FILO ROSSO

1.6K 134 354
                                    

Florence

«Quindi... dove vuoi andare a mangiare?» domandai mentre toccavo le varie grucce del mio guardaroba per scegliere quale vestito indossare per la sera.

Restian era seduto sul pouf con il telefono in mano. Lo stavo adocchiando dallo specchio e, inevitabilmente, mi chiesi se si stesse giustificando con Yulia o se stesse smanettando su Instagram ma, alla fine, scoprii che era sul mio profilo.

Si diede la spinta per alzarsi, in pochi passi mi raggiunse e mi fece vedere una foto sullo schermo. «Voglio andare qui.»

"Qui" era Umu ed era un ristorante con due stelle Michelin. «Qui fanno solo pesce. Non credo sia adatto a...»

Mi interruppe. «A me?»

Non voglio farti spendere così tanto. «Ai tuoi gusti. Stavo dicendo ai tuoi gusti.»

«A me piace il pesce. Forse sei tu che sai poco di me.» Si mise il telefono in tasca e mi diede le spalle per sedersi. Gambe divaricate e voglia di essere acido. «È Alex quello nella foto?»

Il soggetto ero io dentro al ristorante. Le luci soffuse, caviale e sashimi sul tavolo, calice di vino bianco in mano, vestito rosso. Un avambraccio maschile, una mano e dita che tenevano le bacchette: sorreggevano un hosomaki che io stavo addentando perché mi stava imboccando.

Quella foto l'aveva scattata Alex, sì, anche se non era taggato; era un tipo riservato, e riservati erano i nostri benefici da "amici".

Lui e Restian non si sono mai sopportati. Alex è ricco, avido, egoista, con la puzza sotto al naso, e vede solo chi gli sta a genio, snobbando tutti gli altri. Restian è sempre stato uno di "quegli altri", sin da bambini. Con Demian andavano d'accordo, ma solo per apparenza.

Ad Alex vado a genio perché è innamorato di me da molto, molto tempo.

Il concetto di "scopamicizia" non è andato a buon fine, per lui. Io faccio finta che a lui vada bene e lui fa finta che gli vada bene che io frequenti altri ragazzi, anche in sua presenza; quello che io faccio con Restian: fingere di non amarlo.

«Sì è lui» rivelai, tornando a dare attenzione ai vestiti.

Ne scelsi uno nero e mi avvicinai allo specchio. Quando potè guardarmi in viso, chiese: «Ti capita spesso di andare in questi posti con i tuoi amici

No, con Demian il McDonald's basta. «Dipende. Ora ti aggiungerai alla lista, visto che sei in vena. Contento?» Cercai di sviare il discorso "Alex".

Restian lasciò di nuovo il pouf per poggiare, in seguito, la schiena sullo specchio. Se lo avesse fatto Demian gli avrei tirato i capelli, spostandolo a forza, perché mi avrebbe sporcato lo specchio, a lui però non dissi nulla. Aspettai che parlasse.

«Noi però non andiamo a letto insieme.»

Smisi di guardare il mio riflesso per mirare lui. Restai interdetta per vari motivi: aveva capito il mio rapporto con Alex, aveva usato il noi insieme a letto insieme, e non potevo dirgli che l'avrei preferito.

Si staccò dallo specchio e, capendo che mi aveva messo in difficoltà, aggiunse: «Comunque è lì che voglio andare.» Si allineò alla mia spalla. «Così, magari, andrai per la prima volta a cena fuori con un amico

Restian Beck - Attraverso i miei occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora