«Non ci voglio credere» dico io mentre apro le notifiche di Instagram.
«Che è successo» chiede Margherita mentre abbassa il volume della musica.
«C'è Kenan che mi ha messo mi piace alla storia» dico io e loro rimangono a bocca aperta.Kenan Yildiz
Mi sto finendo di sistemare la camicia bianca in lino che ho deciso di mettere per partecipare a questa serata e nel frattempo sono con il telefono vicino perché tra poco saremmo dovuti scendere nella hall dell'hotel, dato che abbiamo deciso di partire questa mattina per essere più comodi.
Appena mi arriva un messaggio da parte di West metto un po' del mio profumo e scendo.
«Guarda qua che figurino» mi dice Nicolò non appena esco dall'ascensore.
«Per farle cadere tutte ai miei piedi» dico io ridendo e facendo ridere tutti quanti.
«Peccato che il ragazzo ne voglia soltanto una» mi percula Dusan mentre mi arriva una pacca sulla spalla.
Dopo qualche altra battuta rubata decidiamo finalmente di partire perché la discoteca dista quasi un'ora dal nostro hotel.
Saliamo nelle macchine con cui siamo arrivati e ci avviamo verso il locale.
Nel frattempo guardo le storie di Instagram e mi capita proprio la storia di Chiara.
È davvero bella, come lo è sempre stata d'altronde, ha un vestitino argentato e molto corto con uno spacco sul seno abbastanza ampio.
Delle scarpe che si abbinano davvero bene al vestito e poi i suoi capelli che ancora ricordo come se fossero davvero vicini a me.
Guardo quella foto per abbondanti dieci minuti e senza riuscire a resistere gli metto un like.
Dopodiché decido di spegnere il telefono e non guardare più nulla e mentre gli altri che sono in macchina con me parlano di quale strano argomento io penso e ripenso a dove possa andare Chiara vestita in quel modo.Chiara Afilani
Stiamo per arrivare alla discoteca e sono già pronta a scatenarmi, peccato che quando arriviamo becchiamo un po' di fila perciò ci tocca aspettare per entrare anche se abbiamo i biglietti infatti dovremmo essere tra le persone che entreranno per prime.
«Ragazze io non so voi ma non vedo proprio l'ora di entrare» mi dice Elena mentre si sistema il vestito attillato azzurro che ha scelto.
Finalmente dopo aver fatto la fila per circa dieci minuti ci fanno entrare e andiamo subito a posare le nostre borse al tavolo che ci hanno indicato quando siamo entrate.
Il posto dove ci dobbiamo mettere a sedere ha un tavolino quadrato tutto nero con sopra qualche tovagliolo e il nome della discoteca e tutto intorno ci sono i divanetti in pelle anche questi neri.
Man mano dall'entrata si vede entrare sempre più gente ma ancora non andiamo in pista perché secondo la nostra idea il Dj ancora non mette le belle canzoni.
Abbiamo aspettato all'incirca mezz'ora prima di iniziare la nostra serata.
Prima di andarci a scatenare in pista vado prima a prendere qualcosa al bar e inizio con qualcosa di leggero.
«Mi puoi dare una gin lemon» chiedo al barista mentre annuisce e inizia a preparare il mio drink e una volta pronto me lo porge.
Torno dalle mie amiche e inizio a sorseggiare il mio drink mentre aspettiamo che il Dj mette una musica orecchiabile e ballabile.
Iniziano a mettere la tanto attesa musica reggaeton ed è lì che la mia vena spagnola inizia ad accendersi, mando uno sguardo anche alle altre che capiscono al volo quello che voglio fare, perciò, buttano giù l'ultimo sorso di alcolico che stavano bevendo e dopo aver buttato il bicchiere andiamo in pista iniziando a ballare e muoverci seguendo il ritmo della musica che risuona davvero alta in quella discoteca che ha la particolarità di essere all'aperto e non rinchiusa in quattro mura.
Balliamo un totale di quaranta minuti più o meno e in questo frangente ci sono arrivati parecchi sguardi da ragazzi sconosciuti che hanno anche avuto il coraggio di avvicinarsi a noi, ma per fortuna, siamo riuscite a mandarli via.
Finita la canzone che stavamo ballando decido di andarmi a prendere una pausa e mi dirigo nuovamente al bar chiedendo un gin tonic giusto per rinfrescarmi.
È vero che mi piace bere ma in determinate situazioni preferisco farlo ma prendendo cose abbastanza leggere che riesco a sopportare.
Proprio mentre aspetto che il barista mi dia il mio drink butto l'occhio verso l'entrata della discoteca e noto dei ragazzi vestiti tutti in completo nero e camicia bianca che vengono scortati nel privè.
Non ci do molto peso e riporto la mia attenzione al ragazzo che mi sta porgendo il bicchiere, lo ringrazio con un saluto e vado verso il mio tavolo sedendomi su uno dei tanti divani liberi.
Recupero la mia borsa e prendo il telefono che non avevo calcolato per tutta la sera fino a quel momento e vado un po' sui social per stare un pochino seduta.
Ma vengo interrotta da qualcuno che si siede vicino a me, perciò poso il telefono sopra il tavolino e anche il bicchiere e mi giro alla mia destra.
«Fede» dico semplicemente mettendomi due mani davanti la bocca.
«Ciao piccoletta» mi dice lui aprendo le braccia, senza pensarci due volte lo vado ad abbracciare.
È vero che non ci sentiamo da tanto ma rimarrà per sempre una delle mie persone preferite e che non scorderò mai.
«Mi sei mancata chicca» mi dice.
Non mi chiamava così da tanto e mi ha fatto uno strano effetto, da quando sono qui a Roma nessuno mi chiama così e risentirlo dopo un'anno è davvero strano.
«Anche tu mi sei mancato» gli dico io
«Ma come mai sei qui» gli domando ancora una volta sciolto l'abbraccio.
«Siamo qui con alcuni della squadra, abbiamo deciso di passare una serata in discoteca molto diversa dal nostro solito e quindi abbiamo pensato di venire qua» mi spiega lui.
Appena sento le prime parole collego che con alcuni della squadra probabilmente intende anche Kenan.
«Quindi Kenan è qui» gli domando ingenuamente e lui annuisce.
«Non lo vuoi rivedere» mi domanda dopo qualche minuto che nessuno dei due apriva bocca.
«Non so che cosa voglio, mi ha scritto l'altro giorno quando ho messo una foto con mia cugina, mi ha chiesto perché non tornavo e gli ho detto che era complicato, la Roma mi vuole tenere a tutti i costi e anche se volessi tornare non mi farebbero mai tornare a Torino, anche perché nessuno prima di me è stato così bravo a quanto dicono anche i ragazzi, ma mi manca davvero tanto la vita a Torino» dico io.
«Oh, io non pensavo che fosse così difficile tornare, quando te ne sei andata è cambiato tutto, i tuoi sostituti sono riusciti a resistere a tutta la pressione, lo stress e l'ansia per soli due mesi e poi davano le dimissioni, abbiamo concluso la stagione senza fisioterapista e per fortuna nessuno né ha avuto bisogno, dopo che tu hai deciso di andare alla Roma c'è stato un notevole calo anche nelle nostre prestazioni, ma abbiamo cercato di farci forza e abbiamo continuato ma senza di te è tutto diverso, la solarità che emanavi anche quando eri davvero troppo stanca me la ricorderò per sempre, ora io non so se rimango qui in Italia oppure andrò via ma trova qualsiasi modo per tornare, manchi davvero troppo a tutti» dice lui.
Rimango zitta non sapendo che cosa rispondere, Fede mi accarezza i capelli tirandomi verso di lui per dargli un'altra abbraccio, questa volta di conforto.
Ci stacchiamo dal secondo abbraccio e mentre stavamo aprendo bocca per parlare una notifica di whatsapp mi cattura.
È da parte di Elena che mi chiede dove sono finita perciò decido di lasciar andare Federico e tornare a divertirmi con le mie amiche.
«Fede io devo proprio andare, le mie amiche mi cercano, ci vediamo in giro» gli dico alzandomi ma lasciandogli un bacio sulla guancia.
«Mi prometti però che se incontri Kenan gli parli, e promettimi anche che ci penserai se tornare o meno» mi dice lui ed annusico, dopodiché afferrò il telefono e vado dalle mie amiche che stanno ballando come pazze scatenata sulle note di titi te pregunto.
Appena mi notano mi tirano in mezzo a ballare con loro e mentre muovo i fianchi al ritmo della musica degli occhi fin troppo familiari mi scrutano dal basso verso l'alto.
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io per te, tu per me ; Kenan Yildiz
Lãng mạnChiara Afilani vive a Torino da quando ha iniziato studi più approfonditi per il lavoro che voleva fare da quando era bambina. Dopo sforzi e sacrifici che ha fatto riesce finalmente ad avere il suo posto di lavoro e non uno qualsiasi, bensì, si trov...