𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐨𝐝𝐢𝐜𝐢:

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Un esercito di sogni siamo io e te.
Marco Mengoni.

Entrai nel locale di mio fratello, il NewNightwave, e mi diressi direttamente nel camerino, a passo svelto, sentendo ancora una certa agitazione.

Non mi piaceva affatto il modo in cui mi faceva sentire Can. Mi sentivo frastornata, con lui nelle vicinanze mi sembrava di perdere la ragione.

Lo guardavo e non capivo più nulla, avvertivo solo una strana sensazione allo stomaco e i battiti del cuore acceleravano.

I miei sentimenti per lui stavano crescendo troppo in fretta e proprio non me ne capacitavo.
Si stava impossessando della mia mente e del mio cuore con troppa facilità.

Appesi la giacca nell'appendiabiti e, dopo aver appeso anche la borsa, tornai in sala.
Tirai indietro lo sgabello vicino la cassa e mi sedetti.

Volevo distrarmi, cercare di pensare al lavoro ma la mia mente non collaborava, purtroppo non facevo altro che pensare a Can, c'era sempre e solo lui nei miei pensieri. Pensavo ancora al bacio, a quello che ci eravamo detti, e poi al modo in cui mi guardava ogni volta che eravamo vicini.

Accidenti, stavo impazzendo davvero.

«Ele?» mi richiamò mio fratello, d'un tratto, catturando la mia attenzione, quando mi voltai vidi che era in compagnia di un ragazzo a me sconosciuto, accennai un sorriso, «Devo presentarti una persona..» affermò, mentre poggiava una mano sulla spalla del ragazzo, «Certo...» concordai annuendo, per poi scendere dallo sbagello.

«Il mio socio in affari, Christopher» spiegò, presentandomelo, «E' davvero un piacere conoscerti!» gli dissi con un sorriso, rivolgendo la mia attenzione al ragazzo di fronte, «Sono Eleonora» mi presentai, lui sorrise di rimando e mi porse la mano, «Christopher, ovviamente...» disse divertito, stringendo la presa, facendomi sorridere di nuovo.

Era un ragazzo di bell'aspetto, alto con un fisico impostato. Aveva gli occhi scuri ed i capelli neri. Aveva persino un bel sorriso, davvero contagioso.

«Ero davvero curioso di conoscerti! Matteo mi ha parlato tanto di te!» affermò poi, spostai lo sguardo su mio fratello, scuotendo la testa divertita, «Mi ha detto che lavorerai qui con noi...» aggiunse, annuii, «Si, è così» concordai, «Ne sono felice, ci serviva una mano di aiuto, meglio ancora se da una persona fidata» commentò lui, spostando lo sguardo su Matteo che annuì.

«Perchè non me l'hai presentata prima?» gli chiese Christopher, dandogli una pacca sulla spalla, mio fratello sorrise e si passò una mano fra i capelli, «Ero molto occupata con il lavoro, venire qui mi era... difficile» risposi, accennando un sorriso, omettendo ovviamente la mia vecchia relazione.

«Capisco» disse lui, annuendo, «Ma adesso siamo qui no? Meglio tardi che mai!» affermò Matteo, «Infatti...» concordai annuendo, «Comunque sia, per qualsiasi cosa, non farti problemi, chiedi pure ciò che vuoi!» mi disse Christopher cordialmente, con un sorriso, annuì, «Lo farò, ti ringrazio...» risposi, ricambiando il sorriso.

«Scusate, torno subito!» disse Matteo, prima di allontanarsi notando che ci fosse un problema in fondo alla sala, ad uno dei tavoli, «E quindi, lavorerai qui con noi al momento» constatò il ragazzo, non appena restammo da soli, «Si, ma ho intenzione di fare altro in futuro...» confessai, mentre tornavo a sedermi sullo sgabello.

«Posso chiederti che cosa?» domandò, sperando di non essere invadente, «Vorrei riaprire il negozio di abiti da sposa che aveva mia madre» spiegai, lui sorrise immediatamente, «E' davvero un bel progetto» commentò, annuì, «Gliel'ho promesso» affermai, lui si avvicinò poggiandosi con la schiena al bancone lì a fianco.

Hidden Hearts || Can YamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora