Alle cinque e mezza precise tutti noi abbiamo preso le chiavi delle nostre rispettive stanze per questa notte.
I ragazzi dormono in camere da due oppure da tre mentre noi dello staff e tutta la parte tecnica della squadra dorme in stanza singole.
Siamo suddivisi in piani e mentre tutto lo staff è al piano superiore i ragazzi sono al piano inferiore e il caso vuole che l'ultima camera rimasta nel piano dei calciatori sia proprio la mia.
Infatti la mia camera è la 205 e a seguire ci sono tutte quelle dei ragazzi.
Entro nella mia stanza, una semplice stanza d'hotel anche se molto accogliente.
Colgo l'occasione per scrivere un po' alla mia famiglia e dirgli come sta andando la vita a Torino.
Dopo la breve chiacchierata guardo l'orario, sei e dieci, alle sette e trenta dobbiamo essere giù nell'atrio dell'hotel visto che dobbiamo arrivare allo stadio poiché i ragazzi dovranno sostenere il riscaldamento e poi le varie interviste.
Apro la valigia e inizio a scegliere che cosa indossare, metto dei jeans chiari attillati a vita bassa e poi metto la solita maglietta dello staff questa volta diversa, essendo di rappresentanza la maglietta di oggi è una specie di polo con il colletto a maniche corte, ovviamente è bianca con due striscie nere sulle maniche mentre al centro della maglietta c'è la grande scritta Juventus, scelgo le scarpe che sono sempre le solite Nike bianche e poi vado nel bagno controllando prima che la camera fosse chiusa a chiave.
Entro in doccia ed usufruisco di shampoo e bagnoschiuma forniti dall'hotel, mi faccio una doccia rilassante per togliere di dosso il sudore accumulato durante il viaggio e anche per scaricare quella serie di tensione che prima delle partite c'è sempre.
Esco dalla doccia venti minuti dopo quindi verso le sei e mezza, metto l'accappatoio anche questo dell'hotel ed un asciugamano sui capelli, torno nella stanza per indossare i vestiti scelti e appena finisco di vestirmi ritorno in bagno per asciugare i capelli e fargli una piega veloce e poi per truccarmi.
Asciugo i capelli con il phon che ho portato da casa e poi con la piastra anche questa portata da casa arriccio i capelli in onde morbide che mi ricadono sulle spalle, una volta terminati i capelli metto due mollette per farli stare fermi ed inizio a truccarmi con un po' di correttore nei punti più critici, fisso tutto con la cipria, e proseguo con una spolverata di blush, una spolverata di illuminante solo nell'interno occhi e sugli zigomi e poi passo alla mia parte preferita ovvero il mascara, ne metto cinque contando anche il primer bianco che metto all'inizio, ci impiego un quarto d'ora solo per il mascara ed è lì che noto che sono in netto ritardo, considerando che sono le sette e venti e tra dieci minuti devo scendere.
Ma senza perdere altro tempo stendo una tinta nude sulle labbra ed indosso le scarpe prendo le varie cose che mi servono per questa sera e scendo, fortunatamente per le sette e mezza precise sono nell'atrio dove ci sono quasi tutti i ragazzi.
«Chissà perché non mi stupisco che mancavano lei e Kenan» dice ad un certo punto Mckennie.
Non capendo mi giro e vedo Kenan scendere le scale con un completo nero uguale a quello che indossano i ragazzi, composto da una maglietta nera, giacca con lo stemma della Juventus e i pantaloni abbinati al resto del completo.
Dopo averlo notato mi rigiro di nuovo verso il ragazzo inglese e lo fulmino con lo sguardo.
Per fortuna dopo neanche due minuti appare alla nostra vista il mister Allegri che raccomanda i ragazzi per questa sera e poi ci fa avviare al pullman che ci porterà dritti allo stadio dell'Udinese.
Alle otto in punto arriviamo e i ragazzi vengono assaliti da foto ed interviste mentre io vado con il resto dello staff nella parte riservate a noi.
