Capitolo 8

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Holden

Delusione. Semplice e pura delusione. Ecco cosa si prova quando le persone con cui hai vissuto per cinque mesi ti puntano tutte il dito contro. Soprattutto quelle che credevi non lo facessero. Invece alla fine mi ritrovo così, etichettato al solito come raccomandato a cui non vengono date punizioni. Perché è questo il pensiero di fondo di Mida: Rudy non mi dà punizioni a causa delle pulizie perché sono raccomandato. E sono sicuro che tanti altri sono dello stesso pensiero, pur non esprimendolo.

È un qualcosa con cui ho iniziato a fare i conti nell'esatto momento in cui cominciato a fare musica. Ero sempre il figlio di, il figliastro di, mai Holden. Se mi esibivo in un certo locale tutti dicevano fosse grazie a mio padre, mai ai miei sforzi. Con il tempo sono riuscito a farmi una corazza, finora ogni cosa che mi veniva detta mi passava liscia come l'olio. Ma ora la questione è un'altra. Il problema non è quello che ha detto Mida o quello che potrebbero pensare gli altri. Di quello non mi frega nulla. Sono deluso perché quasi nessuno di quelli che credevo mi conoscessero ha speso una parola in mia difesa. A parte Simone e Nicholas, gli altri sono rimasti in silenzio.

Silenzio che è calato ancora di più quando sono uscito dallo studio, con la voce rotta e gli occhi lucidi. Non mi capita mai di abbassare così le difese davanti alle persone, ma sono esausto. Lavoro notte e giorno per dare il massimo, sto in casetta il minimo indispensabile, molte volte mi dimentico persino di mangiare e tutti sono pronti a dire che lo schifo in casetta è tutto mio. Ammetto che non sono tra quelli che pulisce di più ma scaricare il casino di venti persone solo su di me non lo accetto proprio.

Ora sono chiuso in bagno, in casetta, e li sento che stanno rientrando, continuando a discutere tra di loro. Qualcuno viene anche a bussare ma non rispondo. Non ho bisogno di ammissioni di colpa inutili.

Quando esco dal bagno, però, trovo Sarah seduta a terra. La ignoro, dirigendomi verso la mia stanza, ma sento che mi segue.

"Mi dispiace Jo" Mi dice, appoggiandosi alla porta. "Già..." Non ho voglia di stare a sentirla, nè lei nè nessun'altro.

"Io sono d'accordo con Simone, avrei dovuto dire qualcosa lo so ma..."

"Ma non lo hai fatto. Inutile girarce attorno, nessuno ha parlato perché siete tutti d'accordo con il discorso di Mida" La interrompo in modo brusco, facendo uscire quelle parole in modo tagliente. E la ferisco, lo vedo dai suoi occhi che diventano più scuri. Ma sono loro i primi ad aver ferito me.

"Non è così" La voce le trema.

"Sarè tranquilla, errore di valutazione mio a fidarme troppo delle persone. Ora se non te dispiace, voglio sta solo" Mi metto le cuffie e le dò le spalle.

"Scusa ancora" Due secondi dopo esce dalla stanza e si richiude la porta alle spalle. Mi sfrego gli occhi, il mal di testa inizia a farsi sentire. Un peso enorme mi si posa sulla bocca dello stomaco.

Proprio ora che stavo iniziando a fidarmi di te...

....

Il resto del tempo che ci separa dalla puntata lo passo in studio a preparare le cover. Mi concentro sul mio lavoro, la cosa che mi riesce meglio.

Il giorno dopo l'accaduto anche Gaia e Martina sono venute a scusarsi. Avevo sbollito la rabbia e la delusione e ho provato a capire le loro ragioni. Ho anche riflettuto e mi sono reso conto di aver esagerato con Sarah, ma in quel momento non ho potuto reagire diversamente. Per il poco tempo che sono stato in casetta in questi giorni ho provato a trovare un momento per chiarire, ma lei è sempre stata sfuggente. Ho pensato mi evitasse ma poi Sofia mi ha detto che sta avendo difficoltà nel preparare una cover e l'ultimo compito che le ha spedito la Pettinelli. Perciò ho deciso di rimandare.  

Ora siamo seduti sui banchi, nello studio. Elettra Lamborghini, Alex Britti e Rocco Hunt sono i giudici che ci giudicheranno oggi. La metà di noi ha già cantato e ballato quando Maria chiama la ragazza seduta davanti a me.

Quando inizia a cantare si crea una bolla di silenzio. È completamente immersa nel suo mondo e senza rendersene conto lo sono anche gli altri. Pesa ogni parola in modo giusto e ognuna di questa mi arriva dritta come una freccia. C'è qualcosa in questa canzone, nel modo in cui la canta, che mi fa venire i brividi. Riesco a percepire ogni sua emozione, soprattutto quando pronuncia l'ultima frase, con voce rotta.

Maria le sorride e chiede al cantante napoletano un parere.

"Sei stata molto precisa anche nei falsetti e nei cambi vocali che hai fatto e si vede comunque che c'eri nel pezzo, lo hai fatto tuo. Per gusto personale mio avrei gradito un pizzico di pathos in più"

Lei sussurra un grazie e fa per tornare a posto quando Maria la richiama.

"Ci sei rimasta male?" Le domanda, facendola voltare nella sua direzione.

"No no, ha detto delle cose belle e lo ringrazio. Mi dispiace solo non sia arrivata nel modo in cui speravo. Ho lavorato tanto su questo pezzo e per molti versi è stato abbastanza difficile" Ammette, continuando a dondolarsi sul posto, come fa sempre quando è imbarazzata.

"Lo so, è per questo che te l'ho chiesto. So che è stata una settimana difficile per tanti motivi e che sei stata molto giù" Per un attimo, solo per un secondo, vedo la conduttrice guardarmi. Forse è un'impressione mia, ma per un attimo mi domando se c'entra qualcosa quello che è successo con me.

Sarah non le risponde, annuisce soltanto.

"Lorella devi sapere che quando abbiamo parlato questa settimana mi ha detto di avere paura di deludere le persone. Di deludere te, i suoi genitori e tutte le persone che le stanno attorno" La confessione di Maria è rivolta a Lorella, confusa da tutta questa situazione quanto tutti gli altri. Quello che dice mi sembra sempre più una conferma del fatto che la colpa di questa sua paura è anche mia, di quello che le ho detto.

Sarah

Non mi piace stare al centro dell'attenzione, soprattutto quando si tratta di mettere a nudo le mie paure. Non pensavo che Maria avrebbe parlato in puntata di quello che ci eravamo dette. Penso però che durante la mia esibizione abbia notato tutta la mia agitazione, dovuta soprattutto alle cose successe durante la settimana appena trascorsa.

La voce di Maria aveva risuonato per la sala 3 proprio mentre stavo piangendo, la vocal coach che tentava di capire il perché. Mi ero fermata nel bel mezzo di Moral of the story e le lacrime erano scese. Erano giorni che accumulavo stress per questa cover, per il compito della Pettinelli, che non mi veniva mai bene e per ultimo, ero ancora scossa da ciò che era successo con Holden.

A Maria non lo avevo detto in modo chiaro che era anche quello il motivo per cui avevo paura di deludere le persone, che le stavo parlando di Lorella, dei miei genitori, dei miei fratelli ma che era soprattutto per la litigata con Jo che stavo male. Vedere la delusione nei suoi occhi mi aveva fatto male, sentirmi dire che aveva sbagliato a fidarsi di me era stato anche peggio.

E non avevamo nemmeno avuto modo di chiarire: lui stava tutto il giorno chiuso in studio, io appena finite le mie lezioni mi rintanavo in camera, senza la minima voglia di parlare con qualcuno. Mari e Sofi avevano provato più volte a farmi sfogare ma non avevo detto nulla.

Quando avevo parlato con Maria era stata lei a tirare fuori l'argomento, avendo visto la scena dai monitor, e a dirmi che credeva lui avesse detto quelle cose solo perché arrabbiato. Avevamo parlato a lungo e le avevo promesso che avrei chiarito. Inutile dire che così non era stato. Ora lei aveva tirato fuori l'argomento, raccontandolo a Lorella.

"Sarah tu da quando sei qui non mi hai mai deluso, voglio che tu lo sappia. Stai lavorando molto bene e fai un sacco di passi avanti. Devi solo credere un po' più in te stessa" Le parole della mia insegnante mi rincuorano, mentre Maria, che aveva visto i miei occhi lucidi, mi stringe in un abbraccio e mi rimanda a posto, non prima che io abbia ringraziato Lorella.

Salgo i gradini guardando verso il basso. Sofia mi accarezza una mano, quando le passo accanto. Sto per spostare la sedia e sedermi quando alzo lo sguardo e i miei occhi si incastrano in quelli di Holden. Sembra quasi preoccupato. Tutto ciò dura solo un secondo, anche se sembra che il tempo si sia fermato. Mi siedo più scossa di prima.

Scusami ancora Jo...

Ossidiana \\  HoldarahDove le storie prendono vita. Scoprilo ora