacio sulla guancia, continuiamo a parlare per tutto il tempo che finisco di preparare la roba che mi serve, nel frattempo mi faccio una doccia veloce e mi cambio mettendomi qualcosa di più comodo e assolutamente delle scarpe più comode, io e Kenan mangeremo in Continassa assieme al resto della squadra.
Perciò mi incamminò verso casa di quest'ultimo a piedi e alle undici e mezza sono fuori la porta di casa sua.
«Ancora in pigiama sei, finiremo per fare tardi per colpa tua» dico io e lui si mette a ridere entro dentro la casa e mi chiudo la porta alle spalle mentre seguo con gli occhi la figura del calciatore che si mette sdraiato sul divano dove mi lascia un po' di spazio.
Mi sdraio di fianco a lui mentre mi accoccolo tra le sue braccia muscolose.
«Sai vero che è tardi e ti devi preparare» gli dico e lui mugugna qualcosa prima di darmi un bacio sulle labbra e poi si alza finalmente da questo divano, mentre io decido di restare ancora un po' scrollando la home di Instagram.
Dopo meno di mezz'ora Kenan si fa di nuovo vivo e di fretta usciamo di casa.
Arriviamo alla Continassa ovviamente in ritardo mentre tutti gli altri sono già nella sala da pranzo ad aspettare probabilmente noi.
«Mister i ritardatari sono arrivati adesso possiamo mangiare» esclama Federico.
Tutti i ragazzi compreso il mister e il resto dello staff si mettono a ridere per la battuta fatta dal numero sette, io e Kenan ci mettiamo seduti e tutti gli occhi sono puntati su di noi.
«Allora, quando avevate intenzione di dirci che state insieme, io non volevo saperlo dalle storie di Instagram» si lamenta Andrea che viene appoggiato da Dean, Nicolò e Fabio.
«Si chiama privacy e poi fatevi i fatti vostri» dico io ridendo.
«Si dia il caso che noi siamo i tuoi migliori amici» esclama di punto in bianco Dean mentre ci servono la porzione di pasta al sugo.
«Dean scusa ma adesso stai esagerando, io sono il suo unico migliore amico non intromettetevi» dice Federico facendo il finto offeso.
«Ok basta, questa situazione sta degenerando, se ve lo volte sentir dire, si stiamo insieme ci siamo essi insieme ieri» dico e tutti quanti applaudono non vorrei ma credo proprio che oltre all'intera squadra questa cosa adesso la sappiano anche il resto dello staff ma soprattutto lo sa il mister.
Dopo questo momento di imbarazzo mangiamo tutti insieme e poi arriva per me la sessione di lavoro mentre i ragazzi sono nella sala relax dove parlano e scherzano, alle tre in punto inizieranno il nuovo allenamento per questa sera.
Sono rinchiusa da mezz'ora nel mio studio e la mia mente non fa altro che pensare a Kenan che starà ridendo con quel suo sorriso perfetto in viso, cerco di scacciare questi pensieri che mi distraggono dalla testa per continuare a scrivere sul computer i vari file e le varie cose che mi servono per sta sera inoltre tra poco Gatti ha voluto, sotto costrizione del mister, prenotare un massaggio dorsale per farsi levare il fastidio che ha avuto proprio ieri mattina.
La mia quiete viene subito interrotta quando dalla porta entrano i soliti e si accomodano sul divanetto e alcuni sulle sedie.
«Vi mancavo troppo e siete venuti a trovarmi» domando io e loro si mettono a ridere mentre vedo Kenan che si avvicina a me.
«No, mancavi solo a me loro sono venuti per farti i fatti tuoi e per vederci mentre ci scambiano baci e coccole» dice Kenan a poca distanza da me, non mi fa ribattere che subito decide di darmi un bacio a fior di labra facendo impazzire i ragazzi che battono le mani e fischiano.
Sotto costrinsione mi siedo sulle gambe di Kenan che è seduto sulla mia comoda poltrona d'ufficio e mentre lui mi accarezza l'interno coscia ed è poggiato sulla mia spalla dandomi di volta in volta qualche bacetto io finisco di lavorare o almeno cerco di finire ciò che mi serve per questa sera.
«Ragazzi mi dispiace interrompere il vostro interessante dialogo su quale gioco sia meglio per la play ma dovete andare e di corsa altrimenti Max mi fa il cazziatone a me visto che state tutti qua dentro» dico e loro sbuffando uscendo dalla saletta lasciando soli per qualche minuto me e Kenan.
«Buon allenamento patato, tira fuori il meglio di te» dico io dandogli un grande bacio sulle labbra e subito dopo esce dalla saletta dopo avermi regalato un'ampio sorriso.
Siamo sul pullman diretti verso lo stadio e ovviamente io e Kenan siamo seduti vicini mentre lui ha la testa appoggiata sulla mia spalla ed io per farlo rilassare un pochino gli faccio qualche carezza sulla guancia.
Arriviamo all'Allianz Stadium in perfetto orario come sempre, i ragazzi sono vestiti di tutto punto per le interviste iniziali che dovranno sostenere e noi dello staff come sempre siamo riuniti nella saletta per scambiarci pareri e cose varie, finché la quiete non viene interrotta dal mister Allegri che ci chiede dei pareri sulla formazione e noi diciamo tutto quello che gli può interessare e dopo un ringraziamento esce fuori.
Alle otto precise esce la formazione ufficiale, e quando esce io sono dentro lo spogliatoio dei ragazzi per sentirla in anteprima insieme a loro, i ragazzi appena finito di ascoltare quello che aveva da dire Allegri vanno sul campo di riscaldamento e iniziano a fare i vari esercizi mentre chi deve restare in panchina si siede, in particolare un certo numero quindici viene seduto affianco a me.
Alle nove meno venti i ragazzi sono già in campo, e i due capitani sono pronti per scambiarsi le bandierine, nel frattempo i tifosi intonano l'inno della Juventus.
«Ken, ti sei imparato l'inno» dico io mentre lo sento che canticchia qualche parola.
«Si, quando stavo in Germania ogni tanto ma soprattutto quando non ero impegnato con le partite le vedevo e piano piano mi sono imparato l'inno» mi dice lui e gli do un bacio sulla guancia.
Dopo nemmeno cinque minuti la partita inizia e da subito è molto accesa, io come di consueto ho il mio taccuino di fiducia dove scrivo ciò che vedo in campo e quando ci sono trascrivo i vari falli.
I cartellini gialli non tardano ad arrivare infatti Andrea ne prende un già all'undicesimo minuto, mentre al ventisettesimo minuto con assist di Chiesa, Dusan butta la palla in rete facendoci passare in vantaggio.
Il punteggio rimane per poco con il nostro vantaggio visto che al trentatreesimo Lautaro fa un bel goal con l'assist da parte di Thuram.
La parte nord dello stadio occupata dagli interisti esplode per il goal dell'argentino ma la nostra curva non si arrende e risponde con tutti i cori.
Il primo tempo finisce con un bel pareggio e per fortuna i falli che sono stati fatti non sono molto gravi perciò i ragazzi entrano negli spogliatoi affaticati ma senza alcun dolore.
Nel mentre che il mister è dentro Michele, un ragazzo dello staff mi richiama per dirmi che mi attendono negli spogliatoi lascio un bacio a fior di labbra a Kenan e vado verso di essi.
«Oh Chiara, allora c'è Rabiot che ha un dolorino alla coscia, glielo potresti controllare?
E poi quando rientri in campi mi fai scaldare: Locatelli, Milik, Kean e Alex Sandro per favore» mi dice il mister ed annuisco a tutte queste cose, vado verso Rabiot che mi indica dove gli fa male, lo faccio stendere sul lettino che mi è stato dato a disposizione e dopo aver ripulito la parte dolorante dal sudore che scorreva sul corpo del francese inizio un po' a maneggiare il muscolo che è parecchio tirato, per fortuna non è nulla di grave ma una semplice contrazione del muscolo che con buoni dieci minuti di trattamento è come nuovo.
Dopodiché rientro in campo e chiamo i giocatori che mi ha indicato il mister per iniziare a farli scaldare, gli faccio fare tanto stretching per scaldare per bene il muscolo e poi gli faccio fare qualche scatto da una parte all'altra dello spazio a disposizione e gli faccio fare un po' di slalom.
La partita ricomincia e per il momento rimane ferma sull'uno a uno, al sessantunesimo il mister richiama Locatelli che si toglie la casacca per riscaldamento dandola a me e gli do un borraccia con sali minerali dissolti nell'acqua dove beve un sorso mentre un'altro lo butta fuori sul campo da gioco.
Gli altri ragazzi che si stanno scaldando lo fanno fino all'ottantantesimo dove poi entrano tutti quanti insieme.
Nel frattempo che loro si preparano per entrare io prendo i giubbotti dei ragazzi che escono per evitare che si possano raffreddare oppure ammalare e faccio i complimenti ad ognuno di loro.
La partita poi finisce sempre sul pareggio e tutti i ragazzi compresi quelli che sono rimasta in panchina si vanno a fare una doccia.
Faccio a tutti i complimenti perché sono stati tutti quanti bravi e poi una volta che tutti finiscono le docce torniamo finalmente a casa o meglio torniamo finalmente a casa di Kenan dove verso mezzanotte e mezza ci addormentiamo abbracciati sul letto.
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io per te, tu per me ; Kenan Yildiz
RomanceChiara Afilani vive a Torino da quando ha iniziato studi più approfonditi per il lavoro che voleva fare da quando era bambina. Dopo sforzi e sacrifici che ha fatto riesce finalmente ad avere il suo posto di lavoro e non uno qualsiasi, bensì, si trov...