Parliamo ovviamente di ciò che bisognerà fare sta sera e ci confrontiamo per dare una buona dritta ad Allegri per schierare i ragazzi nella formazione ufficiale di stasera.
«Bene, se avete tutti quanti le idee chiare ritiro i fogli che mi servono per le formazioni, Chiara potresti venire un'attimo con me» mi richiama e salutando i miei colleghi seguo il mister che arriva fino a bordo campo dove i ragazzi si stanno impegnando nel loro riscaldamento.
«Mi dica mister»
«Mi hai detto qualche giorno fa che Federico aveva problemi alla schiena, devo fargli fare qualcosa di specifico per poterlo mettere titolare subito» mi domanda e apro il quaderno dove tengo tutti i miei appunti che scrivo solitamente dopo le visite.
«Allora, per poterlo mettere titolare da subito, consiglierei di fargli fare più stretching rispetto agli altri ragazzi» dico e vedo il mister annuire.
«Grazie mille Chiara, dopo annuncerai te la formazione» mi dice ed annusico andando di nuovo dal resto dello staff.
Alle otto e mezza i ragazzi sono riuniti nello spogliatoio dove Allegri è dentro a fare il solito discorso di incoraggiamento e ha voluto come prima partita anche tutti noi dello staff per fare un discorso in generale e non solo rivolto ai ragazzi che dovranno giocare tra pochissimo.
«Detto questo, vieni Chiara, annuncia le formazioni ufficiali» dice Allegri spostandosi più indietro per farmi passare con il foglio che poggio sopra al banco centrale dello spogliatoio per farlo vedere a tutti quanti.
«Bene, la formazione è una 3-1-4-2.
In porta abbiamo Szczęsny, nella difesa abbiamo Alex Sandro, Bremer e Danilo.
Nella zona di centro campo abbiamo alle spalle dei difensori Locatelli e subito dopo di lui ai due esterni vediamo Cambiaso con Weah mentre al centro ci sono Rabiot con Miretti.
Per finire in attacco abbiamo Vlahovic con Chiesa» spiego indicando i vari giocatori.
Lascio poi il foglio sulla parte della scrivania in modo che i ragazzi potessero dare uno sguardo in più.
Dopo aver scambiato le ultime parole con Allegri mi avvio verso le panchine della Juventus dove però vengo raggiunta da qualcuno, noto che il ragazzo è Kenan che essendo per il momento in panchina mi segue per prendere anche lui la sua postazione.
«Oi Ken, sei pronto» gli dico mentre mi siedo vicino alla sua postazione.
«Diciamo, è come se fosse la mia prima partita» dice lui mentre sfrega le proprie mani per cercare di liberarsi dalla tensione che sta accomulando.
«Ken, devi stare tranquillo, penso sia normale, dovevi vedere la prima volta che ho assistito alla prima partita con la maglia della Juventus, sembravo una bambina che aveva appena scoperto la cosa più bella del mondo.
Però alla fine ci ho preso l'abitudine devi solo fare quello che sai fare da tutta la vita e cosa importante devi saperti divertire in campo, perché se non ti diverti non ti godi a pieno la partita lasciando stare il fatto se perdete oppure se vincete» gli dico e poi lo sento stringermi subito in un'abbraccio forte che ricambio per fargli sentire tutta la mia vicinanza.
«Grazie Chiaretta, oltre ad essere la mia fisioterapista sei anche la mia psicologa» mi dice cercando di fare una frase fatta bene in italiano anche se fallisce miseramente.
«Non ti preoccupare Ken, starò sempre affianco a te» gli dico, accompagnando la frase con un sorriso che mi viene ricambiato.
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io per te, tu per me ; Kenan Yildiz
RomanceChiara Afilani vive a Torino da quando ha iniziato studi più approfonditi per il lavoro che voleva fare da quando era bambina. Dopo sforzi e sacrifici che ha fatto riesce finalmente ad avere il suo posto di lavoro e non uno qualsiasi, bensì, si trov...