Restian
Yulia era irlandese e in Irlanda oltre la birra va forte il whisky.
Mischiare il rum con il whisky a casa sua non era stata una grande idea, ma io reggevo l'alcol quindi l'unico effetto che aveva scaturito era stato uno: sonno profondo dopo la notte passata insieme.
La suoneria del suo telefono mi fece svegliare.
Stropicciai gli occhi e agguantai il mio per guardare l'ora.
Non poteva essere così tardi e invece lo era eccome: 11:32.
Un'ora e mezza di ritardo.
Un messaggio da Florence, solo uno.
Grazie lo stesso.
10:43Mi alzai dal letto velocemente e mi vestii. Salutai la rossa dicendole che dovevo scappare e, una volta in macchina, mandai un messaggio a Florence.
Scusami. Dove sei?
Possiamo vederci adesso?
11:40"Adesso" non significava proprio adesso, perché dovevo prima andare a casa mia, bere acqua e fare una doccia.
Feci tutto di corsa ma, una volta finito, scoprii che Florence non mi aveva risposto, mi lasciò solo il visualizzato.
Ci sei?
12:12Aspettai seduto sullo sgabello della penisola con il telefono in una mano e una mela nell'altra.
Non c'era nessuno a casa: i miei erano a lavoro e mia sorella aveva già iniziato la scuola. In compenso, Ares, mi faceva sempre compagnia quando mettevo qualcosa tra i denti.
Mirai lo schermo. Visualizzato.
Che nervoso. Non avrei passato la mia giornata libera a implorarla di dirmi dove cazzo era.
Guarda che lo vedo
che visualizzi.
12:15
Che devi fare? La vuoi fare
questa intervista o no?
12:15Questa volta niente linee blu, rimasero grigie ma lei era spesso online: controllavo.
Sapevo che dovevo fregarmene del suo atteggiamento ma Florence, quando faceva la permalosa, veniva delusa dalle persone.
In questo caso la colpa era mia. Lei teneva a quel progetto e io avevo fatto tardi, come aveva già premeditato.
So essere migliore di così. Lo so.
Presi le chiavi della macchina, giubbotto e raggiunsi casa sua.
Capire se fosse dentro era difficile visto che aveva il garage e, nel caso, il suo Range Rover nero era di certo riparato dal sole. Perciò l'unica cosa che potevo fare era suonare al campanello.
L'ultima volta che schiacciai quel bottone non ero neanche maggiorenne.
Mi guardai attorno. Tutto era uguale a cinque anni prima. Stesse piante e alberi. Stessi fiori. Stessa altalena. Stessa fontana.
Era come se il tempo non fosse passato. Ma il ricordo di noi tre, a giocare su questo giardino, era così lontano da pensare che quel ragazzino non fossi neanche più io.
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Restian Beck - Attraverso i miei occhi
ChickLitSecondo volume di "Noah e Abby"🥀❤️🩹 Si consiglia la lettura di "Noah e Abby". Consiglio anche di NON leggere la trama se non vuoi farti spoiler❗️ Dopo la sua più grande delusione d'amore, Restian si circonda di lavoro. Tra scrittura e tatuaggi no...