SMARRITA

1.7K 127 246
                                    

Su Instagram l'ho già anticipato: possiamo dire addio al POV di Restian.
Sarebbe troppo facile avere i suoi pensieri,
no?🫣

Perciò...

Florence

Le immagini di Restian che prende a pugni con rabbia un uomo più grande di lui, in mezzo alla folla, non riusciranno ad addentrarsi nel mio inconscio velocemente. Anche se vorrei già dimenticare i fotogrammi che continuavano a passarmi per la testa.

Mi sento in colpa per averlo visto fuori di sé.
Mi sento in colpa per il labbro e sopracciglio spaccati.
Mi sento in colpa per il silenzio durante il tragitto in macchina perché so che la sua testa sforna pensieri.
Mi sento in colpa per avergli rovinato la serata.
Mi sento in colpa perché si trova con me, adesso, in casa mia, anziché divertirsi con i suoi amici in discoteca.
Mi sento in colpa per essere sempre un peso. A volte, ingestibile.
Ecco perché anche mio padre non vuole più gestirmi.

«Stai bene?»

Ci trovavamo in bagno, seduti su due sedie che avevamo trasportato dalla cucina, con disinfettante e bambagia.

Lui sanguinava, i lividi viola già presenti, ed era lui a chiedere a me se stavo bene?

«Lo chiedi a me?» gli guardai le iridi mentre gli poggiai la bambagia sul sopracciglio leggermente gonfio.

«Vedi altre persone in questa stanza?»

Amo anche il suo sarcasmo. «Allora perché me lo chiedi?»

Istintivamente alzò il sopracciglio ma subito dopo lo aggrottò perché si fece male a causa della ferita. «Non mi sembravi a tuo agio con quel tipo, ed è stato insistente. Credo che non sia bello ricevere attenzioni non richieste, sbaglio?»

La sua era una domanda retorica. «Beh...» Allontanai la bambagia per cambiarla; era insanguinata. Ne spezzai una pulita per aggiungere dell'altro disinfettante. «Gli ho fatto credere io che tra me e lui ci fosse qualcosa, quindi è normale che insista» lo dissi tra virgolette.

«Sei seria?» sogghignò. Alzai lo sguardo e lui continuò. «Anche quando si è una coppia si può decidere di non andare a letto se a uno dei due non va. Voi non eravate neanche una coppia. Perché avrebbe dovuto insistere?»

«Non... non lo so. In una coppia credo sia normale compiacere l'altro, no?»

«Le cose vanno fatte in due. Non si fanno le cose per compiacere l'altro. E poi voi non lo eravate nemmeno» ripetè. «Giusto? Non stavate insieme.» Voleva la conferma.

Gli poggiai la bambagia sul sopracciglio. Mi piacevano le sue sopracciglia folte. «No, non ci siamo mai dati etichette.»

Mi guardava mentre passavo il disinfettante. Lo notavo con la coda dell'occhio ma non mi azzardavo di osservarlo: eravamo troppo vicini.

Dopo qualche minuto di silenzio, chiese: «Le avresti volute? Le etichette?»

Perché tutte queste domande? «No...»

«Bene.» Bene? «Comunque... ti ho chiesto come stai e non mi hai ancora risposto.»

I suoi occhi studiarono i miei. Questa volta erano meno duri, sempre attenti, ma più dolci, morbidi.

Restian Beck - Attraverso i miei occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora