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Come al solito quando siamo in trasferta la serata l'avremmo passata tutti insieme radunati nella camera di qualcuno, e quella camera sarà stata sicuramente la mia visto che è la più grande e spaziosa essendo che sono da sola.
La cena è alle otto ed ora sono in bagno mentre finisco di prepararmi dopo essermi fatta una doccia rilassante.
In questo momento sto passando un po' di aria fredda sui capelli in modo da farli sgonfiare un pochettino visto che questa vola sono abbastanza gonfi e poi li pettino levando gli altri eventuali nodi che si sono formati.
Esco dal bagno tornando nella stanza e andando davanti l'armadio che mi offre la stanza dell'hotel e scelgo che cosa mettere.
Andrò sul classico, metto un pantalone della tuta bianco della Nike e sopra metto una maglietta a maniche corte nera visto che in hotel fa abbastanza caldo.
Metto quel poco di correttore che mi aiuta ad essere più presentabile e riesce a nascondere perfettamente le miei occhiaie che sono abbastanza evidenti.
Mi metto le scarpe bianche della Nike e in attesa che mi vengano a chiamare mi sdraio un po' sul letto mentre entro nei social e rispondo a qualche messaggio che mi è arrivato, proprio dopo poco sento bussare alla porta perciò metto il telefono in tasca ed esco dalla stanza portando con me le chiavi, avanti a me c'è praticamente tutta la squadra che mi guarda ma uno sguardo brucia più di tutti su di me ed io so benissimo di chi si tratta, ma di certo non gli darò la vinta perciò mi giro verso gli altri per non guardarlo ma sto con i ragazzi più avanti.
A cena mi siedo accanto al turco mentre dall'altro mio lato c'è Dusan che sta ridendo a crepapelle per le battute che sta facendo Mckennie.
Ogni tanto io e il ragazzo turco di fianco a me ci lanciamo qualche sguardo di fuoco ma nulla di più, dato che tutti parlano fra di noi e il brusio si alza sempre di più.
«dadi, hai freddo» mi domanda Kenan con quel solito nomignolo che devo ancora scoprire che cosa significa.
«Un pochino ma non ti preoccupare, tanto stiamo per tornare in camera e prendo la mia felpa» lo rassicuro ma lui non vuole sentire ragione e mi da la sua felpa della squadra.
«Grazie Ken» dico con un sorriso ampio sulla faccia mentre indosso la felpa del calciatore numero quindici, è colma del suo profumo buonissimo che si aggrappa alle mie narici ogni volta che io e lui abbiamo un contatto tanto ravvicinato e questa cosa mi fa strano davvero tanto, mi mette poi un braccio attorno al collo e mi fa sdraiare leggermente mettendo così la mia testa sopra al suo petto mentre il mister Allegri ha richiamato l'attenzione per il suo solito discorso che viene seguito da alcuni applausi e poi ci lascia andare, a malincuore devo abbandonare la posizione in cui ero.
Come avevo già detto prima, la sera stessa dopo essere saliti, tutti apparte alcuni ragazzi, sono venuti in camera mia essendo la più grande e la più spaziosa.
Mi siedo sul letto mentre tutti prendono posto ed ovviamente di fianco a me si posa Kenan che vuole farmi rimettere nella posizione in cui eravamo qualche minuto prima a cena e che devo dire è molto comoda.
«Guardate sti due che stanno nel love più totale» scherza Federico facendo ridere tutti quanti e facendo alzare un leggero brusio di risate, mi imbarazzo diventando rossa come un pomodoro e per coprirmi mi metto una mano sulla faccia che viene allontanata dal turco che si trova qualche centimetro sopra di me.
«Stai bene anche rossa come un pomodoro dadi» mi sussurra all'orecchio e invece di smettere di arrossire lo divento ancora di più, ma essendo che tutti si sono accorti del mio troppo imbarazzo oltre a qualche risata per la mia reazione non dicono più nulla anzi aprono un discorso totalmente diverso.
Nel frattempo resto con Kenan e rimaniamo a guardarci qualche volta.
I ragazzi alla fine decidono di andare a prendere la play sotto la supplica di alcuni e non appena tornano creiamo un piccolo torneo dove ovviamente partecipo anche io.
Quello che vince otterrà un grande pacco di caramelle che dovrà comprare il perdente.
Io sono contro Federico Gatti mentre Kenan è contro Dean e nel mentre che sia io che lui apsettiamo il nostro turno continuiamo a restare attaccati sul mio letto mentre guardiamo i ragazzi giocare.
Eravamo sdraiati entrambi a pancia in giù e lui mi mette un braccio intorno alla schiena stringendomi mentre io ho la testa poggiata sul cuscino per vedere meglio, molte volte in quell'arco di tempo mi sono sentita osservata dagli stessi occhi che non si levano dalla mia testa da qualche mese ormai ma non gli ho dato mai la soddisfazione di farsi beccare.
Propio mentre stavo pensando a tutto questo arriva il mio turno di giocare contro Federico che era già in posizione, lui si è accapparato la Juventus sfortunatamente perciò decido di prendere la seconda squadra che si tifa dentro casa mia ovvero la Roma.
Per mia sfortuna dopo qualche minuto che la partita inizia Federico riesce a fare subito un bel goal ed io purtroppo in tutti i minuti non riesco a farne uno infatti la partita finisce con la mia sconfitta.
Tocca poi a Kenan e Dean sfidarsi ed a mio malincuore Kenan purtroppo perde infatti non potrà continuare a fare le altre partite.
Il fatto però che entrambi abbiamo perso ci permette di farci mettere seduti vicini, adesso io sono poggiata con le spalle al muro mentre lui è poggiato sul mio petto dalla parte del cuore e mi stringe forte dai fianchi mentre metto una mano sulla sua e con quella libera gli faccio qualche grattino sulla testa mentre guardiamo i ragazzi continuare a sfidarsi.
Il vincitore di questo torneo è Andrea Cambiaso e alla fine tutti quanti applaudiamo, devo dire che ho sempre tifato per lui perciò sono contenta.
Io e Kenan siamo rimasti sempre nella stessa posizione da quando entrambi abbiamo perso e nel frattempo che io gli facevo qualche grattino lui si è addormentato.
«Allora Chiaretta noi andiamo, tu resta qui con il tuo principino» mi dice scherzosamente Chiesa e gli faccio una bella vista del mio terzo dito mentre ride sotto i baffi seguito anche dalla maggior parte della squadra, una volta andato via mi metto ad osservare Kenan che dorme beato poggiato sopra di me, non ho propio voglia di svegliarlo, per fortuna infatti indosso qualcosa di comodo per dormire che possa sostituire il pigiama almeno per questa sera e stando attenta a non svegliarlo abbasso il cuscino in modo che io possa poggiare la testa su di esso, appena lo faccio sento gli occhi di Kenan bruciarmi addosso, mi giro verso di lui e lo vedo guardarmi attentamente.
«Basta guardarmi mi fai mettere in imbarazzo» gli dico ma a lui non interessa nulla perché continua imperterrito a guardami ed osservare bene tutti i miei dettagli.
«Ti imbarazzi di me» mi domanda incredulo.
«Mi imbarazzo di tutti a dire la verità» ammetto facendolo ridere un pochino, mi sporgo verso il comodino per vedere l'orario ed è tardissimo, sono quasi le due di notte e noi siamo pimpanti come fosse già mattina, fosse per me rimarrei tutta la notte sveglia ad osservare questo ben di dio davanti ai miei occhi mentre parliamo di cose serie e non, ma purtroppo non si può fare visto che domani hanno un'importante partita da vincere.
«Dovremmo dormire» mi dice lui ed io annnusico mentre mi stringe saldamente i fianchi, entrambi siamo sdraiati sul mio cuscino e la posizione è rimasta quella che abbiamo sempre avuto, lui poggiato sul mio petto mentre gli faccio i grattini, e lui che mi avvolge i fianchi.
Dopo poco ci addormentiamo subito beati dai nostri tocchi reciproci.

io per te, tu per me ; Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora