MIU MIU

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Restian

Io e Demian riuscimmo a fare una videochiamata dopo una settimana dalla sua partenza, già pronti per accendere la Play.

Il ricordo dei messaggi mandati a Hellen sembravano lontani. O forse, guardandolo, avrei solo voluto rimuoverli.

Scusami, pensai, invece dissi: «Hai dato l'esame?»

Se io gironzolavo per casa con tuta e maglietta, lui gironzolava dentro Hogwarts in giacca e camicia. «Lo darò domani. Se dovessi sentire al telegiornale che un ragazzo ha ucciso una professoressa ad Oxford, già sai che il colpevole sono io.»

«Nel caso ti copro.» Diedi un'occhiata al suo aspetto. «Hai le occhiaie.»

«Benvenuto al college.»

Mentre usciva dalla struttura per raggiungere il cortile, una castana gli andò addosso. «Demian, ciao! Non ti avevo visto!»

Il viso impassibile di lui diceva tutto: "mi hai visto eccome".

«Karen.»

«Hai ricordato il mio nome. Passi avanti.»

Chi è Karen?

Demian troncò il discorso. «Se cercavi Florence...»

Lei lo interruppe. «No, so che ha il tirocinio. Quindi se...» Da come lei lo guardava mi sentii in più. «Hai bisogno di aiuto, per qualsiasi cosa, sai dove trovarmi.»

Lo sa?

«Non avrò bisogno di niente, grazie.» La lasciò indietro e tornò a guardare me che ormai stavo osservando la scena seduto sul divano e con il joystick in mano. «Ecco la maggior parte delle ragazze qui ad Oxford.»

«Ma sai che ora ci faccio un pensiero?» scherzai.

«Immaginavo ti piacesse, fisicamente.» Aveva i colori di Hellen.

«La conosci anche mentalmente?»

Aveva detto che non era andato a letto con nessuno oltre Hellen ma chissà se non ci aveva mai passato del tempo.

«È la compagna di stanza di Florence, e non mi piace l'influenza che a volte ha su di lei» spiegò dopo essere entrato in macchina.

Se mai era successo qualcosa con questa Karen, non me lo disse.

«Cioè?»

Sistemò il telefono sull'appoggio e mise in moto per tornarsene a casa sua. Continuammo a parlare, io che aspettavo di avviare la partita, lui che aspettava di arrivare.

«Qui organizzano diverse feste, dentro e fuori il college, quasi ogni sera, e lei e Karen non se ne perdono una. L'alcol non è la sola cosa che gira. E io non posso girare sempre attorno a Florence per controllarla.»

Dopo un'imprecazione fatta a un passante, continuò.

«Credimi che riesco a studiare meglio ora che non ho il pensiero a cosa può combinare.» Mi guardò con la coda dell'occhio mentre svoltava a destra.

Restian Beck - Attraverso i miei occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora