Il mio passato: Ricordi

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Vedevo il mio corpo... non era il corpo che avevo ora, era umano. Sentivo il vento che passava tra i miei capelli sentilo il bruciore sulla mia pelle, ero seduta sotto un albero, le mie braccia erano ricoperte di tagli sanguinanti, stavo piangendo, sentivo un forte dolore al petto. Sulle mie gambe avevo segno di bruciature, il mio unico desiderio in quel momento era morire. Rientrai in casa, c'erano due figure sfocate, una alta grande e grossa, l'altra più snella e bassa. La figura più grande mi prese per le braccia, mi portò di peso in camera mia.

"Ti sei ancora tagliata? Sei insopportabile, ma perché non sei come tua madre? Lei è perfetta, come ha fatto ad uscire una schifezza del genere?"

"Tuo padre ha ragione, sai che ti dico? Resta a morire in camera tua, cerca di non sporcare troppo è chiaro? Non causare problemi anche da morta."

Sbatterono la porta e la chiusero a chiave, io mi accasciai a terra, sentivo un dolore fisico e mentale inimmaginabile. Arrivò la sera, non ero ancora potuta uscire dalla mia stanza, avevo fame e avevo deciso di scappare dalla finestra per riuscire almeno a bere. Arrivai a terra, non era troppo tardi, c'era ancora la luce del sole, vidi i miei in cucina, così mi diressi ad un pozzo, presi il secchi e tirai su un pò d'acqua con cui mi sciaquai e bevvi. Mi sedetti vicino a quel pozzo per respirare l'aria pulita del campo prima di tornare in camera mia. Sentì un gruppetto di ragazzi avvicinarsi e io mi nascosi in uno dei cespugli vicino.

"Che palle non c'è mai un cazzo da fare!"

"Hai ragione, quando diventerò grande me ne andrò da questo buco."

"Già pure io."

Stavano portando avanti il discorso, parlando di come avrebbero trovato moglie e avrebbero fatto figli. Mi mossi troppo nel cespuglio e per sbaglio caddi al di fuori di esso. Il gruppo si era accorto di me.

"Ma cosa abbiamo qui?"

"Quanti anni hai dolcezza?"

"..."

"Sei sorda per caso? Ti ha chiesto quanti anni hai?"

"..."

"Sai stavamo parlando di come scoperemo le nostre mogli, potremmo fare un pò di esercizio con te che dici?"

Il mio battito accelerò velocemente, l'unico pensiero lucido che mi venne in mente fù, scappa. Corsi verso il bosco, i ragazzi mi stavano dietro, non volevano demordere, cercai di correre il più velocemente possibile ma uno dei ragazzi iniziò a tirarmi dei sassi, mi prese in pieno, ero sanguinante, sentivo il respiro farsi pesante, sangue usciva dalla mia bocca.

"Cazzo l'hai ammazzata!"

"Volevo solo fermarla!"

"Io non scopo con un cadavere, andiamocene."

I ragazzi se ne andarono, pensavano che fossi morta, da un lato ero sollevata ma dall'altro l'unica cosa che bramavo era emettere il mio ultimo respiro. Strisciai vicino a un albero, trovai un rametto appuntito, me lo puntai alla gola e le ultime parole che pronunciai furono.

"Scusa..."

Senti il dolore, il sangue caldo scendere sul mio corpo ormai freddo. Poi... buio.

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Lo specchio si crepò, vidi la mia immagine distorta, lacrime salate scendevano dai miei occhi e mi bruciavano la pelle.

"Cara... è tutto ok?"

"...si, scusa Stolas credo di averlo rotto."

"Tranquilla tesoro, si crepa sempre quando lo uso, si riparerà da solo."

"T/n, vuoi andare a casa? Si Lucifero... scusatemi.

"Non preoccuparti tesoro, fammi sapere come stai va bene?"

"Va bene Stolas... grazie mille."

"Sarò sempre qui per te cara."

Salutammo Stolas e tornammo al Hotel. Alastor non disse niente, mi guardava ma non osava proferire parola, arrivati al Hotel uscì dalla stanza di Lucifero e mi diressi verso la mia. Al mi seguì a ruota, lo sentì ringraziare Lucifero prima di venirmi dietro. Arrivai in camera e poco dopo entrò anche Al, ero con la faccia affossata nel cuscino, Alastor si sedette affianco a me, mi accarezzò al schiena, al primo contatto iniziai a piangere e ad urlare. Al mi prese e mi portò a sé, mi rinchiuse nel suo abbraccio e mi strinse forte.

"T/n... mi dispiace tanto."

"Ma perché sono qui? Cosa ho fatto di sbagliato?"

"Ti sei suicidata... il paradiso non accetta i suicidi, è considerato peccato."

"Quindi avevo una vita di merda e in più dovrei soffrire al inferno per loro? Questa cosa non ha senso!"

"Lo sò.. lo capisco, se vuoi parlare io sono qui d'accordo?"

"Grazie Al... ti amo."

"Anche io ti amo t/n."

Ci demmo un bacio e ci abbracciammo forte, restammo in camera tutto il giorno, parlammo tanto, leggemmo insieme e ci coccolammo per tutto il tempo. Ero completamente distrutta. Non mi aspettavo sarebbe stato così pesante. Mi sento ancora peggio di prima, era meglio vivere nel ignoranza probabilmente.
Arrivò sera, Vaggie ci chiamò per la cena, uscimmo dalla camera insieme, io ero un completo disastro mentre Alastor era perfetto come sempre. Appena mi sedetti a tavola Lucifero venne da me, mi chiesi come stessi, mentì. Non volevo far preoccupare anche gli altri.

"Tesoro che ti è successo? Sembra che un pullman ti abbia preso in pieno!"

"Grazie Angel, molto gentile..."

"Eddai su scherzavo! C'è qualcosa che non va puttanella?"

"No è tutto ok, davvero, solo che... è stata una giornata pesante."

"Mh va bene, se vuoi parlare ci sono ricordatelo!"

"Grazie Angy."

Tutti sembravano preoccupati, non guardavano me ma Alastor, probabilmente si aspettano una spiegazione da lui, considerando che io non avrei aperto bocca e che siamo stati tutto il giorno insieme, chiusi in camera da soli. Finimmo di cenare, Charlie ci propose di guardare un film tutti insieme, questa sera toccava a Nifty scegliere il film, decisi di restare, considerando che Nift sceglie sempre film romantici, erano più a meno tranquilli, apparte quando facevano sesso, lei li guardava solo per quello. Mi sdraiai sul divano, Al si mise proprio affianco a me e appoggiò la sua mano sulla mia gamba.

"Uhhh perché quella mano Al?"

"Comodità."

"Si certo come no~"

"Angel lasciali stare."

"Eddai micetto non posso nemmeno fare una battuta?"

"Ti rispondo dopo... quando siamo soli."

"Oh mi piace questa cosa~"

"Ragazzi forza silenzio, il film sta partendo."

Il film non era un gran che ma era guardabile, Nifty ed Angel erano completamente presi, gli altri facevano battute o guardavano il telefono, io mi stavo annoiando ero stanca morta e mi addormentai sul divano.
Il giorno dopo mi svegliai nel mio letto, Al era accanto a me e mi diede il buongiorno.

"Tutto bene principessa?"

"Si... ho solo un pò di mal di testa."

"Dopo ieri ci credo. Vieni qui cara."

Aprì le braccia e mi fece cenno di avvicinarmi, io mi trascinai nelle sue braccia, era ancora presto, decisi di lasciarmi andare e di abbracciare Al, chiudendo nuovamente gli occhi, Al mi diede un bacio sulla fronte e io caddì vittima nelle braccia di morfeo.

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