IL CIELO IN UNA STANZA

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Florence

Quando hai il guardaroba pieno è difficile scegliere cosa mettere.

Quando viene a cena il ragazzo che hai sempre voluto per te, non c'è forse vestito adatto.

Il ticchettio delle grucce che si incontravano iniziò a infastidirmi, e alla fine scelsi l'abbigliamento più semplice che avessi: polo bianca Lacoste e pantaloni neri.

A Restian piacciono le cose semplici. Purtroppo, però, ero io a non piacergli.

Attaccai i lacci delle mie sneakers bianche e poi risposi alla videochiamata; era Demian.

«Indovina chi ha preso il massimo con quella stronza?»

«Non ne ho idea, sai?» scherzai.

Stava scendendo le grandi scale di Oxford. «Ho pregato intensamente e ci sono riuscito. Perché bisogna sempre credere in Dio in determinate circostanze.»

Spensi la luce del guardaroba e mi avviai verso la cucina soggiorno. «Tua nonna sarebbe d'accordo e fiera di te.»

Demian guardò lo schermo e sorrise. «È vero, lo sarebbe.»

La signora Sophia era morta da più di un anno ma la ferita era rimasta aperta.

Ricordavo ancora i singhiozzi di Demian dopo il funerale. Dopo che Hellen era andata via da casa sua.

"Secondo te vedrà Restian dopo questa giornata?", "Secondo te è finita davvero tra me e lei?"

Aveva bevuto e scaricato ogni cosa che aveva tenuto dentro, anche con me.

Si era ubriacato perché la bottiglia di whisky che Hellen gli aveva tolto dalle mani, alla fine, l'aveva bevuta.

E io l'avevo accompagnato, perché se lui soffriva a gran voce per sua nonna e Hellen, io soffrivo in silenzio per Restian.

Come se potesse leggermi nel pensiero, mi chiese: «Ti vedi con Restian?»

Si sarà reso conto che non ero struccata, che non ero in pigiama e che i miei capelli non erano scompigliati.

Il trucco era leggero, ma c'era. I capelli erano legati ma avevo perso tanto tempo a creare la coda bassa perfetta senza fili ribelli qui e lì.

All'apparenza, nessuno avrebbe pensato che avevo speso tutto il mio tempo per prepararmi per l'arrivo di Restian, ma Demian, lui, se non stavo attenta, avrebbe capito ogni cosa.

«Sì» lo dissi svogliata. «Non so perché ma vuole cucinare la carbonara.» Se rivelo con nonchalance i nostri piani, Demian penserà che non sto morendo di ansia.

«Non sai perché? Non sei stata tu a cucinare italiano per lui?»

Scoccò una freccia e io la sentii dentro al petto.
Ma un attimo, come fa a saperlo? Restian, certo, ma perché parlano di me?

La sua domanda mi fece zittire, infatti fu lui a continuare. «A me non hai mai cucinato nulla di italiano.» Si sedette su una panchina libera in cortile con la sua solita faccetta da prendere a schiaffi.

Restian Beck - Attraverso i miei occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora