Capitolo 15

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Holden

Erano passate due settimane dal mio rientro. Le prime due puntate del serale erano andate. Ayle, Kumo, Nicholas e Giovanni erano stati eliminati. E vederli andare via era stato strano, ci aveva fatto rendere conto che eravamo tutti il serale e piano piano ce ne saremmo andati via. Tutti.

Cantare sul palco del serale era incredibile. Le luci, l'atmosfera, il pubblico, la scenografia, le coreografie. Tutto era pazzesco. Il tipo di adrenalina che provavo su quel palco era diversa. L'ansia di andare in eliminazione c'era, ma la mia squadra aveva retto molto bene. Eravamo molto uniti e ci sostenevamo l'uno con l'altro. Ora rimanevano altre sette puntate.

....

Le ragazze si sarebbero incazzate tantissimo. Già lo immaginavo. La vendetta allo scherzo che ci avevano fatto il primo d'aprile era pronta. E io, Mida, Petit e Dustin ci eravamo divertiti tantissimo. Adesso, con l'aiuto della produzione, il video doveva essere mostrato alle dirette interessate. E io ero sicuro sarebbe successo un casino.

Seduti sulle gradinate, guardavo Mida, che provava a rimanere serio. Petit terrorizzato da come stava reagendo Marisol.

"Sarah si guarda sempre allo specchio" Dal video, Dustin inizia a parlare male della cantante.

"E si Sarah... e lei" Provo a non ridere, per la figura da scemo che ho fatto io stesso. Ero pronto a prenderla in giro, dicendo che non sopporto che ogni volta si ruba tutte le mie felpe, ma mi sono impappinato. Lì per lì nessuno lo ha notato, i ragazzi presi nel continuare lo scherzo. E spero che neppure ora nessuno se ne sia accorto.

Mi volto a guardarla, mentre risponde a tono ad una battuta del suo compagno di squadra. Quando si gira mi trucida con lo sguardo. Allora prego Mida di alzarsi e chiedere di mandare l'altro video. Ma non lo fa, non subito almeno. Lo scherzo che va avanti per altri minuti, Mari che si alza e se ne va, Petit che la rincorre, Lil che continua a chiedere se sia vero o no, con la faccia di una che se riceve la risposta sbagliata te la fa pagare seriamente. Quando finalmente Mida si alza, tiro un sospiro di sollievo.

Non appena capiscono che è uno scherzo penso ci possano mandare a fanculo  e non parlarci più. Ma non lo fanno. Petit abbraccia Mari, che prova a scansarsi ma che alla fine ride. Sofia e Lucia, con due cuscini in mano, danno colpi alla schiena di Mida, che continua a scappare per casa. Martina, che era quella che l'aveva presa più sul ridere durante il video, abbraccia Dustin.

"Scusa, come sarei io? Non sono riuscita a capirlo bene dal video" Sarah si siede accanto a me, sul volto un sopracciglio alzato e negli occhi un bagliore di divertimento. Mi ha beccato.

"E Sarè un'altra volta te lo dico" La prendo in giro. Doveva essere una battuta ma poi mi ritrovo a smettere di ridere. Lei continua a guardarmi, il viso piegato, retto da una mano. Le ciglia lunghe che sbattono sugli occhi ad intervalli regolari, che a me sembrano molto rallentati. Poi i miei occhi finiscono sulle sue labbra. E mi rendo conto che ogni tanto ci ripenso, a quel bacio da cui sono scappato e l'80% delle volte mi rimprovero mentalmente per non essere rimasto. Poi mi riprendo e mi dico che va bene così. Ma Sarah da quella sera, e forse anche da prima, è un pensiero fisso nella mia mente. Quando vedo qualcosa che me la ricorda, quando penso che avrei proprio voglia di un bel gelato nelle prime giornate calde di fine marzo, e poi penso che magari quel gelato vorrei mangiarlo con lei a fianco. Quando scrivo le barre per le cover e in studio dopo aver scritto il testo della mia nuova canzone.

Ci penso spesso. Poi torno a dirmi che va bene così. Perché alla fine ora siamo qui, quasi costretti a stare assieme e forse è la mia mente che vuole vedere cose che non ci sono. E magari appena usciremo tutto cambierà.

"Appena hai intenzione di dirmelo, vienimi a cercare" Sbuffa lei, alzandosi e andando verso la cucina, dove ci sono gli altri. Non mi ero nemmeno accorto che eravamo rimasti soli.

Li raggiungo anche io, prendendo posto su uno dei sgabelli. Gaia sta preparando da mangiare, aiutata da Lil e Petit, che più che aiutare, continua a mangiare.

"Se te dava fastidio che parlavo troppo me lo dicevi" La mano di Martina si posa sulla mia spalla. L'accento romano non lascia, però, trasparire fastidio. Sembra più una provocazione che altro. Come se volesse qualche risposta che io non so darle.

"Era per lo scherzo, dovevo dire qualcosa" Mi limito a ridere, sia per non sembrare antipatico, sia per non mostrare il fastidio che mi sta dando questo contatto. Nulla contro Martina, ma non sono il tipo.

Nel mentre dietro di me, la porta di uscita viene sbattuta malamente. Non ho il tempo di voltarmi, per vedere chi sia, che una chioma di capelli biondi mi passa accanto.

"Saretta, con più delicatezza la prossima volta" Petit la prende in giro, ma lei non si volta, va dritta verso camera sua. Lui e Gaia si guardano confusi, poi quest'ultima guarda me e quando nota la mano della cantante ancora sulla mia spalla, scuote la testa quasi divertita.

Poi si dirige verso la camera celeste.

Sarah

Mi ha dato fastidio? Si.

Lo ammetterò mai? No.

Nemmeno dopo che Gaia ci sta provando da mezz'ora. "Mò che sei gelosa di Martina?" Mi ha chiesto, appena entrata in stanza. E lì per lì avevo riso, provando a togliermi di dosso quel fastidio che era nato non appena li avevo visti ridere assieme. Non era nemmeno la prima volta che succedeva. Negare, negare, negare era il mio mantra. Proprio come quello di JJ di Outer Banks. Perchè se neghi alla fine ti convinci che è così. Ed era quello che stavo cercando di fare, con me e con Gaia.

Non potevo dirle che era vero, che per un attimo ero stata gelosa del contatto tra quei due. E avevo reagito in maniera abbastanza nervosa, cosa insolita per me. Non potevo dirlo a lei perchè continuavo a negarlo a me stessa, negare che forse Holden per me era qualcosa in più di un amico. Era da un po' di tempo che ci ragionavo. Ogni volta che lo guardavo cantare, con l'allucinazione che qualche volta incastrasse i suoi occhi nei miei di proposito. Ogni volta che ero io a cantare e nella mia mente apparivano i momenti passati con lui. Quando mi aveva riportato la felpa, piegata come l'aveva lasciata.

"Perché non l'hai presa?" Sono seduta sul mio letto, quando entra con la felpa tra le mani.

"Non è mia" Non è questa la risposta, perché so che l'ha lasciata per me. Ma non posso dirgli che è rimasta lì tutto il tempo perché non avevo il coraggio di rivedermela addosso senza lui che mi dicesse che prima o poi doveva tornare al proprietario. E lo so che scherzava ma non aveva più senso metterla se lui non era lì.

"È sempre stata tua, lo sai" E per un attimo mi illudo che non possa parlare della felpa. Perché nei suo occhi c'è qualcosa di più profondo che non dice. E io non glielo chiedo.

"Prima o poi te lo farò dire" Sembra quasi una minaccia quella di Gaia.

"Cosa?" Faccio la finta tonta ma so cosa dirà. E infatti: "Che hai una cotta per un certo cantante che oggi si è impappinato quando doveva dire qualcosa di brutto su di te" Mi scompiglia i capelli mentre ridiamo. Lo fa sempre quando deve prendermi in giro.

"L'unica cotta che ho io è per JJ" Glielo dico quasi imbronciata, per tutte le volte che abbiamo fatto apprezzamenti sul personaggio mentre guardavamo la serie, con Chri che continuava a dire che non era poi tutta sta bellezza.

"Vedi che ti piacciono quelli che hanno il nome con la J" Spalanco gli occhi e mi rendo conto di non averci mai pensato. Lei ride. E allora prendo il cuscino e glielo butto sulle gambe.

"Posso ridere anch'io?" Holden entra nella stanza, cogliendoci di sorpresa. Ci giriamo entrambe verso di lui, prima di tornare a guardarci e continuare a ridere come due sceme.

Lui nel mentre ci guarda confuso.

Ahh JJ, meglio non saperlo il perché di questa risata...

Ossidiana \\  HoldarahDove le storie prendono vita. Scoprilo ora