Capitolo 13

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Sarah

"Siamo al serale belliiii" Urla Nicholas entrando in sala relax, noi altri dietro di lui. Quindici maglie d'oro si riversano per la stanza e io non posso fare altro che guardarmi attorno e quasi piangere dalla gioia. Perché è vero, dopo settimane di preoccupazioni siamo quasi tutti al serale. Solo Kia e Nahaze non hanno preso la maglia ma Lorella e Anna hanno proposto di ritornare il prossimo anno.

Io, Kumo, Giovanni e Ayle, gli unici rimasti senza maglia dopo le eliminazioni, siamo riusciti a conquistarla.

"Io credo che tu sia un po' l'emblema della crescita che si può fare in questo programma. In realtà io avevo già le idee molto chiare da qualche settimana, però ho voluto metterti alla prova per capire anche la gestione che tu potevi avere dell'ansia in una situazione come questa, perché il serale non è affatto facile. E devo dire che tu mi hai stupito anche qui, malgrado fino ad oggi tu non avessi nessun tipo di certezza. Non c'è mai stato un momento in cui tu non abbia creduto in te stessa e non abbia desiderato con tutte le forze questa maglia. E quindi adesso, finalmente ti posso dire che la maglia è tua"

Le parole di Lorella mi avevano commossa. È stata la prima a credere in me, sin dall'inizio, da quando avevo tutti contro. Anche se lei dice che ho fatto tutto io, senza il suo supporto non sarei andata avanti.

A questa puntata incredibile si è aggiunta anche l'esibizione di Mew. Nessuno di noi se lo aspettava. Vederla tornare per presentare il suo nuovo pezzo è stato incredibilmente emozionante. Posatenebre è il racconto di ciò che ha passato e di come sia riuscita a rialzarsi. Vederla di nuovo in mezzo a noi è stato bellissimo. Quasi nessuno è riuscito a trattenere le lacrime. Anche Holden, quando mi sono voltata a guardarlo, aveva gli occhi lucidi.

E adesso siamo tutti in sala relax. Tutti con la maglia oro. Nessuno riesce a contenere la gioia, tutti abbracciano tutti. Siamo ad un nuovo inizio. Il serale è qualcosa che non avrei mai immaginato. Nemmeno una persona credeva che ci sarei arrivata e un po' anche io non ci credevo del tutto. Ma alla fine ho imparato che a volte basta credere un poco di più in se stessi.

"Sei stata bravissima oggi" Una voce mi arriva alle spalle. Quando mi volto, Giovanni mi carica in braccio e mi fa volteggiare, quasi da farmi girare la testa. Mi poggia a terra e per un attimo devo reggermi al suo braccio, per riprendere l'equilibrio. Vicino alla porta, appena entrato, anche lui nella sua felpa d'oro, conquistata un paio di settimane fa, c'è Jo, che guarda la scena imbronciato.

Quando i nostri occhi si incontrano cambia espressione e sorride. Allora mi avvicino e lui mi aspetta lì, a braccia aperte, pronto ad abbracciarmi. "Te l'avevo detto che ci saresti riuscita" E sento le sue labbra che premono sulla mia testa, tra i miei capelli. E io sorrido perchè ormai è diventata un'abitudine. Ogni volta che in queste settimane stavo in ansia perché credevo Lorella non volesse mandarmi al serale, lui era lì, pronto ad abbracciarmi e a rassicurarmi. Senza che nemmeno glielo chiedessi, ogni sera, quando tornava da una giornata in studio, anche se era stanco veniva a cercarmi, perché lo sapeva che mi avrebbe trovato rannicchiata nel letto, a volte in preda ad una crisi di pianto, altre semplicemente con lo sguardo perso nel vuoto.

"Grazie Jo, senza di te non c'è l'avrei fatta queste settimane" Glielo dico, perché merita di sapere che, anche se molti pensano il contrario, lui è in grado di aiutare molto e non pensa solo a sé stesso.

"Daje Sarè, mo spacchiamo tutto al serale"

....

Ci hanno fatto rivedere tutto il nostro percorso. Dieci minuti di video in cui erano racchiusi i nostri sette mesi. Gioie, pianti, abbracci, litigate, amori, amicizie, compleanni e rimproveri. Il tempo sembra essere volato.

Petit piange ma non è il solo. Tutti siamo emozionati, c'è chi lo dimostra di più e chi lo tiene nascosto. Chi piange e chi ride. Ma ad ognuno di noi brillano gli occhi, mentre siamo seduti nello studio del pomeridiano, che non rivedremo più ogni settimana pieno di gente pronta a sostenerci. Ora le persone che verranno a vederci saranno molte di più.

Stamattina Lorella ed Emanuel ci hanno portato a vedere lo studio del serale, così come hanno fatto Rudy e la Celentano e Anna e Raimondo con le loro squadre. È stato un momento magico. Quando la luce si è accesa non riuscivo a credere a quello che stavo vedendo. Lo studio immenso, completamente immerso nel blu. Le poltrone rosse dei giudici spiccavano al centro, come il soppalco su cui dovremmo sederci noi. Tutto iniziava a diventare reale. 

....

Avevo già due guanti da preparare. Uno inviato dalla mia prof a Lil e un'altro da Anna, sempre contro Angela. Ed era questo che mi stava mettendo in difficoltà. Riscrivere quasi tutto il testo di una canzone non era facile, soprattutto per me che avevo portato barre mie solo due volte. Angela, invece, aveva una bellissima penna e sapeva come utilizzarla.

All'inizio non l'avevo presa bene. Anna, per l'ennesima volta, aveva toccato un mio tasto dolente. Poi riflettendo, anche grazie a Chri, ero riuscita a sbloccarmi e a scrivere qualche cosa. Il tema era quello della donna, molto impegnativo. Provarla e riprovarla in sala con Lalla mi aveva aiutato molto e avevo scritto la prima strofa. Il ritornello doveva rimanere intatto ma mancava la seconda parte.

Per il resto andava tutto bene, le cover mi piacevano molto e riprovare gli inediti era sempre una soddisfazione. In casetta, però, si iniziava a sentire la tensione e la competizione. Persino Giovanni e Nicholas avevano litigato a causa di un guanto. Eravamo tutti concentrati su noi stessi, ognuno volendo dare il massimo. L'atmosfera non era delle migliori ma forse era normale prima dell'inizio, poi si sarebbe calmata. Almeno così speravo io.

"Va bene dai, per oggi abbiamo finito, puoi tornare in casetta" Lalla mi congeda, dopo aver finito di provare l'ultima cover della giornata. Passo in sala relax, per recuperare le mie cose, e la trovo stranamente vuota. Non ci faccio troppo caso e mi dirigo in casetta.

Questa sera sono determinata a finire il guanto di Anna. Ma per farlo ho bisogno di un aiuto. Ed è per questo che appena arrivo in casetta mi guardo attorno alla ricerca di Holden. Ma nemmeno in veranda e in cucina c'è nessuno. Sento delle voci provenire dalla stanza rossa, perciò mi avvicino.

"Non ti ha salutato?" È Gaia a parlare.

"È stato tutto improvviso, è entrato, ha fatto le valigie e se ne è andato"

"Aveva già deciso" Nicholas sospira, mentre io entro nella stanza, attirando l'attenzione dei presenti. Gli occhi di Gaia, Nic e Kumo sono subito su di me. La prima mi guarda preoccupata.

"Ragazzi che succede?" Chiedo spostando lo sguardo su ognuno di loro. Mentre aspetto la risposta, un peso mi si posa sulla bocca dello stomaco, come se sapessi che la notizia che mi sta per arrivare non è buona.

"Holden se n'è andato" E per un attimo penso di aver capito male. Rimango immobile, mentre aspetto che qualcuno mi dica che è uno scherzo. Ma mi rendo conto che non è così quando Kumo mi avvolge in un abbraccio.

"Mi dispiace Sarah, non ha salutato neanche me" Lo guardo con occhi spalancati, mentre me lo dice, deluso.

"Ma che state dicendo" Il mio sussurro non gli arriva nemmeno, mentre mi libero dalle braccia del ballerino e mi dirigo verso la camera blu, dall'altra parte della casa.

La presa di consapevolezza cade sempre addosso come un masso caduto dal cielo. Veloce, senza fare rumore. E la mia arriva quando vedo il materasso bianco completamente senza lenzuola e il muro spoglio dalle foto. Se n'è andato come se non fosse mai stato qua.

Sul letto, nell'angolo vicino al muro, piegata in un modo quasi impeccabile, c'è la giacca verde. Solo quella e nient'altro. Non la prendo, quasi potesse farmi più male. Le lacrime iniziano a scendere silenziose, le sento rigarmi il volto e arrivarmi alle labbra, salate e amare.

"Sto qua, non scappo" mi avevi detto qualche tempo fa... e invece  lo hai fatto.

Ossidiana \\  HoldarahDove le storie prendono vita. Scoprilo ora