Capitolo 5

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Sarah

Sfrego le mani tra di loro per provare a calmare l'ansia. Tra poco salirò sul palco del "Capodanno in musica" e sono agitatissima. Molti dei miei compagni si sono già esibiti e sono stati fantastici. Io ho paura di sbagliare e di fare brutta figura. Per me è la primissima volta su un palco di questo genere.

Sofia, accanto a me, è più tranquilla, almeno per come si mostra. Parla con Kumo e Marisol e non sembra pensarci più di tanto.

"Saretta, pronta?" Domanda Mida, avvicinandosi e abbracciandomi. Dall'inizio del programma abbiamo stretto un bel rapporto e ormai è diventato come un fratello maggiore.

"Non proprio, Chri, ma ce la faremo" Dico con tono un po' sarcastico, sorridendo al riccio davanti a me. "Ma certo che ce la fai, stai serena" Alza la mano, pronto a scompigliarmi i capelli come fa di solito, ma si ferma al mio sguardo omicida. Ride e raggiunge Gaia, cogliendola di sorpresa alle spalle, mentre quest'ultima parla con Nicholas.

"Sarah e Sofia, salite tra un minuto" Un ragazzo dell'organizzazione ci avvisa e la ballerina viene vicino a me, prendendomi la mano. Danno un'ultima controllata al mio microfono e ci dicono di aspettare fin quando non saremo annunciate.

Proprio quando sto per mettere piede sul palco, mi ritrovo a voltare la testa verso dietro. Tra tutti è su Holden che vanno i miei occhi. Da lontano vedo le sue labbra mimare: "Ricordati dei gatti", facendomi l'occhiolino. Non ho il tempo di dire o fare nulla che Sofia mi trascina sul palco e si mette in posizione.

I gatti, Sarah, immaginali come dei gatti.

Prendo un respiro, chiudo gli occhi e inizio a cantare.

......

"SIAMO UNA SQUADRA FORTISSIMI" Mi tappo le orecchie,ridendo per il modo in cui Nicholas continua a gridare. E con lui anche gli altri: Giovanni, Kumo, Matthew e Petit cantano come se fossero allo stadio, seguendo le parole di Nicholas.

Dopo che tutti abbiamo finito di cantare ed è scattata la mezzanotte, che abbiamo aspettato sul palco con gli altri artisti, siamo tornati in hotel e abbiamo iniziato a festeggiare in una saletta che ci era stata riservata. Tra bottiglie di spumante aperte e tanta musica si sono fatte le 5 e molti di noi sono scomparsi dalla saletta. Alcuni sono semplicemente andati a dormire mentre altri si sono radunati nelle poltroncine dell'atrio. Ed è proprio loro che decido di raggiungere.

"Ehi Saretta, come va di là?" Mi chiede la mia compagna di squadra quando mi avvicino a loro. "Il tuo ragazzo e Nicholas hanno deciso di buttare Simone in piscina. Li ho lasciati che si rincorrevano nella stanza" Mi appoggio sul bracciolo del divanetto su cui è seduta Mew. Accanto a lei Holden, mentre Lil sta su una poltrona e Gaia e Mida sull'altro divanetto, l'uno abbracciato all'altra.

"Siediti qui, vado a salvare Simo e recuperare Matthew, prima che facciano danni" Mew si alza, lasciandomi il suo posto, seguita da Lil, che dice di aver sonno e ci augura la buonanotte.

"Pronti a tornare in casetta?" Domanda Chri, facendo alzare lo sguardo ad Holden, che fino a quel momento lo aveva sempre tenuto sul telefono, continuando a scrivere e mandare messaggi.

"Si, io non vedo l'ora. Spero di non essere eliminata in questa puntata e di poter festeggiare il 18esimo con voi" Confesso. Quando sono tornata a casa ho avuto come la sensazione di non essere al mio posto. Ho adorato stare con la mia famiglia, mi mancavano un sacco, ma sentivo di non appartenere a quel posto lì. Anche quando sono uscita con i miei amici non mi sono sentita a mio agio: continuavano a farmi domande solo ed esclusivamente sul programma, sulla relazione avuta con Holy, su tutti i gossip della casetta. Io avrei solo voluto stare con loro e invece mi sono ritrovata solo ad essere risorsa di gossip. La nostra presenza nella scuola è in discussione ogni settimana per questo ho paura di non riuscire ad andare avanti e che ad un certo punto qualcuno mi dirà che il mio sogno è finito. E che non potrò stare più con tutti i ragazzi, che ormai considero la mia seconda famiglia.

"Ma certo che festeggerai con noi, non dire stupidaggini" Gaia si alza e corre ad abbracciarmi. Non abbiamo legato particolarmente ma è il sole della casetta, chiunque abbia bisogno lei c'è. La stimo molto per questo e cerco di esserci il più possibile per tutti come fa lei. Con la faccia quasi coperta dai lunghi capelli neri di Gaia, vedo il ragazzo accanto a me guardarci e sorridere.

Restiamo un altro poco a parlare del più e del meno. O almeno, io Gaia e Mida parliamo; Holden, dal canto suo, risponde solo se strettamente necessario e se interpellato dalla ballerina che cerca di fargli battutine.

"Jo e dai, sempre con quel telefono. Mica in tre giorni di vacanza avrai incontrato qualcuno?" A questa frase qualcosa di pesante si posa sul mio stomaco, una sensazione fastidiosa. Mi ritrovo a fissare le mie mani e a grattare via lo smalto dalle unghie.

Non ha il tempo di rispondere che a Mida suona il telefono. Dopo aver risposto si alza e fa un cenno a Gaia. "Salvo ha dimenticato le chiavi della stanza, mi fai compagnia?" Lei annuisce e si alza, dicendo di voler andare a dormire. 

"Allora chi è la fortunata?" La domanda esce dalla mia bocca troppo velocemente. Non ho nemmeno il tempo di ripensarci. Lui si volta e mi guarda.

Quanto sei stupida Sarah, sicuramente ora penserà che sei una ragazzina che non si fa gli affari suoi...

"Nessuna fortunata in vista, parlavo con mio fratello che mi manda i video ubriaco" Sorride imbarazzato e volta il cellulare verso di me, mostrandomi il video di suo fratello, palesemente brillo, che gli grida: "Daje bro, buon anno".

"È il solito pazzo" Si passa una mano sul viso, rassegnato e ridacchia. "Sembra simpatico" Gli dico, ancora imbarazzata per la domanda che gli ho fatto.

"Più de me, Sarè?" Mi fissa con un'espressione troppo buffa, che non gli avevo mai visto fare e scoppio a ridere.

"Mi sa di sì maestro, sembra più simpatico lui"

"Ah si?" Nel giro di pochi secondi mi ritrovo le sue mani sui miei fianchi a farmi il solletico. Provo ad allontanarmi, non riuscendo quasi a respirare da quanto sto ridendo.

"Ok ok sei tu più simpatico" Mi arrendo e lo supplico di smettere. Ma quando lui lo fa, alzo gli occhi e lo ritrovo a pochi centimetri da me. Se uno dei due si muove, le nostre labbra si toccano.

Sento i miei battiti accelerare, il cuore come se stesse per uscire dal petto. Attorno a noi il silenzio più totale. La musica che sentivo prima in sottofondo è scomparsa. Lo guardo negli occhi e penso che stia per farlo, che stia per baciarmi. E mi rendo conto che è una cosa che sto aspettando da tempo e non me ne sono mai resa conto.

Eppure lui si allontana, in un solo secondo, come se avesse preso la scossa.

"Scusami Sarah, non posso" Si alza e se ne va. Mi lascia su quel divanetto, che ora mi sembra troppo grande, completamente sola. E mi accorgo che per l'ennesima volta ho sbagliato i calcoli e mi sono illusa. Una lacrima mi bagna il viso ma mi affretto ad asciugarla con il dorso della mano.

Lascia perdere Sarah, ti guarderanno tutti ma poi scapperanno, come sempre... 

Ossidiana \\  HoldarahDove le storie prendono vita. Scoprilo ora