Con te al mio fianco, mi sento invincibile.
Aprii gli occhi lentamente mettendo a fuoco la stanza in cui mi trovavo, realizzando poco dopo che si trattasse della camera da letto di Can.
Con uno sbadiglio, mi tirai su, poggiandomi con la schiena alla spalliera dietro di me.
Era inevitabile che mi addormentassi qui dopo quello che era accaduto.
La mia unica preoccupazione però, era Matteo.
Che avrebbe pensato?
Accidenti, dovevo parlargli quanto prima.
Mi strofinai gli occhi e mi alzai, indossai le pantofole che, stranamente trovai proprio di fianco il letto, poi lasciai la camera. Attraversai il corridoio, arrivando in cucina dove trovai Can, davanti i fornelli, con aria felice, molto serena.
Quanto era bello.
«Resti lì a fissarmi o vieni a darmi il buongiorno?» mi chiese con un sorriso che ricambiai, «Fra un momento, sto ammirando la vista che ho di fronte...» gli risposi, mentre mi poggiavo con la spalla allo stipite della porta, lui sorrise e si voltò, essendo però, privo della maglietta, mostrò il suo fisico scolpito, a dir poco perfetto.
«Non ti ci abituare!» replicò puntandomi un dito contro, «E come potrei non farlo?» gli chiesi scuotendo la testa, lui sorrise e mi venne incontro, infilò le mani nei i miei capelli, avvicinandomi a lui.
«Sei incantevole questa mattina...» affermò fissandomi con attenzione, facendomi ridere, «Incantevole? Ma se sono struccata e con i capelli sfatti» replicai divertita, lui alzò gli occhi al cielo e sorrise, «Sei stupenda...» mormorò per poi lasciarmi un dolce bacio sulle labbra.
Ma dal modo in cui mi guardava, non potevo non credergli. Sembrava non riuscisse a togliermi gli occhi di dosso.
«E... Grazie per la maglietta» gli dissi con un certo imbarazzo, non appena constatando di aver dormito con una sua maglietta, la quale, mi arrivava fin sotto le ginocchia, Can sorrise, «Quando vuoi» rispose poi facendomi l'occhiolino, poi tornò davanti ai fornelli.
«Allora... Che cosa stavi preparando?» gli chiesi, andandogli incontro, guardandomi in giro constatando che la tavola fosse già apparecchiata, «Ho preparato il caffè e i pancakes»
Si, era davvero l'uomo perfetto.
«Accidenti... Tu si che sai come rendermi felice» gli dissi facendolo sorridere, «Perchè non ti siedi?» propose indicando la sedia, «Penso a tutto io» aggiunse, «Wow, servizio completo stamattina...» commentai mentre andavo a sedermi, Can rise.
«Le cose vanno fatte per bene» affermò, per poi raggiungermi poggiando sulla tavola, due tazze di caffè e il piatto dei pancakes, «Sei meraviglioso» gli dissi osservandolo, «Per così poco?» chiese divertito, scossi la testa.
«No, per tutto» replicai, «Te l'ho detto che per te farei qualsiasi cosa» affermò allungando il braccio, afferrando la mia mano, gli sorrisi, «Io... non so davvero che cosa farei senza di te...» mormorai, Can si sporse in avanti e mi baciò la fronte, «Sarò sempre qui per te» affermò.
Ero più che fortunata.
«Per caso... hai sentito mio fratello?» gli chiesi poi, lui sorrise, «Perchè me lo chiedi? Hai forse paura?» domandò a sua volta, con aria divertita, trattenni un sorriso, «No, è che, presumo si sia chiesto dove io abbia passato la notte...» risposi scrollando le spalle.
«Si, ci siamo sentiti» confermò lui, «Sa che sei rimasta a dormire da me perchè si era fatto tardi, perchè eri giù di morale e non volevi stare sola»
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Hidden Hearts || Can Yaman
RomanceEleonora decide di cambiare la sua vita trasferendosi momentaneamente a casa del fratello maggiore, lasciandosi alle spalle una relazione tossica, la quale, da tempo, le impediva di stare bene ed essere sé stessa. Qui, incontrerà il suo vicino, Can...